Racconti,  Sociale e Solidarietà

Angeli

di Gabriella Fogli
Ci sono Angeli che entrano nella nostra vita e nemmeno ne siamo consapevoli. Non li conosci, non sai che viso hanno, eppure vivono come te in questa dimensione, hanno amato, hanno sofferto come te e forse più di te perché a volte certe sofferenze dell’Anima ti prendono come un artiglio che ti arpiona dentro le viscere e ti fanno star male, così male che vivere diventa quasi insostenibile.
Angeli dalle ali spezzate che non riescono più a volare perché feriti inesorabilmente dalla Vita stessa, e proprio per questo ancora più Autentici degli angioletti rosa sulla nuvola immersi in una realtà che si nutre dei sogni di chi è scollegato dalla Vita stessa.
Ecco, questo solo per dire che non sempre chi “rappresenta” Dio effettivamente si comporta in modo tale, lo dico senza giudizio né amarezza perché come sbagliamo noi possono sbagliare, e sbagliano, anche i nostri rappresentanti del Clero, loro come chiunque si “arroga” il diritto di ritenersi “superiore” ad altri, in ogni campo. Ritengo che il fedele debba affezionarsi di più a Dio che non al proprio parroco, che debba andare in chiesa indipendentemente dalla simpatia o meno che prova per l’Officiante, ma a volte si guarda il dito che punta la luna invece della luna stessa. Tutto questo preambolo, forse anche noioso, è solo per un motivo…rendere grazie e Onore a degli Angeli che forse la Società “moralista” condannerebbe, perché sono Angeli che prima di slanciarsi in volo verso l’alto hanno dovuto prendere la rincorsa scendendo nel profondo degli abissi dove hanno sofferto le pene dell’Inferno”.
Questi Angeli “riconoscono” e “sentono il Cuore, lo percepiscono, forse non ne sono nemmeno consapevoli, ma danno senza domandare, vivono, piangono, soffrono e tendono la mano, non la ritirano. Vi ricordate Gesù, Gesù che non rispondeva ai Sacerdoti del Tempio, che non rispettava le loro leggi, che tese la mano alla prostituta, al lebbroso, a chi era “scartato” dalle autorità religiose del tempo. Che gran dispettoso questo Gesù, che rivoluzionario per l’Epoca…pur restando all’Interno della Tradizione, scardinava ciò che riteneva obsoleto, ponendo gli uomini davanti alle proprie incoerenze. Vi ricordate quando disse: chi è senza peccato scagli la prima pietra? Le mani che erano pronte a lanciare si dovettero ritirare una ad una, perché NESSUNO è mondo a tal punto, NESSUNO. Nemmeno tu, io, loro, noi tutti, NESSUNO. E dei dieci comandamenti di Mosè? Lui disse che portava un comandamento solo: “Amatevi l’un l’altro”. Semplice. E difficile, tremendamente difficile Signore. A me per prima riesce difficile, oggi in tempi di Pensiero Positivo in cui si ama tutto e tutti, non ci riesco, Padre. Non mi prendo in giro e, soprattutto, non prendo in giro Te. Sono onesta…mi riesce difficile Amare, sì, Amare con la A maiuscola. Cioè senza aspettative, senza rimpianti, senza domande, senza risposte…Mi dico ama la Terra, ma non riesco a fare a meno del cellulare che per funzionare necessita di antenne deturpanti e che emettono onde elettromagnetiche. Mi dico ama il tuo prossimo, ma quando leggo l’invito alla cena con il Ministro tal dei tali che mi chiama solo per promuoversi alle elezioni mi verrebbe voglia di fargli mangiare il suo invito. O quando l’assessore fa finta di non leggere le mail che invio o quando un sindaco tace davanti a un bambino e ad una famiglia che soffre ed è alla fame, Padre, proprio non ci riesco ad amarlo. Perché a volte basterebbe una parola, un gesto di solidarietà e si risparmierebbero tante sofferenze, e non siamo sempre capaci di farlo quel gesto, riusciamo a portare rancore ad un fratello per una vita e non andare neanche al suo funerale. Però non manchiamo a messa alla domenica.
Perdonami Padre, ma mi piacerebbe tanto prendere una palla da bowling e giocare con loro, fare stryke, centro, tutti giù per terra. Ma poi penso: chi non ha sbagliato scagli la prima pietra…e allora no, non posso farlo, perche per prima manco a volte del gesto, dell’attenzione, della considerazione.
E quindi….siamo tutti sulla stessa barca, chi rema, chi comanda, chi cucina, chi sta al timone, chi ammaina le vele, chi tira su le reti. chi si occupa della cambusa e chi prende il sole sul ponte con un bicchiere di bibita fresca in mano mentre tu sudi sotto il sole. Così è la vita, un film, un teatro, dove ognuno di noi è attore e si è scelto una parte. Tutti indossiamo una maschera, l’importante è esserne consapevoli.
Dimenticavo: grazie ai miei angeli protettori, voi avete compreso di che sto parlando…

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