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Per una cultura di Protezione Civile

Fonte DPC

La valorizzazione dei diritti civili, e in particolare la tutela della vita, sono temi fondamentali del sistema sociale del nostro Paese:
la cultura di protezione civile ne è naturale espressione.


La Protezione Civile è somma di attività per la salvaguardia della vita, dell’ambiente e degli insediamenti, ma soprattutto una rete sinergica di rapporti tra soggetti diversi la cui funzione è anche quella di diffondere la cultura della sicurezza, della solidarietà, del rispetto, della cittadinanza attiva e del senso civico.
Tra tutte le realtà coinvolte nella diffusione di questi temi, la scuola è la più sensibile e disponibile: veicolare ai più giovani il messaggio di solidarietà, partecipazione, condivisione, rispetto, sicurezza, rappresenta un importante investimento culturale e sociale.
Il traguardo di una collettività sempre più partecipe, più coinvolta nella vita pubblica, più sensibile a fenomeni e mutamenti dei contesti naturali e sociali, più consapevole del suo ruolo attivo non può prescindere dal coinvolgimento del mondo della scuola.
Gli amministratori di domani saranno il prodotto di un sistema di formazione scolastica non più chiuso e vincolato a forme rigide di una didattica statica, ma aperto, dinamico e flessibile alle altre componenti del sociale. I futuri cittadini saranno, per questo e attraverso questo, abituati al lavoro di gruppo, al rispetto dei ruoli, alla condivisione di pensieri, programmi, azioni e obiettivi.
Particolarmente significativa per la nostra organizzazione è stata l’esperienza del terremoto che nel 2002 ha colpito la scuola di San Giuliano di Puglia con la scomparsa di 27 bambini e di una maestra. Da quel momento, il Dipartimento ha intensificato il suo impegno al fianco delle istituzioni competenti per la sicurezza degli edifici scolastici.
In questo quadro si inseriscono le attività di informazione e diffusione della cultura di protezione civile che, soprattutto negli ultimi anni, il Dipartimento della Protezione Civile promuove innanzitutto, come da suo mandato istituzionale, presso gli enti locali e territoriali, per accrescere la sensibilità della collettività sui temi di autoprotezione e tutela del territorio.

Le iniziative
Il mondo della scuola permette di raggiungere, tramite gli studenti, le loro famiglie e quindi la gran parte dei cittadini, così da favorire la crescita di atteggiamenti virtuosi. Le iniziative promosse dal Dipartimento della Protezione Civile coinvolgono, attraverso numerosi progetti, anche le scuole di diverse parti del territorio italiano, affrontando differenti rischi e temi: dagli incendi boschivi ai terremoti, dalla tutela dei corsi d’acqua alla raccolta differenziata. Nascono anche dalla collaborazione del Dipartimento con enti e associazioni e sono rivolte alla diffusione della cultura di protezione civile e alla conoscenza dei rischi presenti sul territorio.
Nel 2009 gran parte dell’attività del Dipartimento si è ovviamente concentrata, dopo il terremoto del 6 aprile, nel territorio abruzzese e in particolare aquilano. Abbiamo perciò dedicato a queste esperienze la prima parte della rassegna di iniziative che segue – Emergenza terremoto – per poi passare a raccontare i progetti dedicati alla cultura di protezione civile con le scuole – Protezione civile e scuola – e quindi quelli specifici sui Rischi: incendi boschivi, idrogeologico, sismico, sismico e vulcanico.

È solo rendendo consapevoli i cittadini delle caratteristiche dei luoghi in cui vivono che è possibile permettere alle persone di proteggersi, garantendo il diritto alla sicurezza e alla vita. Il cittadino è il vero protagonista del sistema e, se adeguatamente informato, è in grado di tutelare se stesso e gli altri. La conoscenza è la prima azione di autotutela, di prevenzione e di valorizzazione del proprio territorio, che ognuno può fare. Per questo ci piace l’idea di poter insegnare a comprendere come comportarsi in emergenza, rappresentando la calamità come un fenomeno che caratterizza il nostro Paese e non come un evento da temere.

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Un commento

  • ezio

    da facebook

    Non credo che a Veneti freghi qualcosa di quello che accade nel centro e nel sud Italia, quindi un po’ d’ acqua in più rinfresca le idee.
    Vito Lumino

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