Attualità,  Recensioni

La maschera

di Fabrizio Pirrello (*)



Considerata l’importanza di questo elemento, vi consigliamo di non risparmiare sull’acquisto della maschera. Gli appassionati di fotografia subacquea apprezzeranno soprattutto i modelli a lente unica che valorizzano maggiormente il viso. Cercate di non acquistare una maschera troppo piccola, in quanto potrebbe causare mal di testa durante l’immersione o al momento dell’uscita dall’acqua. Indossando per la prima volta una maschera nuova, non dimenticate di rimuovere la pellicola in silicone che avvolge il vetro. Se questa operazione non viene effettuata, si formerà continuamente della condensa nella maschera. Sfregate i due lati del vetro con del detersivo per i piatti o del dentifricio. Non utilizzate prodotti alcolici! Rischiereste di rovinare il labbro della maschera.
Quando si sente parlare di cerchietto, facciale, fibbia e cinghiolo, è facile intuire che qualcuno sta’ discutendo di maschere e, forse, chi non è un subacqueo non riesce a comprendere cosa ci sia tanto da discutere su un oggetto così semplice e comune. Forse è vero, ma chi si immerge ben conosce l’importanza di questo indispensabile oggetto cin grado di influire pesantemente sulla riuscita dell’immersione.
Tutti, chi prima o chi dopo, hanno provato il fastidio generato da piccole infiltrazioni di acqua che lentamente si insinuano nella maschera costringendo a continui svuotamenti. Questo conferma che e’ necessario provare la maschera che si adatta perfettamente alla conformazione del proprio viso e naturalmente che abbia anche caratteristiche adatte all’attività che svolgiamo in immersione perché la scelta del modello dipende anche da questo.
La tendenza generalizzata dalla nuova produzione è quella di proporre maschere con un volume interno ridotto, con cristalli sistemati alla minor distanza possibile dall’occhio, per aumentare il campo visivo.
La struttura portante di una maschera è costituita da un facciale morbido al quale sono uniti i vetri, bloccati dal cerchietto rigido che ha la funzione di mantenerli complanari e rendere stagna l’unione fra due elementi. Il facciale oggi è, in qualche modello, ancora realizzato con una mescola di gomma naturale ma, per la maggior parte delle maschere prodotte, il materiale utilizzato è il silicone che, con le sue particolari caratteristiche conferisce una maggiore aderenza, leggerezza e morbidezza oltre a non risentire degli effetti dell’ambiente marino. Consente, inoltre, di offrire maschere colorate che migliorano il look e soddisfano chi desidera abbinare i colori delle proprie attrezzature.
Il facciale nella parte che appoggia al viso è realizzato con una morbida flangia la cui conformazione, unitamente a quella di tutto il profilo, è estremamente importante perché garantisce a tenuta all’acqua e deve perfettamente adattarsi alla forma del viso.
Il cinghiolo è un altro elemento fondamentale della maschera ma la sua funzione non deve essere travisata. Serve esclusivamente a trattenere la maschera sul viso e non deve essere eccessivamente teso per ovviare ad eventuali infiltrazioni. Un tempo era collegato direttamente al facciale tramite semplici fibbie in metallo, oggi, invece, grazie all’impegno profuso dai produttori nel realizzare attrezzature sempre più comode e sicure, lo stesso è agganciato alla maschera tramite vere e proprie fibbie facilmente regolabili anche in immersione con la maschera indossata ed in alcuni casi anche basculanti per consentire di sistemarlo nella migliore posizione sulla nuca . Le diverse attività praticate in immersione hanno portato a realizzare modelli con differenti soluzioni.
Troviamo maschere con ridottissimi volumi interni e vetri separati, adatte ai pescatori o a chi fotografa, perché consentono ai primi di immettere all’interno poca aria durante la discesa per ovviare allo schiacciamento della maschera sul viso ed ai secondi perché la vicinanza delle lenti all’occhio permette una migliore visione nel mirino della macchina fotografica, e altre leggermente più grandi adatte per chi si immerge solamente per osservare richiedendo più comodità ed un miglior campo visivo in tutte le direzioni.
In ultimo le famose Frameless ovvero le maschere senza telaio a lente unica che consento un perfetta adattabilità ed aderenza alla maggior parte dei profili facciali ed alla incredibile angolatura del campo visivo che può raggiungere i 170°.
(*)
http://www.gravityzero.it
http://www.cochran.it

2 commenti

  • Maurizio Andriani

    Questo articolo è pieno di spiegazioni approssimative e confuse, che inducono in errore il lettore inesperto.
    E non dice le cose indispensabili non tanto a fare il fico (maschera coordinata con il colore della muta!!!!!!!!!!!!!) ma quanto a rimanere VIVI sott’acqua!

    Sono a disposizione per tutte le spiegazioni del caso.
    Maurizio Andriani

  • ezio

    Gentilissimo Maurizio,
    l’autore è uno dei più stimati professionisti della subacquea nonché consulente dei seals americani e nostrani. L’articolo è meramente propedeutico ma l’autore, Fabrizio Pirrelo, e la sua compagna, la dottoressa biologa marina Laura Vernotico, ti assicuro che sono di livello superiore.
    Ti consiglio di accedere su un qualsiasi motore di ricerca e digitare i loro rispettivi nomi per saperne di più.
    Un abbraccio Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

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