Racconti

La moglie del navigante

di Roberta – ammiraglia88

…Caro Ezio, ho letto nel tuo blog una dedica fatta da una figlia al papà imbarcato. Così mi sono ricordata di una bella storiella che avevo letto tempo fa, te la riporto. Ciao Roberta (*)


Il Signore era intento a creare un esemplare di moglie del navigante. Erano sei giorni che faceva straordinari attorno a quest’opera quando un Angelo Gli si avvicino e Gli disse:“Signore, mi sembri in difficoltà con questo lavoro. Cosa c’è che non va?”
Il Signore rispose: “Hai visto l’ordinazione? Non si tratta di fare una moglie qualsiasi. E’ stata richiesta una moglie di navigante: qualcosa di veramente eccezionale. Essa deve essere del tutto indipendente, saper fare da madre e da padre nello stesso tempo, destreggiarsi in ogni emergenza senza l’aiuto di un manuale, affrontare senza scomporsi una gravidanza come una influenza; deve avere sei paia di braccia”.
”Sei paia di braccia? Impossibile” disse l’angelo scuotendo il capo.
“Non preoccuparti” – continuo il Signore – “farò altre mogli di marittimi che le saranno di aiuto e di incoraggiamento; le darò un cuore grande senza uguali, capace di inorgoglirsi dei successi del marito, di dire “Comprendo” anche quando non riesce a farlo e “Ti voglio bene” anche nelle situazioni più disarmanti; un cuore forte, per reggere al dolore del distacco e della separazione e per resistere alla stanchezza e al superlavoro”.
L’angelo girò attorno all’esemplare di moglie del marittimo, la guardò da vicino e disse: “E’ bella ma è troppo fragile”.
“Può sembrare fragile” – replicò il Signore – “ma in realtà e forte come un leone ed ha una resistenza incredibile”.
L’angelo si chinò sulla donna e notò qualcosa sulle sue guance: “qualcosa non va in questo modello; sul volto c’è un’incrinatura”.
Il Signore si mostrò risentito per la poca fiducia da parte dell’angelo: “Ciò che tu vedi non e un’incrinatura; sono lacrime”.
“Lacrime! E per quale motivo?” chiese l’angelo.
“Sono lacrime” – rispose il Signore – “di gioia, tristezza, dolore, delusione, solitudine, orgoglio e dedizione ai valori in cui lei ed il marito credono”.
“Sei un genio, Signore!” esclamo l’angelo.
Il Signore lo guardò imbarazzato e soggiunse: “Ma non le ho messe io quelle lacrime”.

(*) si riferisce al seguente articolo: https://www.lavocedelmarinaio.com/blog/2010/04/papa/

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