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    Antonio Calamonici (Squillace (CZ), 27.3.1918 – Roma, 26.6.1995)

    di Leonardo Calamonici

    (Squillace (CZ), 27.3.1918 – Roma, 26.6.1995)

    Buongiorno Ezio, ti invio alcune foto di mio padre Antonio, nato a Squillace il 27 marzo 1918 e deceduto a Roma il 26 giugno 1995.

    Una vita in Marina prima da Marinaio, poi Sottufficiale ed infine Sottotenente di Vascello, promosso a titolo onorifico. Aveva preso parte anche alla Campagna in Libia.

    A Lui, oltre alla vita, devo la mia passione per il mare, la Marina e per la musica.
    Mi manca tanto.

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    Mario Marino (Salerno, 27.3.1914 – 11.5.1982)

    a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    (Salerno, 27.3.1914 – 11.5.1982)

    Nacque a Salerno il 27 marzo 1914. Volontario nella Regia Marina dal gennaio 1934 ed assegnato alla categoria Palombari, frequentò il corso presso la Scuola C.R.E.M. del Varignano (La Spezia) ed al termine fu destinato presso il Comando Marina di Gaeta. Imbarcò poi sul regio cacciatorpediniere Freccia e nel 1936 sul regio sommergibile H.6 sul quale frequentò il 1° Corso Sommozzatori ed effettuò le prime sperimentali uscite da sommergibile immerso.
    A corso ultimato s’imbarcò sul regio esploratore da Recco, col quale partecipò a missioni di guerra durante il conflitto italo-etiopico e nella guerra di Spagna.
    Nel 1938 prese successivamente imbarco sulle regi navi appoggio Teseo e Titano e su quest’ultima frequentò il Corso per Alti Fondali.
    Il 4 giugno 1940 sbarcò dal Titano a passò in forza alla 1ª Flottiglia MAS quale operatore subacqueo dei mezzi d’assalto ideati dal Maggiore del Genio Navale Teseo Tesei, e partecipò a missioni di guerra con i MAS.
    Promosso 2° Capo Palombaro Sommozzatore, nel maggio 1941, partecipò, nella notte tra il 26 ed il 27 luglio 1941, all’impresa di forzamento della base navale inglese di Malta nell’incarico di 2° operatore del mezzo di riserva a disposizione del Capitano delle Armi Navali Vincenzo Martellotta.
    Sempre con Vincenzo Martellotta partecipò, col semovente 222, al forzamento della base navale inglese di Alessandria del 18 e 19 dicembre 1941, coronato dal successo con l’affondamento di due navi da battaglia e di una grossa petroliera ed il danneggiamento di un cacciatorpediniere.
    Tratto in prigionia dopo la riuscita missione, rimpatriò nell’ottobre 1944, partecipando poi alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d’Assalto.
    Promosso Capo di 1ª Classe nel 1949, Sottotenente del C.E.M.M. nel 1962, ebbe il comando del Gruppo S.D.A.I. di La Spezia che mantenne fino al suo collocamento in ausiliaria, avvenuto nel grado di Capitano di Corvetta (CS) nel marzo 1977.
    Il Capitano di Corvetta (CS) Mario Marino è morto a Salerno l’11 maggio 1982.

    Onorificenze
    Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:
    Eroico combattente, fedele collaboratore del suo Ufficiale, dopo averne condivisi i rischi di un tenace, pericoloso addestramento, lo seguiva nelle più ardite imprese e, animato dalla stessa ardente volontà di successo, partecipava con lui ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con un’azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini.
    Dopo aver avanzato per più miglia sott’acqua e superato difficoltà ed ostacoli di ogni genere, valido e fedele aiuto dell’Ufficiale; offesa a morte con ferma bravura, la nave attaccata, seguiva in prigionia la sorte del suo Capo, rifiutandosi costantemente di fornire al nemico qualsiasi indicazione.
    Superbo esempio di ardimento nell’azione e di eccezionali qualità morali” (Alessandria, 18 – 19 dicembre 1941)

    Altre decorazioni a riconoscimenti per merito di guerra:
    – Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Canale di Sicilia, 1941);
    – Promozione a Capo Palombaro di 3a Classe.

