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La Libertà

di Giuseppe Messina

La spinta sento di comunicare in questo istante di cielo sereno.
Tieni a mente e fai divulgare ciò di cui nessuno può fare a meno:
la libertà, valore universale, ricorda ch’è mancante d’assoluto per evitare a chi sempre sale di perdere il contatto in un minuto con chi è impedito o è solo speciale, con chi è considerato sordomuto”.
Ricorda che può essere concesso di esibirla, pregiato trofeo, conquistato com’è a volte successo, proprio perché è sempre regolata – e questo, invero, non succede spesso – dal naturale, umano diritto.
Potremmo fare un passo o mille miglia, salire o ridiscendere le scale; liberi nello spazio infinito finché non saremo d’impedimento a chi anela lo stesso diritto di elevarsi o restare fermo.
Tieni presente e fai divulgare che non è mai diritto esclusivo, la libertà che ciascuno pretende, e non è un momento conclusivo in un arco di tempo stabilito deciso da chi è privilegiato, da chi, probabilmente, ha combattuto finché il diritto non ha conquistato.
Qualcuno sbaglia da quando ha creduto che libertà vuol dire andar di corsa sopra una spiaggia tiepida al tramonto o aver assicurata la risorsa di una ricchezza o d’un grosso conto da esibire o investire in borsa.
La libertà non è volare in alto e poi guardare le formiche in basso; e non è libertà il fare un salto o nel lanciare nello stagno un sasso.
Di certo è libero chi si astiene di proseguire una sua azione quando comprende ciò che poi ne viene di negativo fuor dalla ragione.
La libertà non è un tale principio come una questione personale o la difesa di un solo presidio; no, non è certo ragione banale.
È da esporre al pubblico ludibrio chi ciò non crede regola normale, base, direi, di un giusto equilibrio a cui, credo, la vita sia uguale.
La libertà, mi pare veramente, sul piatto di una bilancia giusta deve pesare quanto, ovviamente, pesa la verità, ciò mi risulta. Infatti, come spesso riflettendo, appare dai calcoli attuali, non vale vivere sempre correndo e battere anche mille rivali.
Se nella vita sei messo da parte, se non partecipi alle decisioni, se vivi dei racconti che altri fanno, se subisci le tue mansioni vittima sei dell’altrui inganno.
Se sconosci la verità dei fatti, se sei indotto sempre ad ubbidire sconosci quali sono i conti esatti.
Se sono altri a tenere la chiave della tua importante decisione, allora sei in catene alla trave, impedito di libera opinione.
Ecco la verità all’ultimo comma:
a questo punto, libertà e vita sono addendi della stessa somma, le carte di un’unica partita”.

 

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