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Il vulcano Marsili

Il Marsili è un vulcano, un monte sottomarino (seamount) localizzato nel Tirreno meridionale e appartenente all’arco insulare Eoliano.
Scoperto negli anni venti del XX secolo e battezzato in onore dello scienziato italiano Luigi Ferdinando Marsili, questo vulcano sottomarino è stato studiato di recente nell’ambito di progetti strategici del CNR per mezzo di un sistema multibeam e di reti integrate di monitoraggio per osservazioni oceaniche. È stato trovato che il Marsili costituisce il più grande vulcano d’Europa, essendo esteso per 65 km in lunghezza e 35 km in larghezza. Il monte si eleva per circa 3000 metri dal fondo marino, raggiungendo con la sommità la quota di circa 500 metri al di sotto della superficie del mar Tirreno.
L’area batiale costituita dal bacino del Marsili è caratterizzata da un basamento a crosta oceanica (o pseudo oceanica) con uno spessore crostale ridotto a soli 10 km; lo stesso spessore è quello dell’area batiale dell’adiacente bacino del Vavilov, posto a occidente di quello del Marsili.
La presenza di una crosta sottile è tipica del vulcanismo di retro-arco, dove predominano le rocce tholeiitiche. I bacini di Marsili e Vavilov sono divisi da una soglia batimetrica con direzione Nord-Sud e spessore crostale di 15 km, quindi più elevato. Il bacino del Marsili è il settore oceanizzato più di recente  del bacino di retro-arco del Mar Tirreno, e il seamount Marsili, che ne occupa la parte assiale, costituisce l’unico elemento significativo, dal punto di vista topografico, della piana abissale. Secondo l’interpretazione di Marani, il vulcano sottomarino Marsili è un centro di espansione dilatato del bacino Marsili.

 

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