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    13.7.1943, viene affondato il regio sommergibile Acciaio

    La Classe Platino, denominata anche Classe Acciaio è stata la quinta ed ultima serie dalla Classe Serie 600 un tipo di sommergibile costiero della Regia Marina. Costruiti durante la guerra per sostituire le unità andate perdute, erano ormai superati al momento della loro costruzione, per cui, non essendoci il tempo per progettare nuove unità, furono fatte dei miglioramenti rispetto alle serie precedenti, quali modifiche alla torretta rendendola meno visibile e venne aumentata da 650 a 700 CV la potenza dei motori diesel. Questi battelli si rivelarono di poco migliori dei precedenti. Modesti miglioramenti come il potenziato armamento AA e l’adozione di una torretta di dimensioni minori e più funzionale coesistevano con caratteristiche obsolete come l’assenza della centralina di tiro, dello snorkel e del meccanismo lancio dei siluri senza fuoriuscita dell’aria. Fecero parte della stessa classe i seguenti sommergibili: Alabastro, Argento, Asteria, Avorio, Bronzo, Cobalto, Giada, Granito, Nichelio, Platino, Porfido e Volframio.
    La gran parte delle unità andarono perdute negli eventi bellici. Solo il Giada rimase in servizio con la rinata Marina Italiana.
    Il sommergibile Acciaio fu consegnato il 30 novembre 1942, venne dislocato ad Augusta al Comando del Tenente di Vascello Ottorino Beltrami.
    Il 23 marzo 1942 effettuò la sua prima missione di agguato nelle acque lungo le coste della Cirenaica , rientrò alla base senza avere contatti.
    Il 10 dicembre si portò, partendo da Augusta , nelle acque di Algeri , avvistò, stando in superficie, una unità riconosciuta come incrociatore della classe Leander , lanciò in successione due salve di siluri , non potè visualizzare l’esito del lancio che comunque fu negativo.
    Nella notte del 7 febbraio 1943 , in agguato presso Capo Bougaroni , avvistò una unità contro la quale lanciò 2 siluri. Nell’attacco risultò affondato il trawler Tervani di 409 t.
    Il 10 luglio 1943 l’Acciaio partì da La Maddalena , al Comando del TV Vittorio Pescatore , per portarsi presso la costa nord Siciliana. Dopo la partenza l’unità non diede più notizie.
    Fonti Inglesi riportano l’affondamento del battello il 13 luglio nelle acque dello Stretto di Messina per opera del sommergibile britannico Unruly. [Shortly before 2100hours on 13 July 1943 HMS Unruly (Lt. J.P. Fyfe, RN) torpedoes and sinks the Italian submarine Acciaio (630 tons, built 1942) off Cape Vaticano near Messina, Sicily, Italy in position 38º35’N, 15º49’E.]. (Fonte Ufficio Storico della Marina Militare).
    Non vi furono superstiti.
    In tutto l’Acciaio aveva svolto 24 missioni di guerra, percorrendo complessivamente 13.848 miglia in superficie e 1650 in immersione.

    Caratteristiche tecniche
    Denominazione: Regio Sommergibile ACCIAIO
    Classe “600” serie “PLATINO” (Tipo Bernardis)
    Cantiere: O.T.O.-La Spezia
    Impostato: 21 novembre 1940
    Varato:22 giugno 1941
    Consegnato: 30 ottobre 1941
    Affondato: 13 luglio 1943
    Radiato: 18 ottobre 1946
    Dislocamento Superficie 712 tonn. Immersione 865 tonn.
    Dimensioni
    Lungh. 60,18 m.
    Largh. 6,475 m.
    Motori:
    2 motori diesel Fiat; 2 motori elettrici CRDA
    1 batteria di accumulatori al piombo composta da 104 elementi.
    Potenza complessiva:
    Motori a scoppio 1500 HP.
    Motori elettrici 800 HP.
    Velocità massima in superficie: 14 nodi
    Velocità massima in immersione: 7,5 nodi
    Autonomia in superficie:
    2300 miglia a 14 nodi; 5000 miglia a 8,5 nodi
    Autonomia in immersione:
    7 miglia a 7 nodi; 80 miglia a 3 nodi
    Armamento:
    4 tubi lanciasiluri prodieri da 533 mm.
    4 tubi lanciasiluri poppieri da 533 mm.
    8 siluri da 533 mm.
    1 cannone da 100/47 mm.
    2 mitragliere binate da 13, 2 mm.
    149 proiettili per il cannone
    Equipaggio: 4 ufficiali, 40 tra sottufficiali e marinai
    Profondità di collaudo: 80 m.

