Dio Marino
(Vittorio Fioravanti)
Aspra violenza di venti
e rabbia amara di mari
solcano vele ardite
lungo orizzonti aperti
di cieli invasi di luce.
In masse d’acqua selvaggia
gli scafi affondano i fianchi
sotto creste bianche di spuma
nell’urlo muto della natura.
A torso nudo sferzanti
s’affrontano raffiche e scrosci
la pelle fatta di sale e d’alghe.
Vi si respira il salmastro
gli occhi fessure accese
a scrutare intorno
spazi e profili.
Essere indomito
l’uomo s’erge a possente
dio marino.
Ha in pugno la barra
dell’imponente timone.
La scia lascia una traccia
che marca effimera il suo volere.
E si scivola avanti
la prora scavando il domani.
(Mar dei Caraibi, giugno 2006)
vittoriofioravanti@yahoo.it
2 commenti
ezio
Giuseppe Magazzù
minca che ribollio …
magazzufam@libero.it
28 maggio ore 22.49
ezio
Rossana Tirincanti
…complimenti è bellissima!
Sembra quasi di viverla !!!
rossanatirincanti@hotmail.it
28 maggio 2010