Verso l’estremo volo
Lirica di Vittorio Fioravanti
Verso l’estremo volo
Lirica di Vittorio Fioravanti
Di ieri in ieri
di domani in domani
il tempo s’apre
e mi scorre fra le mani
mentre vi lascio
per sempre – forse –
senza più alcun ritorno
possibile
Voci e suoni
parole spente e quel riso
improvviso su un nome
vanamente dimenticato
foto care sbiadite
la canzonetta d’allora
un giro nella balera chiusa
sul mare mosso
di fuori stagione
Calco i miei passi lenti
sull’orme svanite
ripercorrendo i cammini
lasciati dietro
tra i ricordi di case e di genti
terre arse ed ulivi
il fragore della risacca
lamenti quieti nei cimiteri
rossi fiori e sospiri
gli occhi di quella donna
il suo volto sconvolto
sul crocevia abbandonato
Vado via ormai rassegnato
verso l’estremo volo
con le ore contate
– addii e arrivederci –
ombre si sovrappongono
su immagini invano serbate
– abbracci e baci –
sapore in gola dell’usato rito
quel gusto aspro di bocche
perso nel tempo andato
Nel buio intenso infine
resto sospeso ad ali aperte
su questo oceano dilatato
che tornerà a separare
il futuro dal mio passato
Nel bagaglio a mano intanto
c’è appena spazio
per un amaro rimpianto
Maggio 2003
Foto gentilmente concessa da Carlo Di Nitto (collezione privata A.N.M.I. Gaeta).
3 commenti
Vittorio Fioravanti
E’ una delle mie liriche più sentite dentro, “autobiografiche”… Scritta abbordando l’aereo che m’avrebbe riportato – oltre l’oceano – per un ultima volta a Caracas, lontano dal mio passato. Forse per l’ultima volta…
Ti ringrazio, Ezio (…però potresti per favore correggere quel “Giuseppe” accanto al mio cognome? …come sai, mi chiamo Vittorio Fioravanti). ; )
ezio vinciguerra
:-))
Roberto Cannia
Bellissima questa lirica, fantastica la cartolina!!!