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Lunga vita al Capitano Athos

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Era circa l’una di notte, quando la Jolly Amaranto, la nave italiana trainata dai rimorchiatori dopo un’odissea durata un paio di giorni, si è incagliata sul fondo del canale di accesso al porto. L’equipaggio è stato trasbordato su uno dei rimorchiatori. Con gli uomini era stato messo in salvo che Athos. Ma, improvvisamente, il cane si è divincolato e si è gettato in acqua per tornare sull’unica casa che conosceva, la Jolly Amaranto.
Athos il cane mascotte della Jolly Amaranto, è morto come un capitano che affonda con la sua nave. L’animale che era stato tratto in salvo con tutto l’equipaggio del mercantile italiano colato a picco si è lanciato in mare per tornare sulla sua nave e ha perso la vita nelle acque del porto di Alessandria d’Egitto.
Athos, come il protagonista de “ Il pianista sull’oceano” era sempre vissuto sull’imbarcazione e non voleva abbandonarla.
Il membro dell’equipaggio era coccolato, viziato e protetto da tutti; aveva libero accesso in ogni locale di bordo senza chiedere permesso a nessuno: era la mascotte!
La sera, come tutti i marinai, usciva in franchigia e rientrava all’ora prevista.
Quando la nave usciva in mare, puntualmente si presentava all’accensione delle caldaie, forse riusciva a distinguere il particolare rumore emesso dai fumaioli. Quando la nave era pronta a muovere non scendeva dalla passerella, tranne che per i bisogni fisiologici. Nelle uscite in mare riusciva a trattenere i suoi bisogni fisiologici fino a un paio di giorni e così al rientro in porto era il primo a scendere e restava per un bel po’ con la zampa alzata vicino a una delle tante bitte della banchina torpediniere. In caso di navigazione prolungata era costretto a fare i propri bisogni in coperta, in luoghi discreti …
E’ proprio vero quel detto che dice “…le parole sono pietre”.
Ho constatato, e non sono il solo, che le continue definizioni trite ritrite, false e infamanti del tipo “…trattati come cani, comportamenti da bestie, uccisi come animali…” rimangono davvero sullo stomaco ed aggiungono dolore su dolore.
Tutti siamo peccatori in questo senso, chi più e chi meno.
Non fanno eccezione gli uomini di chiesa che peccano di “ignoranza” usando spesso come esempio, riferendosi agli stupratori, frasi del tipo “…uomini che si comportano come bestie” utilizzando pertanto paragoni non cristiani e diffamatori al riguardo di creature del Supremo, assolutamente estranee al reato di stupro.
Non fanno eccezione neanche politici e giornalisti che entrano quotidianamente nelle nostre case attraverso i Media. Chi ha il delicato compito di fare “cultura ed informazione” dovrebbe essere  in prima linea nella lotta contro questa diseducativa consuetudine razzista che getta odio e discredito sui nostri “compagni di viaggio”.
Gli animali sono assolutamente estranei alle nostre nefandezze, gli animali sono meglio di noi.
Ciao Athos

14 commenti

  • ezio

    da facebook

    Visto? è come ho sempre detto,è meglio un cane amico che un amico cane.
    Ciao Athos

    Nicola Sinigaglia

  • Enrico

    Che piacere deve essere stato per i marinai del Jolly avere un compagno di viaggio come Athos e che dolore la sua scomparsa. Come invidio quei marinai per aver avuto il privilegio di stargli vicino. Agli eroi Italiani di Alessandria , aggiungo lui, Athos.

  • rossana

    ….povero Athos , come un capitano in servizio ha sentito il dovere di non abbandonare la nave …anzi una volta portato via e messo in salvo …ha preferito tornare su quella nave italiana che la sentiva come casa sua , non curante che sarebbe affogato tra le onde del mare senza mai poterla raggiungere….
    Per il suo ardimentoso gesto e per l’amore dimostrato all’uomo…..meriterebbe un riconoscimento alla sua memoria !!
    ….Pace ad Athos ….certamente migliore di molti di noi ! Rossana Tirincanti

  • ezio

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    Piero Perilli
    (16 dicembre alle ore 18.07)

    Ciao Pancrazio; devo confessare che le tue parole mi hanno commosso un po’…..forse è il segno che sto diventando vecchio. Dio ti accompagni e vegli su di te. Approfitto di questo momento per farti tantissimi auguri di buone feste a te ed ai tuoi cari. Ciao a presto

  • ezio

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    Giuseppe Moles
    (17 dicembre alle ore 8.52)

    Grazie mille Ezio quello che dici è sempre speciale ti ringrazio!!!

  • ezio

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    Massimo Romeo
    (18 dicembre alle ore 0.44)

    Ciao Pancrazio, grazie mille per le belle parole! Spero che anche tu e i tuoi cari possiate essere felici e godere di ottima salute. Gente come te è come un fiore speciale nel giardino privato del Signore. Non preoccuparti, se per un pò si appassirà, arriverà presto la sua mano ad annaffiare… Un abbraccio fraterno, massimo

  • ezio

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    Tonino Scafuro
    (18 dicembre alle ore 9.19)

    Grazie Ezio

    Una volta marinai, marinai per sempre!

  • ezio

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    Alessandro Strappetti
    (18 dicembre alle ore 23.41)

    Grazie tanto amico caro per le parole belle che ogni giorno anno mi regali e so questi che vengono veramente dal cuore,
    ciao Ezio (peccato che non ci vediamo mai)

  • ezio

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    Lorenzo Savini
    (21 dicembre alle ore 9.48)

    grazie mille ezio… sei il migliore, e di quei pochi mesi nella marina militare tu sei l’unico che ha lasciato un ricordo indelebile e bellissimo, ancora oggi a distanza di dieci anni, racconto delle serate a poppa dell’alpino ad ascoltare un amico che con la sua chitarra regalava emozioni e porzioni di felicità semplicemente intonando una canzone, grazie mille ancora, sei unico, un grande maestro di vità
    lorenzosavini@hotmail.it

  • ezio

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    Ciao Ezio,
    “sono parole meravigliose………….ma del resto da una persona meravigliosa come te non si poteva avere altro che questo splendore”
    Tiziana Merli

  • ezio

    Grazie Carissimo anche a nome della famiglia che mi pregio di conoscere.
    Ezio Vinciguerra

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