Racconti,  Sociale e Solidarietà

La Metafora del millepiedi

di Gerry Grassi (*)


“Un millepiedi aveva sempre camminato senza alcun problema per le sue terre. Un bel giorno passò di li una formica curiosa e chiese al millepiedi come potesse riuscire a camminare così bene senza cadere: con tanti piedi per lei era un miracolo che non inciampasse in qualche ostacolo. Molto turbato da questa idea, il millepiedi cominciò a prestare attenzione a dove metteva ogni zampina, e in breve tempo non riuscì più a camminare”.

Questa Storia, che Paul Watzlawick, psicologo ed esponente della Scuola di Palo Alto, citava spesso nel corso delle sue conferenze, risulta molto utile quando un atteggiamento di controllo eccessivo è sostenuto dalla convinzione che senza di esso si starebbe male. Questa convinzione induce l’individuo a controllare ogni attività o reazione dell’organismo, innescando una spirale che lo intrappola tra la paura di stare male e il controllo ossessivo.
Un fattore da non sottovalutare è la modalità utilizzata per raccontare la breve storia. Sicuramente attraverso una comunicazione suggestiva, ipnotica e un eloquio armonico e intrigante permetteremo a chi ci ascolta di sentire diversamente…di sentire e di vedersi da un altro punto di vista.

E’ quindi proprio nel tentativo di controllo che incontriamo la perdita di controllo…Il tentativo di controllo che fa perdere il controllo.

(*)Dott. Gerry Grassi – Psicologo
Ordine degli Psicologi della Toscana n° 5112
Dottore Magistrale in Psicologia Clinica e di Comunità.
Approccio Strategico.
Piazza della Libertà,  37 – 57023 Cecina (Livorno)
Tel: 0586. 292381 – Mobile: 331.75.44.834
Web: www.reteimprese.it/gerrygrassi
E-mail: gerry.grassi@gmail.com

5 commenti

  • Marino Miccoli

    La formica con la sua domanda ha instillato il DUBBIO al millepiedi che fino ad allora non si era mai posto l’eventualità d’inciampare.
    Non è forse una situazione simile a quando i medici prescrivono pillole/placebo ai loro ammalati e questi, sicuri dell’effetto della pillola che assumono, poi si sentono meglio? L’assunzione di quelle (false) pillole non aiuta il paziente a riprendere il CONTROLLO della situazione sulla sua (falsa) patologia?
    Cordiali saluti da Marino Miccoli.

  • fiore

    mi permetto di osservare che l’intervento del medico, prescrivente un farmaco (placebo) non riconduce il paziente alla naturale indipedenza e sicurezza, lo sottopone ad un’altra dipendenza, o condizionamento.
    Penso che il ritorno allo stato di naturalezza debba passare attraverso altre vie.

  • ezio

    Gerry Grassi 25 aprile alle ore 10.19
    L’effetto Placebo di cui parla Marino è un effetto noto e potentissimo dal mio punto di vista. Spesso anche molte tecniche o manovre terapeutiche (anche nella psicoterapia, senza l’uso di farmaci) si appoggiano agli effetti potentissimi e travolgenti del linguaggio e della comunicazione.
    gg

  • stella

    Ciao,
    io ho fatto come il millepiedi,per paura di sentire la mia voce rimbombare (a seguito di un problema otorino che poi non c’era), ho concentrato l’attenzione su di essa e adesso quando parlo tendo ad ascoltarmi e questo mi causa molto disagio.

  • Sergio Bruni

    Mio padre quando ero piccolo mi diceva “Sii attento ai bisogni altrui”. Aveva ragione, infatti spesso quando non guardavo mi sporcavo le scarpe.

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