Attualità

Le norme da rispettare con l’acquascooter

di Angelo Moscato

Poche norme facili da eseguire:
– è consentita in ore diurne e con condimeteo assicurate;
– è vietata ad una distanza inferiore a:
• 500 metri dalla costa;
• 200 metri da unità navali, segnalamenti marittimi, galleggianti che segnalano la presenza di operatori subacquei;
• 100 metri dagli impianti e attrezzi da pesca e acquacoltura;
– è vietata ad una distanza superiore ad 1 miglio;
– è vietata alla foce dei fiumi, canali e collettori di scarico di qualunque genere;
– è vietata negli specchi acquei vietati alla balneazione;
– il conduttore deve essere munito di patente nautica a seconda del tipo di abilitazione alla navigazione dell’unità che si conduce, indipendentemente dalla potenza dell’unità;
– durante la navigazione, i conduttori e le persone imbarcate dovranno obbligatoriamente indossare una cintura di salvataggio indipendentemente dalla distanza dalla costa a cui si naviga e un casco protettivo di tipo ciclistico o di quelli prescritti della Federazione Italiana Motonautica;
– gli scooters acquatici dovranno essere obbligatoriamente provvisti di acceleratore a ritorno automatico, nonché di un dispositivo sul circuito di accensione assicurante l’arresto del motore in caso di caduta del conduttore, oltre alle dotazioni di sicurezza previste per la navigazione da diporto;
– durante la navigazione, non deve essere compromessa la stabilità del mezzo;
– il numero di persone da imbarcare, compreso il conduttore, non può superare quello stabilito dal relativo certificato di omologazione;
– l’atterraggio e la partenza degli scooter acquatici, nelle zone frequentate dai bagnanti, deve avvenire solo attraverso gli appositi corridoi ed alla velocità minima che ne assicuri il controllo e comunque non superiore ai 3 (tre) nodi. Tale velocità deve essere mantenuta, con rotte dirette e perpendicolari alla costa, fino al raggiungimento di una distanza di 500 (cinquecento) metri.

EMERGENZA IN MARE 1530

2 commenti

  • mauro

    Vorrei rispondere a Marco.

    Nella mia esperienza di coordinatore di un gruppo locale della GCA di JESOLO (VE) posso dire che localmente nel litorale di competenza le moto d’acqua sono condotte con la dovuta cautela tutte nella maggioranza dei casi da persone mature nell’età e con la costanza negli anni, riscontro nella stagione qualche caso isolato di deficenza umana nell’uso del mezzo purtroppo fisiologico ma in un numero cosi esiguo nella stagione da non fare nessuna cronaca, devo segnalare al contrario che in ogni turno di servizio le constestazioni verbali al diportista dal patentato e non (sopratutto) sono purtroppo continue (giornaliere) con casi anche molto gravi di negligenza nella sicurezza, nella disconoscenza totale delle ordinanze balneari, nelle norme basilari e minime della navigazione e quanto altro ne attiene con diportisti patentati e non che navigano in planata entro il limite di balneazione sicura dei 500 Mt, ecc…ecc..questi casi sono sempre molti ed ogni fine settimana.
    Le moto d’acqua sono un mezzo utilissimo se usate nel modo più corretto possibile e riconoscendone l’utilità il nostro gruppo si è dotato di una moto per il pattugliamento del litorale utilissimo per la sua versabilità e sopratutto molto discreta nel controllo, segnalo che la polizia di stato nel litorale veneziano/jesolano si è dotata di questo utile mezzo e ormai tutte le società di servizio salvataggio nella spiaggia ha eliminato i vecchi idrogetto e sostituito con delle nuove moto da soccorso dotate di barella.

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