Poesie

Taciturna compagna di viaggio

(Carmelo Scimone)


Che bello guardare la notte
con i suoi silenzi
e i soffocati rumori
il gradevole odore
di mille fiori
si espande nell’aria
e il lunare riverbero
gioca sull’acqua
di uno stagno solitario
ataviche rimembranze
di chissà quante vite passate
misteriose vie percorse
e tu taciturna compagna di viaggio
aspetti………
oh sole sorgi ti prego
portami lontano da questi pensieri
fammi dimenticare
anche se per un solo istante
ciò che alla fine di questa via mi aspetta
qual’arcano mistero
non mi è dato saperlo
e quando lo saprò
a nessuno potrò dirlo
oh taciturna compagna di viaggio
lasciami ancora il tempo
di accarezzare quei biondi capelli
non avere fretta di ghermire
il mio labile essere uomo
lasciami ancora il tempo
di vedere i figli dell’uomo
camminare per le vie del mondo
quando il mio momento sarà giunto
ti aspetterò sull’uscio
del mio solitario giaciglio
e insieme andremo ovunque tu vorrai.

Un commento

  • Marino Miccoli

    Sincere congratulazioni a Carmelo Scimone per questa struggente poesia. Mi è piaciuta particolarmente la supplica, l’invocazione, un inno quasi, al SOLE che con il suo sorgere tutto illumina e rischiara… persino l’affascinate mistero di ciò che ci attende al fine della nostra via.
    Bravissimo Carmelo! Ricevi ancora una volta i miei complimenti, e mi raccomando, non stare lontano dal nostro blog.
    Marino Miccoli.

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