    A lui è stata dedicata la nave, che appartiene al Gruppo Navale Speciale del Comando Subacquei ed Incursori. L’unità è destinata ad assicurare attività operativa/addestrativa del Gruppo operativo incursori ed è anche impiegata per le esigenze addestrative della Scuola incursori e le  attività sperimentali dell’ufficio studi.

    Caratteristiche tecniche

    Cantiere Crestialia Ameglia
    Dislocamento: 97 t p.c.
    Lunghezza: 25,8 m
    Larghezza: 6,9 m
    Immersione: 1,2
    Apparato motore: 2 D Isotta Fraschini ID-36-SS12V
    Potenza: 1520 KW (2038,35 HP )
    Velocità: 28 nodi
    Equipaggio: 8
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    27.3.1915, viene venduta la regia nave Lepanto

    di Carlo Di Nitto

    Una fortezza galleggiante.

    La regia corazzata veloce Lepanto, classe “Italia”, dislocava 15900 tonnellate. Ideata dal grande progettista navale Benedetto Brin, venne varata il 17 febbraio 1883 nei Cantieri Fratelli Orlando di Livorno ed entrò in servizio il 16 agosto 1887.
    L’attenta progettazione della classe “Italia”, all’avanguardia per i tempi, consentì la realizzazione di due unità molto veloci (18 nodi), con grande autonomia (8700 miglia a 10 nodi) e potente armamento. Una volta ultimate, risultarono di una mole talmente notevole da non avere rispondenza in altre navi dell’epoca. Le grandi dimensioni consentirono una confortevole abitabilità all’equipaggio, con la possibilità di poter imbarcare (almeno teoricamente) un’intera divisione dell’esercito.

    Dopo l’entrata in servizio, la “Lepanto” svolse intensa attività di squadra effettuando numerose crociere per esercitazioni e rappresentanza. Nel 1893, per diversi mesi, fu destinata in Sicilia per collaborare al mantenimento dell’ordine pubblico. Ritornata al nomale servizio di squadra continuò l’attività di esercitazioni e rappresentanza. Nel 1896 disimpegnò anche compiti di nave scuola per mozzi e timonieri.

    Dal 1902 al 1910, facendo base a La Spezia, fu utilizzata come nave scuola per cannonieri impegnata in navigazioni, prove di tiro per addestramento e necessità di ordine pubblico.
    Il 26 maggio 1912 venne radiata una prima volta. Il 13 gennaio 1913 fu iscritta nuovamente nei ruoli del Naviglio Militare come nave sussidiaria di 1° classe e destinata a La Spezia come nave scuola per apprendisti e specialisti.

    Il 1° gennaio 1914 passò in disarmo e il 15 gennaio successivo venne definitivamente radiata.
    Il 27 marzo 1915 fu venduta a privati per la demolizione.
    Il suo motto fu “In hoc signo vinces” (In questo segno vincerai).

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    27.3.1947, viene radiata la regia nave Marte

    di Antonio Cimmino

    Questa petroliera fu varata il 27 luglio1892 nel cantiere W.G. Armstrong, Mitchell& Co Ltd di Elswich, Newcastle in Gran Bretagna per conto della Mineraoil Raffinerie AG di Fiume con il nome di “ETELKA”.
    Rilevata nel 1909 dalla Marina Imperiale Austroungarica, fu ribattezzata “VESTA”.
    Dopo la Prima Guerra Mondiale fu ceduta nel 1919 all’Italia in conto riparazione danni di guerra e ridenominata “MARTE” il 14 novembre 1922.

