• Emigrante di poppa,  Racconti,  Recensioni

    Emigrante di poppa …dal cuor di leone

    di Alessandro Epifani
    facebook.com/alessandro.epifani

    Carissimo capo Vinciguerra,
    amico mio,
    ho appena finito di alzare gli occhi dalle pagine del tuo libro letto tutto d’ un fiato e con enorme piacere. Quegli occhi che velocemente leggevano tra le righe ansiosi di continuare e di volgere al termine del racconto, perché così tanto presi dalla scorrevolezza e dalla chiarezza delle parole e dei significati.
    Mi sono rispecchiato in tanti momenti della tua vita, della quale narri e cui racconti, e in tante sono le situazioni comuni. Forse è anche per questo che la vita ci ha dato poi modo di incontrarci anche se in situazioni ben molto più diverse e varie. Ma per lo stesso scopo: aiutare chi sta peggio di noi, ed ha più bisogno.

  • Marinai,  Racconti,  Recensioni

    Una notte di fine estate

    di Adriana Pergola

    Sono qui fuori al mio terrazzino che guardo il mare, sento le sue onde che si infrangono sulla battigia, vedo una luna rossa molto vicina all’ orizzonte …sembra quasi un’amante che aspetta solo il momento giusto per baciare il suo infinito amante …il mare più nero e profondo,quello delle notti d’estate, quello che l’osservi in silenzio senza dire nulla ma anzi ti lasci cullare dalla musica delle sue onde e il suo ritmo diventa quello del tuo respiro ed è proprio in quel preciso momento in cui ti abbandoni, come se fossi quasi in un mondo tutto tuo, che ti ritrovi ad esser anche te una delle sue onde e affidi alla corrente tutti i tuoi pensieri che ti sono passati per la testa nelle 24ore precedenti …alcune volte vorresti che la corrente te li portasse al largo e li trascinasse nel più profondo degli abissi, altri invece ti rimangono attaccati addosso peggio della salsedine e capisci che sono quelli legati ad un brivido, ad un’emozione, o meglio ancora a qualche errore dal quale ricavare l’ennesima lezione di vita per riuscire a migliorare ancora una volta. Ma senti dentro come qualcosa che ti sale e d’improvviso ti ritrovi ad esser un gabbiano …guardi per l’ultima volta il tuo piccolo mare, ti getti a raccogliere nel tuo becco ciò che vuoi assolutamente portarti anche nel nuovo giorno, poi ti dai coraggio …spicchi il volo e vai verso il nuovo giorno che già vedi all’orizzonte!

  • Marinai,  Racconti,  Recensioni

    Quanto mare ma quanto mare figli miei

    di Franco Schinardi


    Vedo che siete tutti dei bravissimi ragazzi, a parte per qualcuno di noi …l’età, la vita per mare ti tempra e ti da forza. Non potrò mai scordare le mie scorribande per mare, se il mare era calmo tutti a poppa con gli strumenti musicali a suonare e a cantare, se c’era mare a girare per i locali per verificare che tutto andasse per il meglio e che qualcuno non stesse male.
    Quanto mare ragazzi, quanto mare, muraglie d’acqua sulle fiancate, ma niente paura.
    Quanto mare, ma quanto mare figli miei,
    …è il comandante che vi parla.

  • Marinai,  Racconti,  Recensioni

    Che notte quella notte

    di Riccardo Rossini e Graziano Favilli

    Quella notte, l’antenna a telaio servì, assieme all’Allocchio Bacchini R7B, a distrarre il buon Capo Sergio Tivoli, – Silent Key- (*) che mentre ero di SVC in Radio, rimase con noi poiché in camerino il mare si sentiva troppo. Gli feci ascoltare un poco di broadcast, tra un service e l’altro facemmo gli SWL-BCL (*). La propagazione non era granché a breve distanza (RAI da Milano sui 900KHz non si sentiva neppure e tanto meno RAI Estero -oggi Rai International- sui 38mt da Prato Smeraldo.
    In compenso ascoltammo Radio Habana che non metteva affatto canzoni “da Playa del Sol”, ma motivetti Russi da Balalaika…”aumentò il mal di mare”, eheheh!!