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    Antonio Marceglia (Pirano (Pola), 28.7.1915 – Venezia, 13.7.1992)

    a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    (Pirano (Pola), 28.7.1915 – Venezia, 13.7.1992)

    Nacque a Pirano (Pola) il 28 luglio 1915. Allievo dell’Accademia Navale di Livorno nel Corpo del Genio Navale dal 1933, nel dicembre 1938 conseguì la nomina a Sottotenente del e, dopo la laurea ottenuta con il massimo dei voti nello stesso anno all’Università di Genova, conseguì la promozione a Tenente di Vascello.
    Destinato prima presso il Comando Militare Marittimo Autonomo dell’Alto Adriatico, imbarcò poi su sommergibili e, alla dichiarazione di guerra dell’Italia del 10 giugno 1940, si trovava imbarcato sul sommergibile Ruggiero Settimo, con il quale partecipò a tre missioni in Mediterraneo. Nell’ottobre 1940, a domanda, passo nel Gruppo Mezzi d’Assalto della X Flottiglia MAS e dopo un duro addestramento partecipò a due missioni contro la base navale inglese di Gibilterra (maggio e settembre 1941).
    Promosso Capitano nel gennaio 1941, nel dicembre dello stesso anno partecipò all’audace missione di forzamento del porto di Alessandria – condotta nella notte dal 18 al 19 dicembre dal Comandante  Junio Valerio Borghese con il Regio sommergibile  Scirè, nell’incarico di 1° operatore del mezzo speciale 223 (2° operatore palombaro Spartaco Schergat) – che culminò con l’affondamento di due navi da battaglia inglesi (Valiant e Queen Elizabeth) e della petroliera Sagona e col danneggiamento del cacciatorpediniere britannico Jervis. Dopo l’azione condotta con successo contro la corazzata Queen Elizabeth, fu fatto prigioniero a condotto al campo per prigionieri di guerra n. 321, in Palestina, quindi fu trasferito in India.
    Rimpatriato nel febbraio 1944, partecipò alla Guerra di Liberazione con i Mezzi d’Assalto, compiendo una missione di guerra nell’Italia occupata dai tedeschi. Posto in congedo a domanda,nel dicembre 1945 ed iscritto nel Ruolo del complemento con il grado di Tenente Colonnello, assunse a Venezia la direzione di un cantiere navale.
    Antonio Marceglia è deceduto a Venezia il 13 luglio 1992.

    Altre decorazioni e riconoscimenti per merito di guerra:
    Medaglia d’Argento al Valore Militare sul Campo (Gibilterra, maggio 1941);Croce di Guerra al Valore Militare sul Campo (Gibilterra, settembre 1941);Promozione a Maggiore Genio Navale (1941).
    fonte: https://www.marina.difesa.it/…/MarcegliaAntonio.aspx
    La Marina Militare gli ha intitolato una nave.

    Il 3.2.2018, nel bacino di Riva Trigoso (GE) della società Fincantieri, è stata varata  la nave Antonio Marceglia della Marina Militare.

    L’unità, intitolata al tenente colonnello del genio navale, decorato in vita con la Medaglia d’oro al valor militare per l’impresa nel porto di Alessandria, con la Medaglia d’argento e con  Croce di guerra per le missioni compiute a Gibilterra,  è l’ottava fregata del programma F.R.E.M.M. che prevede la realizzazione di dieci Fregate Europee, commissionate a Fincantieri nell’ambito dell’accordo di cooperazione internazionale fra l’Italia e la Francia.

    La nave, dalla grande flessibilità operativa, è stata progettata per imbarcare anche forze operative speciali.

    Caratteristiche tecniche all’atto del varo
    – Sistema propulsivo: tipo CODLAG – 1 turbina a gas; 2 motori elettrici reversibili e 4 diesel generatori;
    – Velocità: 27 nodi  (fino a 6000 miglia la velocità di crociera è di 15 nodi).

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    Tommaso Latorre (Taranto, 3.7.1932 – 12.7.1981)

    di Massimiliano Latorre

    (Taranto, 3.7.1932 – 12.7.1981)

    … riceviamo e, con infinito immenso orgoglio e commozione, pubblichiamo.

    Taranto, 3 luglio 1932.
    Buon Compleanno Babbo, oggi avresti compiuto 91 anni.
    Dato che vivi in me, sempre, ogni giorno, voglio augurarti buon compleanno.
    Spero tu sia fiero di me, anche un decimo di quanto lo sono io di te, per quel che mi hai trasmesso: valori, amore, rispetto, educazione, coerenza, responsabilità e dignità e che mi hanno portato ad essere la persona che sono.

    Purtroppo abbiamo lo stesso difetto babbo, ma forse è un pregio…
    Ti voglio bene oggi così come te ne volevo 42 anni fa, quando tuo malgrado sei volato in cielo (12 luglio  1981).
    Tu e mamma siete e sarete sempre il mio faro.