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    La Divina Provvidenza

    di Antonio Cimmino

    La Divina Provvidenza è stata una feluca sorrentina di 60 palmi (15 metri) armata con vela a tarchia dall’albero molto appruato.
    L’incisore era Mars Ferry Bayard che, nel 1832, riportò chiaramente sia il nome dell’imbarcazione sia le caratteristiche decorazioni delle barche di Sorrento dell’epoca sul timone e sul bottazzo.
    La vela a tarchia è una vela aurica, trapezoidale, allacciata all’albero col suo lato prodiero, e dispiegata mediante un’asta, detta struzza o livarda, che, a sua volta, è disposta diagonalmente da piede dell’albero al vertice poppiero, più alto della vela stessa. Vela abbastanza efficiente, con baricentro basso e buone capacità di stringere il vento.

  • Attualità,  Che cos'è la Marina Militare?,  Marinai,  Marinai di una volta,  Recensioni,  Storia

    La mia formazione si sarebbe sempre qualificata

    di Marco Angelo Zimmile (*)

    L’Italia del calcio galleggia, è vero che è ancora presto per giudicare, ma vorrei vedere un gioco più convincente ed aggressivo, quindi, per la serie gli Italiani siamo 70 milioni di Commissari Tecnici ecco la mia formazione:

    – in porta: Gianfranco Gazzana Priaroggia;
    – centrali di difesa: Luigi Durand De La Penne ed Emilio Bianchi;
    – terzini: Teseo Tesei ed Eugenio Volk;
    – esterno destro: Agostino Straulino;
    – esterno sinistro: Gino Biridelli;
    – mediano: Luigi Ferraro;
    – trequartista: Andrea Bafile;
    – regia: Carlo Fecia di Cossato;
    – punta di sfondamento: Luigi Rizzo;
    – liberi: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

    Allenatore: Junio Valerio Borghese.

    Questa sì che è una formazione, non perdono tempo e in pochi secondi lanciano 2 siluri al centro della porta ed affondano qualsiasi squadra avversaria ma soprattutto è questa l’Italia che vogliamo!

    Questa è la nazionale che tifiamo (foto Marina Priami) www.lavocedelmarinaio.com

    (*) per conoscere gli altri articoli dell’autore, digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

  • Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

    In ricordo di Nino Zappella

    di Ivan Giulianotti

    Buongiorno Ezio,
    un mio zio Nino Zappella, fratello di prima letto di mia nonna paterna, è stato imbarcato sul regio sommergibile Zaffiro.
    E’ sbarcato prima dell’affondamento…
    Ho poche notizie su di Lui  e dovrei chiedere alle 2 figlie se conservano ancora qualcosa, ma sai dopo la guerra si parlava poco…
    Sposò una dipendente civile della Marina di Genova che lavorava mi pare all’arsenale a La Spezia ma è deceduta di tifo (sempre se la memoria di famiglia non mi inganna)  e lo zio Nino rimase vedovo con 2 figlie piccole…

    Con calma devo contattare una delle 2 figlie, la più interessata alla vita di Papà Nino, che abita a Rho( MI).
    Mi farebbe piacere se pubblicassi sul tuo blog nel frattempo le uniche fotografie che ho di lui.
    Un fraterno abbraccio Ivan.

    Una bella foto del regio sommergibile Zaffiro, classe “Sirena”.
    Questo battello dislocava in superficie 681 e in immersione 842 tonnellate.
    Costruito nei Cantieri OTO di Livorno, era entrato in servizio il 4/6/1934. Venne affondato presumibilmente il 9 giugno 1942 da un aereo nemico in una località del Mediterraneo occidentale non definibile a sud delle isole Isole Baleari. Con il battello scomparve l’intero equipaggio composto da 5 ufficiali e 42 tra sottufficiali, sottocapi e comuni.
    ONORE AI CADUTI!

  • C'era una volta un arsenale che costruiva navi,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Pittori di mare,  Recensioni,  Storia

    24.6.1818, varo della regia nave Ferdinando Primo

    a cura Antonio Cimmino

    …a Castellammare di Stabia c’era una volta un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    La regia nave Ferdinando 1° fu costruita, da Stanislao Filosa di Castellammare di Stabia, nell’omonimo cantiere navale presso il Forte di Vigliena a Napoli e fu varata il 24 giugno 1818.


    Era lunga 38,30 metri e larga 6,15. Possedeva 2 caldaie lunghe ognuna 6 metri, una macchina a vapore di 45 cavalli che azionava 2 ruote di propulsione laterali larghe 3,10 metri con 8 pale di 1,20 metri e larghe 40 centimetri. La velocità era di 6,5, nodi.


    La nave era amata a brigantino. Terza Marina nel mondo a produrre una simile imbarcazione che fu la prima nave a vapore del Mediterraneo.


    Giuseppe Libetta (Napoli 1794 – Peschici 1855) fu il comandante del Ferdinado 1° e Vicecomandante della Flotta Napoletana dell’Adriatico.