Marinai,  Racconti

Il mal di terra…

di Marino Miccoli

… “quando un uomo trascorre la propria vita sul mare, dopo non riesce più ad adattarsi alla vita sulla terra”
(Samuel Johnson)

Questa frase mi ha fatto tornare alla mente un fatto singolare di cui parlava mio padre (1) il quale asseriva che dopo un prolungato periodo di navigazione (giorni e giorni di mare in condizioni di moto ondoso spesso agitato) accadeva che quando giungeva il momento di sbarcare e di poggiare i piedi sulla terraferma.
A lui come a molti altri suoi compagni, si dovevano nuovamente abituare alla stabilità della terraferma!
Soprattutto i primi momenti, a suo dire, gli comportavano un certo disagio, quasi da “mal di terra!“.
La fotografia estratta dall’album dei ricordi, che allego a corredo di questa mia testimonianza, è quella relativa ad uno dei momenti di mare agitato a cui, volenti o nolenti, tutti i componenti dell’equipaggio dovevano abituarsi.
L’immagine raffigura la prua del Regio Incrociatore Fiume che, beccheggiando, affronta le alte ondate di un mare agitato.

(1)https://www.lavocedelmarinaio.com/blog/2010/04/28-marzo-1941-matapan/

Un commento

  • ezio

    Carissimo Ezio,
    sono io che ti ringrazio con tutto il cuore per quello che mi scrivi.
    Voglio credere che nulla accada per caso o per pura coincidenza e che anche le sofferenze della vita abbiano uno scopo che va ben oltre la
    semplice condizione umana…
    non dimenticare: DOPO LA TEMPESTA GIUNGE
    SEMPRE LA QUIETE, DOPO LA NOTTE ARRIVA SEMPRE L’ALBA!
    Ti abbraccio forte e mi raccomando: COMANDANTE EZIO …ALLA VIA COSI’!

    ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

    Ciao Marino…
    a me sembra di vivere dentro un sogno.
    E ancora tante piccole non so se chiamarle più coincidenze…
    Cosa ci sfugge che non comprendiamo? Cosa è che mi fa andare avanti e dire che non è finita? Chi è che mi sprona a comportarmi in un modo anziché in un altro?
    Non voglio tediarti, ne tanto meno farti preoccupare, ma sento di confidarti queste cose che non ho potuto confidare ne a un padre morto troppo giovane ne a un fratello che non ho mai avuto.
    Ti abbraccio Marino e ti stringo forte forte al mio cuore…
    GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

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