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Incrociatore corazzato San Giorgio

a cura di Antonio Cimmino

Incrociatore corazzato San Giorgio
Impostato: 1905
Varato: 1908
Completato: 1910
Rimodernato: 1938
Perduto: 1941
Dislocamento:
– normale: 10.167 tonn
– a pieno carico: 11.300 tonn.
Dimensioni:
– lunghezza fuori tutta 140,9 mt.
– lunghezza fra le perpendicolari 131,0 mt.
– larghezza 21,0 mt.
– immersione 8,0 mt.
Apparato motore:
– caldaie 14
– motrici alternative 2
– eliche 2
– potenza 18.200 HP
Velocità: 23,2 nodi
Armamento:
– 4 cannoni da 254/35 mm. in due torri binate a prora ed a poppa
– 8 cannoni da 190/45 mm. in quattro torri binate al centro
– 17 cannoni da 76/40 mm.
– 2 cannoni da 47 mm.
– 2 mitragliere
-3  tubi lanciasiluri da 450 mm.
Equipaggio: 699 uomini ( 30 ufficiali e 669 tra sottufficiali e comuni)

Notizie e curiosità

Dopo aver partecipato alla Guerra di Libia ed alla I Guerra mondiale, il San Giorgio, impiegato come difesa aereonavale a Tobruch ( la leonessa di Tobruk)  si meritò una medaglia d’Oro al Valor Militare nel II conflitto mondiale, con la seguente motivazione:
“Veterano di tre Guerre, fu nell’attuale, per sei mesi baluardo della difesa di Tobruk, sempre pronto ad intervenire per ricacciare con l’infallibile tiro dei suoi cannoni le incursioni degli aerei nemici, sempre incrollabile nel sostenere l’offesa che si abbatteva su di lui. Investita la piazzaforte da soverchianti forze nemiche, profuse tutte le sue energie nella difesa e, piuttosto che cercare scampo sulle vie del mare, si offerse come ultima trincea di resistenza.
Quando le colonne avversarie soverchiarono gli ultimi ripari, la indomita nave venne fatta saltare e sprofondare nelle acque, mentre la bandiera che aveva animato ed alimentata la fiera resistenza, raccolta e riportata in Patria, restava fulgida testimonianza dello spirito di combattività, di resistenza, di dedizione dei marinai d’Italia.
Rada di Tobruk, 10 giugno 1940 – 22 gennaio 1941”

San Giorgio
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Pur esistendone numerose raffigurazioni e pur essendo molto conosciuto sia in Oriente che in Occidente, sulla vita di San Giorgio non si  hanno molte notizie attendibili. Nacque probabilmente in Cappadocia dal pagano Geronzio e della cristiana Policronia. Venne educato con profondi sentimenti cristiani e ad impedire la diffusione del paganesimo. La Chiesa d’Oriente lo chiama “il grande martire” e ogni calendario cristiano lo ha incluso nell’elenco dei santi.
San Giorgio, oltre ad avere dato il nome a città e a paesi, è stato proclamato patrono di Genova, di intere regioni spagnole, del Portogallo, della Lituania e dell’Inghilterra.
Il culto di questo Santo straordinario ha origine molto antiche. Il  suo sepolcro si trova a Lidda, in Palestina, dove venne decapitato all’inizio del IV secolo, e la sua tomba divenne meta di pellegrini già all’epoca delle crociate, quando il sultano Saladino fece abbattere la chiesa eretta in suo onore.
L’immagine a tutti nota del coraggioso cavaliere che lotta contro il drago, diffusasi verso la fine del medioevo, è il simbolo della fede che trionfa sulle forze del male. La data del suo martirio non è certa, va dal 303 al 248 o 249 e, per alcuni studiosi al 251.

Un commento

  • Marino Miccoli

    Sono sempre molto interessanti gli scritti di Antonio Cimmino da Castellammare di Stabia.Essi arricchiscono il nostro bagaglio di Cultura storico-marinara e sono frutto di una passione profonda per la Regia Marina ed i suoi valorosi Marinai.
    Allo stimato signor Cimmino chiedo: non furono proprio le mitragliere dell’antiaerea del SAN GIORGIO ad abbattere l’S79 del Governatore della Libia Italo Balbo il 28 giugno 1940 mentre stava sorvolando il porto di Tobruck?
    Congratulazioni accompagnate da cordialissimi e marinareschi saluti da Marino Miccoli.

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