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Lettera al Presidente del Consiglio per le vittime dell’amianto

On.le Sig. Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,
On.le Sig. Presidente del Senato Renato Schifani,

Il 28 aprile di ogni anno si celebra la giornata mondiale delle vittime dell’amianto.

 


In Italia, ci sono ogni anno più di 4.000 morti e migliaia di malati: una vera ecatombe che, a detta degli esperti, avrà il suo picco massimo attorno al 2015 – 2020.

Ogni 5 minuti, una persona nel mondo muore a causa dell’amianto, per un totale di circa 1.300.000 decessi anno. La catastrofe sanitaria ed ambientale che l’utilizzo di questo minerale ha prodotto e ancora produce è un bollettino di guerra.

Ancora oggi l’amianto, il killer silenzioso, rappresenta una vera emergenza, umana, ambientale e sanitaria. L’amianto è presente nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli edifici pubblici, sui tetti e nei capannoni industriali, nelle nostre case ed in circa tremila prodotti di uso corrente, con effetti devastanti sulla popolazione e sui cittadini.

La Direttiva Comunitaria 148 del 2009 – premessa n. 11- afferma che: “ non è stato ancora possibile determinare il livello di esposizione al di sotto del quale l’amianto non comporta rischi di cancro”: pertanto, come affermano autorevoli scienziati e la stessa Direttiva Comunitaria sopra citata, non solo “ è opportuno ridurre al minimo l’esposizione professionale dei lavoratori all’amianto”, ma l’amianto va eliminato e va perseguito l’obiettivo del rischio zero, perché l’unica fibra innocua è quella che non si respira.

Il recepimento della Direttiva 2009/148/CEE del Parlamento Europeo del 30/11/2009 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione all’amianto richiede un adeguamento della attuale legge sull’amianto, in modo da rendere pienamente esigibile anche l’applicazione dell’art. 32 della Costituzione Italiana nella parte che dice : “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.

La nostra esperienza ci porta a dire che non esiste nessuna soglia o limite di tolleranza all’amianto, perché anche poche fibre possono produrre il mesotelioma (il tipico tumore derivante dall’amianto).

La nostra battaglia, che persegue l’obiettivo del rischio zero per chi viene a contatto con l’amianto e più in generale con tutte le sostanze cancerogene, è una battaglia per l’attuazione piena della Costituzione della Repubblica Italiana.

La nostra lotta è la lotta di tutti, non persegue interessi economici, ma è una battaglia di civiltà.

Migliaia di vittime aspettano ancora giustizia e dobbiamo evidenziarle che ad oggi non è ancora operativo il FONDO VITTIME DELL’AMIANTO (stabilito dalla finanziaria del 2007 dell’art. 1, commi 241-246, Legge n°244/07).

Il decreto attuativo, emanato recentemente con tre anni di ritardo, non corrisponde allo spirito della legge perché riconosce solo ai titolari di rendita INAIL il risarcimento escludendo i famigliari (molte sono le mogli di operai decedute per tumori causati dall’amianto solo perché lavavano le tute) e lavoratori assicurati con altri enti e tutto questo continua a impedire il ristoro dei danni sofferti dalle vittime dell’amianto.

Dall’inizio della legislatura è giacente al Senato il Disegno di Legge del Senatore Felice CASSON (disegno di legge – Atto Senato 2141 del 28/04/2010) che cerca di intervenire sulla materia e rendere giustizia alle vittime dell’amianto. Ci duole che la proposta non sia mai stata messa all’ordine del giorno.
Egregio Signor Presidente del Consiglio
Egregio Signor Presidente del Senato.

Le vittime aspettano giustizia.

Le Istituzioni che Voi rappresentate si sono più volte espresse per la piena attuazione ed esigibilità dei dettami costituzionali, richiamando tutti a rispettare la sicurezza nei luoghi di lavoro e la salute dei cittadini, e le Associazioni delle vittime dell’amianto chiedono, nella giornata della memoria delle vittime dell’amianto, il giorno 28.04.2011, di avere l’opportunità di incontrarla per esporre più compiutamente il nostro pensiero ed illustrarle il nostro lavoro.
Cordialmente.
Roma, lì 11 aprile 2011

Associazione Italiana Esposti Amianto (A.I.E.A.)
aiea.mi@libero.it – 02.4984678

A.I.E.A. Val Basento (Basilicata)
murgia_m@yahoo.it 340.7882621

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
cip.mi@tiscalinet.it – 335.7850799

Contramianto e altri rischi – Onlus
contramianto@libero.it – 328.8228177

A.E.A. rs

vito.totire@ausl.bologna.it – 333.4147329

A.V.A.N.I.
avani_presidente@hotmail.it – 335.8056074

Comitato Permanente ex Esposti Amianto e Ambiente
comitatoamianto@alice.it – 328.9210051

A.I.E.A. Sardegna
toregarau@yahoo.it – 347.5234072

A.I.E.A. Sulcis Iglesiente
aieacarboniaiglesias@libero.it

A.I.E.A. Ferrara

aiea.ferrara@libero.it – 339.6514810

A.i.e.a. CSA (Centro Sardegna)
adiconsum.nu@virgilio.it – 329.0729080

ANMIL Sezione Provinciale Matera
matera@anmil.it – 334.6691986

AEA-FVG ONLUS
presidenza@aea-fvg.org – 334.6691986

A.F.E.A. – Associazione Famiglie Esposti Amianto
serarcangeli.pietro@tiscali.it

AEA-FVG ONLUS
presidenza@aea-fvg.org – 334.6691986

A.F.E.A. -Associazione Famiglie Esposti Amianto
serarcangeli.pietro@tiscali.it

Legambiente Lombardia
edoardobai@mac.com -339.4478577

EHPA ( Associazione per la Tutela della Salute e dell’Ambiente di Basilicata )
colella@horatiocat.com – 392.2416997

ONA ONLUS
osservatorioamianto@gmail.com -329.0106624

OLA ( associazione lucana ambientalista)

pietro.dommarco@olambientalista.it -328.9233896

A.I.E.A. Larderello
mcardellini@alice.it -3280025969

9 commenti

  • Equipaggio Nave Castore

    Caro, ci faresti molto contenti tutti noi se tu riuscissi a far si che tuo zio si possa inserire nel nostro gruppo, raccontando e portando testimonianza dell’accaduto, preciso che questa è solo la pagina del gruppo, cosa che il vero gruppo è rappresentato con il logo del Castore in mare mosso dove la prora spacca l’onda ed ha lo stesso nominativo della pagina (EQUIPAGGIO NAVE CASTORE ), ciao e grazie.

  • Domenico Anastasi

    Ciao Ezio,
    “quando mi capita di raccontare ai miei amici le mie esperienze le vivo con emozione e ammetto anche un po’ di nostalgia, (visto che da 3 anni sono a terra) ma ricordo bene che nell’attimo in cui le vivevo più di una volta ho detto: chi me l’ha fatto fare…
    trovare le impronte di scarpe sulle paratie continuare a lavorare con il sacchetto pronto per tenere a bada lo stomaco….sono esperienze che solo la gente di mare può capire,purtroppo chi vive a terra e chi nn fa questo lavoro nn può capire, ragazzi sclero da pazzi quando mi si viene a dire “voi militari nn fate nulla””

  • Flavio Lagioia

    Vissuta pure io…ma per noi uomini di mare è parte della “normalità”…dell’essere cosi speciali per averla conosciuta!

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