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Buon compleanno signora dei mari (2^ parte)

di Roberta – Ammiraglia 88
www.ammiraglia88.it
www.mondovespucci.com

…22 febbraio nave Vespucci compie 80 anni.

Ecco dove vive: Arsenale Militare Marittimo di La Spezia
Nella città di La Spezia ha sede il Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno. E’ una Base Navale Principale che comprende il Comando Servizi Base, la Stazione elicotteri di Luni, il raggruppamento subacquei ed incursori, gli Enti del Supporto logistico navale, il Centro addestramento e Reclutamento, il Comando Zona Fari e l’Arsenale Militare Marittimo.
Nei pressi dell’Arsenale è situato anche il Museo Tecnico Navale.
La nave scuola Amerigo Vespucci ha la sede presso questo Arsenale. Quando non è impegnata nella Campagna Addestrativa, o in altre crociere o in avvenimenti e cerimonie di rappresentanza, vive qui. E’ qui che vengono anche svolti tutti i necessari, e spesso particolari, lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria a questo veliero (oltre che a molte altre navi), basti vedere per esempio gli ultimi interventi eseguiti, quando (a febbraio 2006) si è dovuto sostituire l’albero di trinchetto con non poche difficoltà.
L’Arsenale di La Spezia dà lavoro sia a personale militare che civile, per un totale di circa 2.100 persone di cui 200 militari e 1.900 tra impiegati ed operai. Lo stabilimento è diretto da un Ammiraglio Ispettore del Genio o delle Armi Navali della Marina Militare.
Si sviluppa su 85 ettari di superficie totale; ci sono 18 ettari di superficie coperta, 6 bacini di carenaggio e muratura, 2 bacini di carenaggio galleggianti, 2.600 metri di banchine e … 13.000 metri di rete stradale!
Nel marzo del 2000, durante una straordinaria apertura al pubblico, ho potuto visitarlo ed è stato molto interessante. Consiglio sempre a tutti di andarci, perché si può scoprire un mondo affascinante che non ho mai pensato potesse esistere; è un mondo terreno a cui le navi sono tutte legate, indispensabile per farle vivere nel loro ambiente naturale: il mare.
L’Arsenale di La Spezia di solito, per tradizione, è aperto ai civili solo in due occasioni: San Giuseppe (patrono di La Spezia) e Santa Barbara (patrona dei marinai).
Io ci sono stata nel 2000 perché, dopo anni che desideravo vedere da vicino la nave che mi affascina tanto, era l’unica occasione che finalmente mi si presentava, per ammirarla dal vivo. Tra l’altro sono stata fortunata perché era anche visitabile! Così ho incontrato il Vespucci per la prima volta e me ne sono innamorata. Purtroppo era in manutenzione e così ho potuto calpestare solo un terzo del ponte esterno, il resto era chiuso per i lavori in corso, inoltre non si presentava in perfette condizioni, mancavano ancora diverse parti degli alberi ed erano ancora montati i ponteggi per la loro manutenzione. Si è presentata comunque come una signora che, pur avendo una certa età (69 anni), che assolutamente non dimostrava, si stava facendo bella per ripartire per il giro del Mondo.
L’Arsenale di La Spezia nacque con l’obiettivo di costruire Navi Militari.
Attualmente però l’attività principale è quella della manutenzione e dell’ammodernamento delle Unità Navali.
E’ curioso vedere come accanto a questo ammodernamento vivano però anche tutte le vecchie professionalità artigianali. C’è ancora un forte legame con il passato, basti pensare anche solo al Vespucci, con i suoi 80 anni! E’ da notare che si tratta di lavorazioni artigianali, e maestranze, che sono presenti ormai solo in questo Arsenale. Queste lavorazioni riguardano vari settori, tra cui veleria, falegnameria, cordami.
