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La scelta difficile

di Gabriella Fogli


La Luce è divisa in cinque parti, così come l’anima, dall’alto al basso o, come preferite, dal basso all’alto. La parte più bassa della Luce deve raggiungere la parte più bassa dell’anima sino a che la parte più alta della Luce possa andare a riempire la parte più alta dell’anima. Come infilare un cilindro dentro ad un altro. La prima parte della Luce che entra nell’anima è quella più bassa e va a riempire la parte più alta dell’anima, ma quello non è il suo posto, deve continuare a scendere per lasciare posto sopra, sino che arriverà alla parte più bassa dell’anima per lasciare entrare le altre parti della Luce.
Ma quanto ci è costato fare arrivare la prima parte della Luce nella nostra anima? Quanto abbiamo dovuto soffrire e quanto abbiamo dovuto desiderare questa Luce? E non ci viene voglia di sentirci appagati da questo, di credere che questo possa bastare e che ora, finalmente, ci possiamo godere un po’ la vita? Chi ce lo fa fare di ritornare a sentire quello strazio interiore che chiede una risposta? Non è più facile credere che una vita materiale serena ed appagante sia la vera ricompensa di tutti gli sforzi fatti?
Si dice che la ricompensa per il passo fatto è potere fare un altro passo. Ed è inutile che mentiamo a noi stessi, la strada per il prossimo passo è la stessa percorsa per quello precedente, si deve tornare in fondo al pozzo tradito dai propri desideri, si deve essere venduti ai mercanti che ti porteranno in Egitto, dove crescerai di fianco al tuo Faraone, dovrai sentire il peso della schiavitù, fare vivere le 10 piaghe al tuo ego e, finalmente, uscire tra le acque che si separano. Ogni volta, per ogni passo, sino alla fine. Non si scappa. E la scelta difficile dov’è?
Consiste nel saper decidere come lo vogliamo fare il prossimo passo, se nello stesso modo doloroso del primo o anticipando noi le sofferenze. Quando torniamo in Egitto ci sembra sempre una grande festa ed è facile credere che questo sia la meritata ricompensa per il lavoro fatto prima.
Col cavolo che troviamo un significato nella parola “restrizione” in questi momenti!!! Si pensa “Ho già dato”. Una scelta è tale perché so che una strada mi porterà alla meta, ma costerà fatica, l’altra non mi costerà fatica, anzi appagherà i miei desideri materiali, e do per scontato che mi porterà in un bel posto.
Un bell’abito fa pensare che la persona che ci sta dentro sia altrettanto bella. Qui ho finalmente la possibilità di usare il mio libero arbitrio e di guardare ciò che ho davanti in un modo nuovo. Si dice anche “portare la linea di destra sulla sinistra”.

La strada è lunga e di feste in cui ubriacarci ne incontreremo molte…

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