Marinai,  Racconti,  Storia

Luigi Rizzo e la festa della Marina Militare

di Gennaro Della Marca

PREMESSA
Il Sottotenente di Vascello Gennaro Della Marca, Ufficiale in ferma prefissata ha prestato servizio presso l’Ufficio per la Comunicazione e ora, congedato, insegna alla scuola media statale di Montella (AV). Durante il suo percorso d’insegnamento ha chiesto al Capo di 1ª cl. Francesco Garruba, in servizio presso l’UCOM, la sua poesia dedicata a Luigi Rizzo di Grado e di Premuda da far studiare ai suoi alunni.  Garruba, autore di testi, ha in attivo importanti riconoscimenti letterari nazionali e internazionali e ha collaborato con la casa discografica Sound Factors (etichetta della Metro-Goldwyn-Mayer), per alcuni artisti.

Pillola di Storia – 10 Giugno  L’azione di Premuda
La notte fra il 9 e il 10 Giugno 1918 due MAS (Motoscafo Armato Silurante), comandati dal Capitano di Corvetta Luigi Rizzo lasciava il porto di Ancona dirigendosi verso l’isola di Premuda. Lì avrebbe dovuto controllare la presenza di campi minati. Durante le operazioni le unità intercettarono la potente squadra navale austriaca composta da due corazzate, un cacciatorpediniere e sei torpediniere che, uscita dalla base nemica di Pola, stava dirigendo verso il Canale di Otranto. Ebbe così origine una delle più brillanti azioni navali della prima guerra mondiale, nel corso della quale, a conclusione di un attacco condotto con incredibile audacia e grande perizia, il Comandante RIZZO silurò ed affondò la corazzata “Santo Stefano”.
A Premuda, il Comandante Rizzo risolse un problema ben più importante dell’affondamento di una singola nave, poiché l’impresa modificò profondamente il piano politico e strategico che avrebbe portato le forze austriache a ottenere la supremazia navale in Adriatico e forse nel Mediterraneo.
Il piano dell’Ammiraglio Horty era chiaro: attaccare all’improvviso le unità di vigilanza del Canale di Otranto e le forze leggere di protezione italo-franco-inglesi distruggendole prima che la parte più consistente della flotta alleata potesse intervenire.  I siluri di Luigi RIZZO, colpendo un’importante aliquota delle forze austriache e facendo crollare l’elemento sorpresa, troncarono l’impresa sul nascere, costringendo la flotta austriaca a rinunciare definitivamente all’ambizioso progetto. L’azione di Premuda convinse inoltre definitivamente gli alleati a lasciar cadere la questione relativa all’istituzione dei comandi navali in Mediterraneo lasciando il totale controllo dell’Adriatico all’Italia. Ammirato dall’azione messa in atto da Luigi RIZZO il Comandante in Capo della Grand Fleet, l’Ammiraglio inglese David Beatty fece giungere all’Ammiraglio Cusani Visconti, Comandante della Flotta italiana, il seguente telegramma: “La Grand Fleet porge le ‘più sentite congratulazioni alla flotta italiana per la splendida impresa condotta con tanto valore e tanta audacia contro il nemico austriaco”.

…un poeta è un procacciatore di sensazioni e, in questo caso, non esiste peggior poeta di un poeta marinaio. Per noi marinai vedere il filmato dell’Istituto Cinematografico Luce è un’emozione unica. Potete immaginare il mio stato d’animo quando ho vissuto quelle immagini sulla mia pelle, sul mio cuore e sulla mia anima che ha strappato se stessa per ricucirsi nella poesia che mi ha costretto a scrivere:

A Luigi Rizzo di Grado di Premuda
di Francesco Garruba

Diafana
il tempo ha reso una pellicola
in un recitare di fotogrammi
scanditi da una voce
imperiosa
pacata
Davide contro Golia:
due piccoli burchielli
senza remi trainati
dalla destrezza
e
la potente flotta austriaca
forte nella sua virilità
impavida nella sua strategia
Pensieri si susseguono
ansie contrastanti
Al far del giorno
un rivolo nero riga l’orizzonte
un palpito, una decisione
Stoccata e fuga
Sdraiata sul fianco ferito
la corazzata non reprime vendetta
e, il cannoneggiare amico
leso nell’orgoglio
s’infrange
sull’ultimo ordigno
dell’eroico Rizzo
che trionfante dall’inseguimento
sventola il regio vessillo
La nave ammiraglia riversa
sterile speranza
lo scafo
marinai ancorati resistono
e stridono lamiere
e sirene deliranti
accompagnano l’inno imperiale
per l’ultimo saluto
Il mare avido
ingurgita
la possente corazzata
con lei
l’onore di uomini
di marinai
fratelli di patria e di onore

Premessa del professore Gennaro Della Marca
La poesia è stata presentata alla classe IIIA della scuola media di Cassano Irpino (sede staccata della scuola media statale “G. Capone” di Montella (AV). La classe conta 12 alunni (5 ragazzi e 7 ragazze), dei quali uno proviene dal Marocco e una dalla Romania. Il professore, a conclusione dell’unità didattica di storia inerente la prima guerra mondiale, ha ritenuto altamente formativo proporre agli allievi la lettura, l’analisi ed il commento di questa poesia. L’utilizzazione didattica del presente testo poetico è servita sia a dare un’immagine “viva” e “reale” di un accadimento storico altrimenti dimenticato che a suscitare un’emozione nell’animo di ragazzi che stanno vivendo la loro adolescenza. Partendo dalla lettura della lirica, è sorto un vivace dibattito sui mezzi navali della flotta militare italiana. Il professore, ex ufficiale della M.M., ha colto così l’occasione per rendere partecipi gli allievi delle principali azioni navali delle quali si è resa protagonista la nostra Marina. La lezione è stata accolta con grande interesse ed ha suscitato una grande curiosità nei ragazzi che, per lo svolgimento del viaggio d’istruzione, hanno proposto la visita ad una base navale della Marina Militare.