Ma il passato e la tradizione si vedono ovunque: la monumentale Porta Principale, i bacini di carenaggio di conformazione ottocentesca, le antiche officine ancora efficienti. Sono presenti infatti 6 bacini in muratura (quelli con il vecchio sistema a “gradoni”, non i drydock moderni) e due darsene, oltre alle officine dei calderai, dei tubisti, alla veleria e alla fonderia, nella quale si colano i metalli e vengono preparate le leghe per le chiodature usate nella congiunzioni delle lamiere delle navi. E’ stato Bonaparte all’inizio del 1800, quando La Spezia era solo un piccolo borgo di circa 3.000 persone sotto l’impero napoleonico, ad avere l’intuizione dell’importanza che avrebbe potuto avere il Golfo di La Spezia. Della sua idea di costruire un grande Arsenale si arrivò però solo al progetto, e non alla costruzione, a causa delle sconfitte subite nel frattempo a Lipsia e Waterloo.
L’idea di Napoleone fu messa in pratica però da Camillo Benso Conte di Cavour.
Nel 1857 riuscì a far trasferire la Marina Militare da Genova a La Spezia ed a ottenere il finanziamento per la costruzione dell’Arsenale. I lavori iniziarono nel 1861, su progetto del Maggiore del Genio Militare Domenico Chiodo, modificando quello di Napoleone.
L’inaugurazione avvenne, con una cerimonia, il 28 agosto 1869 alla presenza delle autorità civili e militari e di centinaia di persone. Si attese il colpo di cannone di mezzogiorno e poi il Generale Domenico Chiodo dette il segnale per la demolizione dell’argine artificiale, che era stato posizionato all’imboccatura della Darsena. Circa 600.000 metri cubi di acqua defluirono tra gli applausi della folla.
I lavori proseguirono anche negli anni seguenti, fino al 1900 circa, apportando vari ampliamenti.
Grazie all’Arsenale si crearono nuovi posti di lavoro e La Spezia si sviluppò sia economicamente, sia demograficamente raggiungendo i 31.500 abitanti nel 1881, 60.000 nel 1901 e 123.000 nel 1940.
Il compito principale dell’Arsenale fu quello di costruire unità navali per la Marina Militare.
Tra il 1871 e il 1923 furono varate 8 corazzate, 6 incrociatori, 2 torpediniere, 2 cannoniere, 9 sommergibili e numerose altre navi minori in appoggio a queste.
L’Arsenale era in grado di costruire gli scafi, ed anche i macchinari, le armi e le apparecchiature necessarie sia alla propulsione che ai sistemi di combattimento.
Nel luglio del 1931 nel piazzale dell’Arsenale fu sistemato un apparecchio ricevente; erano infatti i primi tempi degli esperimenti sull’utilizzo delle onde corte nelle comunicazioni radio. Un radiofaro venne invece posizionato sulle colline di Sestri Levante. Tutto questo sarebbe servito per radioguidare le navi nell’entrata in porto con condizioni meteo non favorevoli.
Nel frattempo la nave Elettra, utilizzata da Guglielmo Marconi, era già stata attrezzata presso questo Arsenale sia con l’installazione di radio trasmittenti e riceventi, sia con gli alberi … utilizzati però per le antenne, anziché per le vele!
Successivamente, grazie ai brevetti concessi da Marconi, proprio presso l’Arsenale di La Spezia nacquero le prime officine di costruzione radio e le scuole per l’addestramento del personale.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l’intera struttura subì numerosi e violenti bombardamenti con gravissimi danni. Conseguentemente, negli anni che vanno dal 1945 al 1950, si dovette procedere alla ricostruzione degli edifici e delle attrezzature.
Attualmente in questo complesso non vengono più costruite le navi, ma si svolge principalmente l’attività di manutenzione, ed a volte quella di trasformazione, il tutto finalizzato al mantenimento in efficienza delle Unità Navali dell’Alto Tirreno. E’ per questo motivo che l’Arsenale ha ultimamente subito dei cambiamenti per essere adattato ai nuovi scopi. Tra queste modifiche ad esempio c’è la trasformazione della zona scali, dove avvenivano i vari delle navi, in una moderna banchina per la Base Navale.


