Poesie,  Recensioni

Bitte (Vittorio Fioravanti)

Bitte
Lirica di Vittorio Fioravanti

Ancoraggi perduti
un tuo vagare irrequieto
lungo linee confuse
passi inutili
orme e vie ripetute
riquadri che s’aprono
e offrono luce e gioielli
castelli di latte e fiaschi
con manichini addobbati
urli silenziosi
di colore e d’ipocrisia
i sorrisi scivolan via
restano i denti serrati
e la mano stesa all’angolo
e il dorso duro che ha fretta
resta il rifiuto

Stoccarda amara
C’è infine un uomo
che ti parla convinto
e ti dice vuote parole
gente intorno le ascolta
d’improvviso una strada
ingombra di braccia conserte
e di pugni
di cartelli quadrati e di volti
lineamenti che si dissolvono
schemi che si compongono
un disegno che va rifatto
d’aggiungere è un tram giallonero
lungo binari incrociati
tracce di bianco su un muro
un grido e un accorrere
occhi si legano tra la folla
una borsetta di vernice
le gambe e una minigonna
il fumo è di sigaretta
ma il sentore è di donna

Ciglia celano sguardi
tra i dialoghi raccolti sul corso
fili smagliati fra i tavolini
caffè con panna e gelato
uno che dice osmosi
c’è un giornale spiegato
e il cameriere italiano
spendi sei marchi e sessanta
un saluto e un invito a cena
ma segui la scia del profumo
nell’ascensore che aspetta
la camera è stretta
c’entra il letto che basta
e lo specchio ch’è obliquo
col riflesso di seta di lei
che ti mormora Bitte

(2003)

7 commenti

  • Gabriele Prignano

    Intanto ti dico che è una gran bella lirica, ma poi la rileggerò con cura e interesse, in un momento di maggiore tranquillità. Mi piace molto, Vittorio!

  • Ezio Pancrazio Vinciguerra

    Carissimo Maestro ma quanto mare e amore c’è in te? Dire Complimenti è poco … una volta marinai, marinai per sempre!

  • Federica Sennati

    ‎……. Bellissima…. nel gioco di parole….. Grazie Vittorio…. un abbraccio….♥

  • Vittorio Fioravanti Grasso


    Riflesso in quello specchio obliquo, da un lato, titubante ed impacciato, lui e la sua voglia spintasi fin sull’orlo dell’imminente, appagante fessura; dall’altra lei, statuaria, padrona del gioco, disposta all’atto da effettuare con gesti calcolati …e regolarmente pagati, in anticipo.
    Spezzoni di due mondi in sovrapposizione per una frazione di tempo del tutto insignificante: lei tornerà ad essere meticolosamente teutona, sotto la doccia, lui dannatamente mediterraneo, nello scendere fischiettando le scale…

    Danke schön!..

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