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Franco Califano

Biografia

…ovvero “non sparate c……. sull’artista”

Franco Califano è nato a Tripoli il 14 settembre 1938, accadimento del tutto casuale in quanto legato ad uno scalo aereo. La sua infanzia è stata caratterizzata da mille vicissitudini che lo hanno spinto verso una dimensione artistica esaustiva della sua costante ricerca di libertà interiore. Dopo le scuole dell’obbligo è stato costretto ad iscriversi al corso serale di Ragioneria all’ Istituto “Ludovico Ariosto”, questo semplicemente perché non riusciva a svegliarsi presto la mattina.
Califano ha sempre amato la notte.
Nonostante abbia sempre studiato con diligenza, Franco ha sempre anteposto l’esperienza di vita vissuta alla relativa importanza di qualsiasi teoria.
Non rimpiange quei giocattoli che mai vide e quella stessa mancanza ha forgiato e irrobustito un uomo che è poi passato tra le fiamme senza ustionarsi, soffrendo con eleganza e dignità.
Il contatto per lui vitale, con la sfera artistica si mostrò immediatamente proficuo, in molti dimostrarono di credere nella vena creativa che spaziava per ogni settore dello scibile.
Dimostra subito di sapere “quello che non si conosce”, usava e usa dire, “è quello che nella vita non serve”. Molti critici, profondamente onesti, affermarono subito che dai testi affiorava quella filosofia che coinvolge e rende eterni.
Esaurito un periodo determinante della nostra storia musicale, Califano si ritrova a contestare l’epoca dei “cantautori”. Lui che preferisce da sempre la qualità alla quantità, vede passare avanti falsi messia e mistificatori, ma non cede per evitare di spersonalizzarsi. Solo per questo oggi fatica di meno a gestire un costante successo e le sue convinzioni non si rivelarono un errore. Di lì a poco alcune frasi, tratte dalle canzoni, divennero veri slogan, entrarono nel linguaggio giornalistico. E il successo prosegue.
I giornali scrivono “Califano il Prevert di Trastevere”, “Brel romanesco”, Pasolini della canzone”, “Belli di quest’epoca”, “Personaggio kafkiano”. E poi c’è la filosofia di Califano, la canzone, forse la più nota del suo repertorio, “Tutto il resto è noia” è stata oggetto di discussione nell’ora di filosofia in molte scuole Italiane.
Ha all’attivo oltre venti albums e tante canzoni di successo scritte per altri, quali “La musica è finita” e “Una ragione di più” interpretate da Ornella Vanoni, “E la chiamano estate” cantata da Bruno Martino, “Un grande amore e niente più” cantata da Peppino Di Capri, “Minuetto” e “La nevicata del ’56” diventate cavalli di battaglia di Mia Martini.
Franco Califano è anche scrittore, al suo attivo un libro di poesie “Voglia di vivere, voglia di morire”, un secondo libro di prossima pubblicazione intitolato “Soli fino al capolinea” nel quale racconta i lati positivi della solitudine.
Franco Califano deve essere anche l’orgoglio di questo Paese, anche se la stampa non gli ha dato il giusto rilievo. Califano è stato insignito della Laurea Honoris Causa in Filosofia all’università di New York “per aver scritto una delle più belle pagine della Canzone Italiana”, recita la motivazione. Prima di lui la stessa università aveva donato la Laurea a Edoardo De Filippo e all’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
In Italia un curioso riconoscimento gli è stato dato dal Comune di Borbona (Rieti) il quale ha dedicato a lui una piazza, malgrado la legge non lo consenta “Piazza Franco Califano musicista e poeta” recita la targa che la cittadinanza, respingendo l’ordine della Magistratura ha rifiutato di rimuovere.
Infine, la “Storia della Canzone Romana”, lo cita quale più grande Autore vivente per “aver scritto la più bella pagina della canzone dialettale Romanesca

3 commenti

  • ezio

    da facebook

    Antonio Beltrami 10 novembre alle ore 8.17

    ti ringrazio.
    Mi fa molto piacere aver ricevuto questo tuo messaggio che conferma la “giustezza” del mio pensiero sempre proteso al futuro, bello o brutto che sia . Ciao

  • nunzio

    Nulla da dire sul maestro di vita.
    Un po da ammonire chi come i media, prendendo spunto da un altro maestro, adottano la solita teoria del “Facimme ammuina”.
    Ciao

  • bruno bardelli

    Un uomo sempre al massimo! Si dice che abbia amato più di 1000 donne. Beato lui.
    Grande compositore di stupende canzoni. Addio Califfo con te se ne và una parte della nostra giovinezza.

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