All’interno dell’Arsenale

La porta monumentale è stata costruita nel 1883.
A fianco dell’entrata dell’Arsenale si trova il Museo Tecnico Navale che occupa l’antica Caserma dei Pompieri.
Le ancore sono quelle della Corazzata austriaca “Viribus Unitis”, affondata a Trieste nel 1918. Le palle per cannoni che si trovano sui pilastri sono quelle usate nel 1850 dai cannoni navali ad avancarica.
Il piazzale all’interno della Porta Principale è Piazzale Bergamini, intitolato appunto alla medaglia d’oro Ammiraglio di Squadra G.C. Bergamini.
Il ponte sul canale Lagora era girevole ed è stato fatto nel 1885. Fu distrutto nella Seconda Guerra Mondiale ed in seguito fu ricostruito fisso.
La Porta Ferrovia Nord permetteva l’accesso del treno. Il ponte ferroviario girevole si apriva al passaggio delle imbarcazioni che erano dirette dalle navi alla fonda in porto alla Porta Principale dell’Arsenale. La linea ferroviaria fu in uso dal 1870 al 1950.
La prima darsena ha queste dimensioni: metri 200 x metri 420. Gli scavi a secco furono effettuati tra il 1863 e 1865.
La seconda darsena è: metri 200 x metri 600. Inizialmente era metri 200 x metri 390 ma venne modificata tra il 1888 e 1890.
Il ponte girevole in ferro venne fatto nel 1914 e andò a sostituire quello distrutto nel 1869 a causa dell’allargamento del canale.
Si possono vedere 6 bacini di carenaggio con diverse dimensioni a seconda delle necessità (vedi il dettaglio a fianco).
In Arsenale si trovano, come detto sopra, molti laboratori; tra questi ad esempio ci sono l’officina congegnatori, per riparazioni meccaniche, l’officina motori, l’officina calderai, per tutti gli impianti a vapore, l’officina costruzioni navali, l’officina elettronica, quella elettroacustica, quella delle telecomunicazioni, l’officina siluri, l’officina armi ed armamenti, quella marinaresca, varie sale prove e collaudi e molti altri laboratori.

I sei bacini nel dettagli
N. 1
lung. m. 100, larg. m. 23, capacità mc 21.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1863 al 1865; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Sommergibili e Dragamine.
N. 2
lung. m. 132, larg. m. 24, capacità mc 29.000. Gli scavi risalgono al periodo dal 1864 al 1866; è operativo dal 1870 e può ospitare Naviglio Ausiliario.
N . 3
lung. m. 132, larg. m. 24, capacità mc 29.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1864 al 1866; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Fregate.
N. 4
lung. m. 110, larg. m. 23, capacità mc 21.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1863 al 1865; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Sommergibili e Naviglio Ausiliario.
N. 5
lung. m. 220, larg. m. 33, capacità mc 78.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1884 al 1891; è operativo dal 1891 ed ospita unità tipo Incrociatori e Cacciatorpedinieri.
Fino al 1914, con una barcaporta intermedia sarebbe stato possibile dividerlo in due.
N. 6
lung. m. 220, larg. m. 28, capacità mc 53.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1886 al 1899; ospita unità tipo Incrociatori.

Un GRAZIE lo rivolgo a tutti coloro che si occupano delle manutenzioni e della cura della “signora dei mari”, il Vespucci, e delle altre navi (anche loro interessanti anche se in modo diverso); un grazie va a tutti coloro che, sia a terra, sia a bordo, prima, durante e dopo la Campagna Addestrativa, si dedicano alla regina dei mari, sempre splendente ed affascinante come al momento del varo, e così facendo le permettono di salpare, ad ogni primavera, per solcare i mari di tutto il mondo (Roberta Bais)

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