Racconti,  Sociale e Solidarietà

Ulisse, marinaio a quattro zampe

di Giovanni Tritto


Correva l’anno 1973, forse 1974, eravamo ad Augusta (SR) con Nave Impavido, meraviglioso cacciatorpediniere lanciamissili (consegnato alla Marina Militare nel 1963). Al rientro da una franchigia, un cucciolo di spinone seguì alcuni sottufficiali che rientravano a bordo. Si era perduto o peggio era stato abbandonato, ma il suo istinto gli disse bene nel seguire queste persone; puntò un sottufficiale in particolare, il contabile di macchina, uno dei più anziani a bordo e fu la fortuna di questo batuffolo. Il contabile di macchina lo “prese a carico”, nel senso buono. Un problema da affrontare “come chiamarlo”? Presto risolto, come il grande navigatore: Ulisse! L’altro vero problema era farlo accettare dal Comandante e da tutto l’equipaggio. Temevamo che sarebbe stato sbarcato rapidamente.
Comunque sia s’imbarcò all’insaputa di tutti ma, come tutte le cose che succedevano a bordo, il Comandante lo venne a sapere molto presto e fece finta di non sapere (e a volte di non vedere!)
Il nuovo membro dell’equipaggio fu coccolato, viziato e protetto da tutti; aveva libero accesso in ogni locale di bordo senza chiedere permesso a nessuno: era la nostra mascotte!
La sera, come tutti i marinai, usciva in franchigia e rientrava all’ora prevista.
Quando la nave usciva in mare, puntualmente si presentava all’accensione delle caldaie, forse riusciva a distinguere il particolare rumore emesso dai fumaioli. Quando la nave era pronta a muovere (S.V.H.) non scendeva dalla passerella, tranne che per i bisogni fisiologici. Nelle uscite in mare riusciva a trattenere i suoi bisogni fisiologici fino a un paio di giorni e così al rientro in porto era il primo a scendere e restava per un bel po’ con la zampa alzata vicino a una delle tante bitte della banchina torpediniere. In caso di navigazione prolungata era costretto a fare i propri bisogni in coperta, in luoghi discreti …
La storia di Ulisse, tante volte raccontata con affetto ai miei famigliari, è stata rispolverata dall’album dei miei ricordi trascorsi nella Marina Militare.
Pensavo di aver smarrito la sua fotografia (non certo la sua memoria).
La ricerca della foto del beniamino di Nave Impavido l’ho trovata tramite il giornale dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (1) mettendo un annuncio cui ha risposto l’allora Comandante Capitano di Vascello Michele T. che ancora ringrazio.
Ulisse ha fatto parte dell’equipaggio per circa quattro anni, poi, all’improvviso non ha fatto più ritorno a bordo.
Continuo a sperare che non gli sia accaduto nulla di brutto e che si sia pacificamente addormentato in un angolo.

(1) http://www.marinaiditalia.com/

10 commenti

  • paola

    E’ bello che gli altri, uomini e donne di mare, possano leggere questo ricordo vissuto da mio padre e tramandato a me quasi fosse una favola. Grazie Ezio!

  • saraceno antonio

    Ai raggione Io ero pennese di capo cannonne sono di Augusta quella sera quando Ulisse venni a bordo eravamo in banchina all’arsenale di Augusta, io ero sceso con la motobarca La sera successiva capo Bonetto mi disse di accudire il cane non mi ricordo a chi venni in mente di mettere il nome Ulisse .Era il mese di Ottobre 1973 dovevamo andare in pattugliamento nel canale di Sicilia che cerano state delle scaramucce tra un Mig libico ed una corvetta Italiana.

  • ezio

    “Carissimo Giovanni, potevi chiederle a me, che le ho. Quella sera, era ora tardi, durante la Guardia della 2^ Comandata, io ero a poppa, quando giunse, chi lo portavano dietro andavano ballando un pò, lo si imbarcò e da allora non si è più mosso. Appena a Taranto, Capo Amedeo Zippo, l’Infermerie, lo portò a Marispedal e lo fece visitare e vaccinare. Poi ne fu investito e sempre Capo Amedeo Zippo, lo portò a Marispedal dove furono fatte prime le lastre e poi fu ingessato. I suoi bisogni, li faceva in coperta vicino i goccialotoi, affinchè colasse in mare, ancora pltre che si atteneva agli orari di uscita e rientro, o SVH, o partenze ecc., mi ricordo che in certi porti stranieri lui non usciva, in quanto accusava che in quella città mangiavano i cani. Io a casa ho sempre avuto i cani, famiglia di cacciatori, e lo so. La presenza di Ulisse sull’Impavido dette molto ed è rimasto nel cuore di tutti. Mi ricordo una volta, eravamo in procinto di partire da Cagliari, e lui non era presente ancora a bordo, mi allungavo sempre più in banchina, tanto lì non dovevamo spaccare il secondo, non c’era l’orario del ponte, ad un certo momento me lo vedo arrivare con una cuccioletta, si sono fermati sottobordo, si sono guardati, poi lui è salito e lei è rimasta a terra. Io dissi vicino al Capo Guardia che preparava il banchino da portare poi in Hangar: Ulisse ha lasciato Penelope, quando ritornremo a Cagliari potremmo trovare anche Telemaco. Giovanni Tritto, fatti sentire. Ciao Ezio, salutami tutti.-”

    Francesco Montanariello
    contemontanariello@alice.it

  • Marco

    Ho avuto cani per molto tempo e nel leggere questo aneddoto mi è sembrato di rivedere i miei amici.
    Grazie.

  • Roberta

    Bellissima storia!
    Ho avuto la fortuna di conoscerla mesi fa (da Francesco, mi pare), ma mi fa sempre piacere leggerla, ha molto dell’ “umano”!
    Ulisse deve essere stato un compagno fantastico!

  • maurizio

    Io imbarcai nel sett del 1976 e lo trovai a bordo la nave era in bacino ho meravigliosi ricordi di Ulisse e quando nn torno + a bordo
    lo abbiamo cercato e ad ogni rientro a Taranto si sperava di trovarlo li in banchina.
    UN CIAO A CHI MI HA FATTO RICORDARE DI ULISSE
    E DI QUELLA BELLA ESPERIENZA SU LA NAVE RIMASTA NEL CUORE
    UN SALUTO A TUTTI I MARINAI CHE SONO STATI IMBARCATI SULL’IMPAVIDO
    IMPAVIDUM FERIT RUINAE

  • Francesco Montanariello

    Peruzzi, dagli la caramella, on una brioscina. Quando si presentava davanti la porta della cooperativa,, metteva la testa dentro, ed io gli addolcivo la bocca. Che intelligente che era, pari a quei colleghi e amici che al mattino mi aspettavano per prendere il caffè. Infatti Ulisse, quando mi vedeva, mi seguiva, se andavo in cooperativa o meno. Buongiorno.-

  • Vincenzo Spolidoro

    doveva essere per forza il 1974, sono stato a bordo fino a set 73 e non era accaduto, potrebbe però essere lo scorcio di fine anno 73 da set a dic.

  • Carmelo Ventura Costa

    Che meraviglia! Mi ricordo perfettamente di Ulisse, era un cane stupendamente intelligente,era sempre in giro per la nave,io sbarcai nel 1976 e ho conservato la foto di Ulisse (quella dentro al salvagente)

  • roberto

    ognuno di noi che ha navigato ha un cane nei suoi ricordi !!!!!
    ricordo il sc Filippo della 61 Squadriglia dragaggio….non perdeva una navigazione !!!!

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