Marinai

Bracccio di ferro (Popeye)

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Disegnato da Elzie Crisler Segar comparve per la prima volta nel lontano 17 gennaio 1929 nella serie The Thimble Theatre e ottenne subito un grande successo, tanto che dopo poco tempo divenne il protagonista indiscusso della serie. Nato in un’America nel pieno di una crisi economica, il marinaio più famoso del mondo, ha un corpo nerboruto, soprattutto gli avambracci sproporzionati, abbinati a gambe corte, che portano entrambi un tatuaggio tipico dei marinai: un’ancora. Sembrerebbe quasi una corporatura scimmiesca ma Braccio di ferro è una persona con una postura assolutamente corretta e la schiena ben diritta. Guercio, dal fisico esile, una passione per gli spinaci (insostituibile fonte di energia) e l’immancabile pipa in bocca, prende il posto di Castor Oil (olio di ricino), iniziale protagonista della striscia nata già nel 1919, che cerca un equipaggio per un lungo viaggio in nave. Braccio di ferro vive a Sweethaven insieme ad una combriccola di amici e parenti: la storica e allampanata fidanzata Olivia (Olive Oyl), l’amico Poldo Sbafini (J. Wellington Wimpy), il figlio putativo Pisellino (SweéPee) e, infine, il padre beone Trinchetto, alias Braccio di Legno (Poopdeck Pappy). Le scazzottate con Bruto (Bluto) che tenta di soffiargli la fidanzata, di rado presenti nelle strisce di Segar, diventeranno in seguito una costante. Iracondo, attaccabrighe e ignorante ma di gran cuore e di splendida generosità è sempre pronto a mettersi ogni volta nei guai per aiutare chi ne ha bisogno o per difendere i suoi cari. La sua vitalità e quella del suo gruppo, rispetto ad altri personaggi, deriva da un’idea di comunità, dalla minuscola scena della piccola città non omologata, non ricca, di paese o quartiere dove ognuno ha un suo compito e deriva da esso la sua identità, dove l’esperienza di ognuno si lega a quella comunitaria e ne dipende. E’ impossibile non legare la figura del marinaio a una storia più vasta. In breve, quella del legame tra cultura popolare, più o meno spontanea, e cultura di massa, industrializzata. Dalla carta alla pellicola il passo è breve. Nel 1933. Max Fleischer, produttore di cartoni animati, realizza un cortometraggio dal titolo “Betty Boop Meets Popeye the Sailor” per verificarne la riuscita sullo schermo. Lo fa senza la collaborazione di Segar. Già in questo primo film, ovviamente in bianco e nero, c’è tutto quello che avrebbe dato al personaggio la grande popolarità cinematografica: il motivetto “I’m Popeye the sailor man”, con le due note suonate con la pipa, la simpatia e la forza di Braccio di ferro (che a un certo punto tira su la camicia di marinaio e mostra un corpetto da donna), la corte con Olivia e la lotta con Bruto a suon di spettacolari cazzotti, il gran finale con la scatola di spinaci (e, prima, la partecipazione straordinaria di Betty Boop che si esibisce in un balletto con il marinaio, con i seni coperti da una collana di perle). Nel 1938, moriva Elzie Crisler Segar. Dopo la sua morte le avventure del personaggio sono state continuate da un suo allievo, Bud Sagendorf. Nella storia del personaggio a fumetti si sono alternati anche altri autori (Bobby London, Tom Sims, Ralph Stein, Doc Winner, Bill Zaboly).Tanti auguri vecchio lupo di mare.

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