Commenti  dei ragazzi
L’autore ricorda in questa poesia un glorioso episodio della prima guerra mondiale che vede protagonista un Capitano di Corvetta della Marina Italiana e due motoscafi posti al suo comando. Il Capitano Luigi Rizzo intraprende verso l’isola di Premuda, nell’Adriatico, un’impari battaglia con l’imponente flotta austriaca, silurando fino all’affondamento la potente corazzata “Santo Stefano”. La coraggiosa azione degli italiani si guadagna l’ammirazione della flotta alleata, ma soprattutto mette in crisi i piani strategici nell’Adriatico del comando austriaco.
Il poeta rivive le emozioni di questo eroico episodio guardando le scene di un vecchio filmato. Prende spunto dalle figure di Davide e Golia per mostrare la disparità delle forze in campo e descrive l’azione di attacco nella sua rapidità, ma soprattutto descrive i sentimenti che la accompagnano. L’ansia e l’orgoglio dei marinai che attaccano; la reazione furiosa della corazzata colpita nell’orgoglio della sua potenza, l’invidia del fuoco amico degli alleati quasi umiliati da tanto coraggio. Si tratta di un episodio che ci fa capire come, a volte, il gesto eroico di pochi uomini può cambiare il senso della storia.
Di Benedetto Morgana

Il poeta racconta della mirabile impresa di Luigi Rizzo, comandante dell’esercito navale che durante la prima guerra mondiale nella notte tra il 9 ed il 10 giugno si diresse con la sua flotta verso Premuda per combattere contro la potenza austriaca. Egli grazie ad una serie di azioni riuscì a sabotare il piano austriaco che voleva ottenere la supremazia sull’Adriatico ed il Mediterraneo.
Il poeta dopo aver visto il filmato dell’Istituto Cinematografico Luce, che riguarda la battaglia di Premuda, vive un’intensa ed unica emozione. Il suo stato d’animo è avvolto da mille sensazioni nel rivedere quelle immagini che egli stesso ha vissuto sulla sua pelle. Preso dalle emozioni scrive questa bella poesia.
Palatano Chiara

Questa poesia è stata scritta da un marinaio, F. Garruba, nel momento in cui rivedendo un filmato dell’avvenimento accaduto, ha sentito una grande emozione mentre i fotogrammi delle pellicole andavano avanti scanditi da una voce pacata. Egli racconta di questa lotta della prima guerra mondiale, da una parte una piccola barca e dall’altra una flotta che avanzava veloce. E mentre accadeva ciò, nella mente del marinaio c’era un susseguirsi di ansie e pensieri. All’improvviso nella mente un’idea, quella di prendere in contropiede l’avversario. La nave austriaca ferita nelo fianco non si trattiene nella vendetta e vuole continuare la battaglia, mentre l’eroico Rizzo, lanciato l’ultimo siluro, trionfa nella battaglia e sventola la bandiera. Nel frattempo la nave austriaca è senza speranza e i marinai tendono a salvarsi. Ma il mare è avido, tira giù la corazzata e con lei l’onore di marinai,, uomini, fratelli di patria e onore.
Tribuna Rosita

Siamo nel 1918 quasi alla fine della prima guerra mondiale. Il nostro Luigi Rizzo lasciò il porto di Ancona per andare a controllare i campi minati. Durante il viaggio incontrò le squadre navali austriache, e le abbatté. Questo componimento poetico è stato scritto da F. Garruba, un marinaio. La poesia parla di come un filmato cinematografico può dare una forte emozione ai marinai. Infatti il suo stato d’animo fu così forte che gli ha fatto scrivere addirittura una poesia, che parla di come avvenne il combattimento tra la flotta comandata da lui, contro la potente squadra navale austriaca. L’impresa riuscì perché il Capitano colpì la flotta nemica con l’astuzia e la sorpresa.
Di Lauri Mariangela

L’autore di questa poesia narra una delle più famose azioni navali della prima guerra mondiale.
Una flotta italiana, comandata da un certo Luigi Rizzo, sconfigge nei pressi dell’isola di Premuda, una corazzata austriaca. In seguito a tale sconfitta l’Austria rinuncia alla supremazia nel Mare Adriatico. La poesia è dedicata proprio a questo Luigi Rizzo valorizzando il suo coraggio.
L’autore usa l’espressione “Davide contro Golia” per indicare l’astuzia della flotta italiana contro la potenza della flotta austriaca. Infatti, la flotta italiana, nonostante colpita, lancia un missile che fa affondare la nave nemica.
La descrizione che fa l’autore della nave che affonda è ricca di particolari: “marinai ancorati resistono, lamiere che stridono”, “il suono delle sirene… il mare che ingurgita…”; danno, quando le si legge, sensazioni reali.
Vecchia Enrica

L’autore ripensando all’esperienza di questa battaglia scrive una poesia in cui contrappone Davide a Golia: dove per Davide si intende la piccola flotta di barche contro la potente flotta austriaca “Golia”. L’autore si ritrova ad intercettare e a silurare la corazzata austriaca che risponde all’attacco, ma ormai è stata colpita. L’eroe Rizzo trionfa ed innalza la bandiera regale. Si vede lo scafo della nave affondare e i marinai con onore che decadono con essa.
Natale Vincenzo

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