Poesie

Luna salentina

(Roberto Cannia)



Sono magiche le notti d’estate nel Salento,
quando la tenue brezza marina
ti scolpisce il viso.

Balla in cielo o luna salentina
sulle note di una pizzica tarantata,
tamburelli incantati
urlano al cielo come impazziti.

O dolce luna salentina,
eterno miraggio di uomini senza nome,
perché colori d’illusioni le mie speranze?

Si colora d’argento questa piazza,
fammelo assorbire un raggio di certezza,
e suonerò per te tutta la notte senza sosta.

Il suono di un marranzano siciliano
s’alza verso il cielo piano piano.
La mia tarantella per te…luna bella.

3 commenti

  • Marino Miccoli

    Roberto Cannia sei grande!
    Ancora una volta ricevi le mie sincere e salentine congratulazioni!
    Molte sono le somiglianze tra il Salento e la bellissima Sicilia, a partire dal dialetto, passando per la gastronomia e persino il ritmo così incalzante e frenetico come quello del tamburello che scandisce la coinvolgente musica della “pizzica”.
    Con la tua poesia mi hai riportato nella mia amatissima Terra d’origine. Grazie e, mi raccomando: non stancarti mai di farci avere i tuoi pregevoli versi.

  • Roberto Cannia

    ‘ Na sira ieu passai te le padule e n’tisi le ranocchiule cantare, comu cantaane belle ad una ad una pariane lu rusciu te lu mare, lu rusciu te lu mare è mutu forte…’ (Quannu la sentu me face chiancere…)
    Carissimo Marino!, sono felicissimo di averti seppur per qualche istante riportato nel tuo amato Salento. Devo dirti che io amo tantissimo la tua terra, in particolar modo il paese di Salve e le Terre di Leuca. A Salve posso dire di essere di casa, ho tantissimi amici tra cui uno in particolare fraterno. L’ultima volta che sono stato a Salve risale a circa tre anni addietro, la mia permanenza è stata di circa tre mesi e spero al più presto di ritornarci. In quel posto ho vissuto dei momenti bellissimi che hanno contribuito alla mia “rinascita” dopo momenti non particolarmente felici. Mi mancano tantissime cose quali, ascoltare la pizzica dal vivo nelle sagre di paese, la lettura di un libro seduto nel gradino di una “pajara” o sotto un ulivo secolare, le frise con i pomodorini appena raccolti, il favoloso pane di casa, il bellissimo mare e tante altre cose che per elencarle ci vorrebbe troppo tempo. Questi brevi versi sono nati una notte di agosto, durante un servizio di vigilanza presso un villaggio turistico. La luna che si rifletteva nel mare era veramente uno spettacolo, ed io avevo veramente dietro lo “scacciapensieri” ed ho iniziato a suonarlo(lo faccio benissimo) allora alcuni ragazzi che avevano i tamburelli si sono uniti a questo improvvisato concertino. Una vera notte della Taranta, ti lascio immaginare quello che nè è venuto fuori. Forse sono stato un pò lungo nella risposta, ma come vedi quando si parla del Salento che considero la mia seconda terra, mi lascio veramente coinvolgere. In quel periodo ho scritto qualche altra cosetta che riguarda la tua bella terra, non mancherò al più presto di pubblicarla nel nostro diario di bordo. Un grande saluto (ed è proprio il caso di dirlo) da un siciliano del Salento!!!

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