    Note
    (*) = Silent Key: in gergo Radioamatoriale si identificano i Radioamatori – Marconisti – Radio appassionati che non sono più tra noi, ma lassù tra gli strati della ionosfera a guardare da vicino la propagazione;
    SWL=Shortwave listener
    BCL=Broadcast listener
    (Riccardo è un radioamatore mentre Graziano è un marinaio “Buttero Grossetano D.O.C. come la sua preziosa cantina”)

  • Attualità,  Racconti,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    Salvatore Amore e l’arte dell’intarsio

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    … quando la vocazione viene prima del profitto e abbraccia l’umana solidarietà.


    Salvatore nasce a Lentini (Siracusa) il 25 aprile 1936 e vive la sua infanzia al riparo delle bombe della 2^ guerra mondiale. Di famiglia modesta frequenta le scuole medie ed impara il mestiere del marmista.
    Con il marmo, questo pezzo di monolite duro, stringerà un solidale rapporto che lo farà approdare  a soddisfazioni impagabili nella sua vita-carriera di  artigiano-artista  dell’intarsio.
    Nel 1962 si sposa e si trasferisce  a Melbourne in Australia dove partecipa al restauro della Chiesa Anglicana di San Paulo.
    Per motivi di salute è costretto a rientrare nella sua Sicilia e, più tardi, trova impiego presso il locale ospedale di Lentini.
    Ma Salvatore ha un pensiero fisso, quello di lavorare il marmo e insegnarne i segreti al  figlio Gaetano. Buon sangue non mente e il figlio mette su un laboratorio d’arte sotto la supervisione del padre.
    Nel 1991 purtroppo Salvatore perde l’adorata moglie, Nuccia Salviani, e in memoria di lei e della sua infanzia, inizia a scolpire una  lapide in onore dei Caduti della 2^ Guerra Mondiale che donerà al Comune di Lentini.
    Ogni qualvolta accadono “sventure”  Salvatore, con la sua sensibilità di artista, si chiude nel suo laboratorio bottega e comincia a scolpire ed intarsiare il marmo.
    Cosi è accaduto per i tragici fatti delle” Torri Gemelle e del Pentagono” dove realizza, in memoria dei caduti,  la bandiera americana in marmo  che donerà  al popolo  americano. Per questo nobile gesto di solidarietà, ogni anno, il 4 luglio, Salvatore è invitato dall’Ambasciatore d’America in Italia  a festeggiare l’Indipendenza americana  a Villa Taverna a Roma.
    Anche  i fatti di “Nassiriya” lo segnano  nel profondo dell’animo e con gli inseparabili arnesi del mestiere inizia a scolpire la lapide che sarà da lui donata alla caserma dei Carabinieri di Lentini.
    Con il figlio Gaetano ha realizzato parecchie opere, alcune così belle che le Istituzioni  non hanno esitato ad esporle nei propri musei o sale consiliari, alcune ad esempio  ispirate dalle poesie di Pascoli e Carducci, sono esposte nei rispettivi musei a loro dedicati.
    Salvatore non si ferma un attimo, ama  trascorrere  il suo tempo nel suo laboratorio-show-room con l’inseparabile scalpello e ormai inseparabile pezzo di marmo a cui da del tu.
    Quando sono andato a trovarlo nel suo laboratorio per approntare questo articolo su di lui, la cosa che mi ha colpito è stato un bellissimo tavolo che rappresenta la “Rosa dei Venti”.
    Salvatore mi dice che lo metterà in vendita al migliore offerente ed il ricavato lo destinerà interamente all’Unicef per i bambini d’Africa. Mi confida sottovoce, quasi timorato, che quando lo ha realizzato il suo pensiero fisso era rivolto a tutti quegli emigranti che giungono presso le nostre coste così come all’inizio del secolo scorso erano i nostri fratelli italiani a sbarcare in America a cercar fortuna…


    Per ulteriori informazioni e contatti diretti
    Salvatoreamore36@alice.it
    Tel 338-4928355