Poesie

Dio Marino

(Vittorio Fioravanti)

Aspra violenza di venti
e rabbia amara di mari
solcano vele ardite
lungo orizzonti aperti
di cieli invasi di luce.

In masse d’acqua selvaggia
gli scafi affondano i fianchi
sotto creste bianche di spuma
nell’urlo muto della natura.

A torso nudo sferzanti
s’affrontano raffiche e scrosci
la pelle fatta di sale e d’alghe.

Vi si respira il salmastro
gli occhi fessure accese
a scrutare intorno
spazi e profili.

Essere indomito
l’uomo s’erge a possente
dio marino.
Ha in pugno la barra
dell’imponente timone.
La scia lascia una traccia
che marca effimera il suo volere.

E si scivola avanti
la prora scavando il domani.

(Mar dei Caraibi, giugno 2006)
vittoriofioravanti@yahoo.it

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