    Dal 1923 al 1930 fu data dalla regia Marina in gestione: prima alla Cooperativa Garibaldi di Genova e poi alla SocietàNazionale Olii Minerali che la ribattezzo “PROCIONE”.
    Ritornata alla regia Marina nel 1930, fu nuovamente denominata Marte.
    Dopo l’Armistizio fu catturata dai tedeschi il 9 settembre 1943 ed utilizzata fino al mese di giugno 1944.
    I tedeschi in ritirata l’affondarono all’all’imboccatura del porto di Livorno.
    Fu radiata ufficialmente il 27 marzo 1947.

    Caratteristiche tecniche
    Stazza lorda: 2373 tonnellate;
    Lunghezza: 88,10 metri;
    Larghezza: 11,40 metri;
    Immersione: 5,97 metri;
    Motrice a vapore a triplice espansione, 1 elica
    Armamento: 2 pezzi da 76/40
    Velocità: 10 nodi
    Equipaggio al varo: 58 uomini.

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    27.3.1940, viene radiata la regia nave Spica

    a cura Carlo Di Nitto


    Questa unità, prima della classe omonima, dislocava 1050 tonnellate.
    Impostata il 24/5/1933 e varata il 11/3/1934, entrò in servizio nella Regia Marina il 30/5/1935.
    Durante il 1937 la nave partecipò alla guerra civile spagnola, con missioni di contrasto del contrabbando di rifornimenti per le truppe spagnole repubblicane.
    Fu radiata il 27/3/1940 per vendita alla Reale Marina Svedese; denominata “Romulus” è rimasta in servizio fino al 1953.
    La regia torpediniera Spica (terza), nella foto a fondo pagina sullo scalo di costruzione nei Cantieri “Bacini e Scali Napoletani” di Napoli poco prima del varo.

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    27.3.2013, Giovanni Vittorio Adragna

    di Giovanni Vittorio Adragna (deceduto per asbestosi polmonare) scriveva:
    “quando lottare per la vita è un nostro diritto”.


    

Ogni anno, il 28 aprile celebriano la giornata dedicata alle vittime del “Signor Amianto”, tutti dovremmo essere vicini alle Associazioni che lottano per la difesa dei diritti delle vittime decedute perché colpite da NEUPLASIE MALIGNE (MESOTELIOMA PLEURICO – ABESTOSI POLMONARE – CARCINOMA POLMONARE), malattie correlate all’esposizione delle fibre aerodisperse del serial killer AMIANTO. 
La lotta a queste ingiustizie ci dovrebbe unire sempre di più, solo noi possiamo dare la svolta storica e decisiva, se ci uniamo saremmo sempre più forti, le Associazioni hanno delle grosse difficoltà, purtroppo quanto si parla delle NEUPLASIE MALIGNE, le Istituzioni che dovrebbero essere le prime dare gli aiuti alle famiglie colpite da questi mali, fanno orecchio da mercante rendendosi latitanti non curandosi del loro dolore, il tutto perché, le persone colpiti non abbiano alcun aiuto e nessuna assistenza e tutto possa passare inosservato, (mi riferisco all’assistenza legale, e tutta la componente relativa ad un riconoscimento della malattia, per un eventuale indennizzo). 
I politici che ci rappresentano, e che dovrebbero essere il nostro punto di riferimento, se ne lavavano le mani, come Ponzio Pilato, per non ammettere le loro colpe, molti di loro sapevano quale rischio correvano gli operai che lavoravano il “serial killer amianto” ed erano esposti alle sue fibre aerodisperse, ma non hanno fatto nulla, perché tutto finisse, interessava andare avanti, la salute degli operai era meno importante degli interessi delle aziende.
    Ora sembra, che tutto possa essere finito, ma non è così, il disinteresse totale delle persone preposte a far luce ci fa effettivamente capire, che noi piccoli, non siamo altro che carne da macello, persone che non hanno alcun diritto ma solamente dei doveri. 
Siamo nelle mani di gente che davanti agli interessi personali non si fermano, quindi mi ripeto, uniamoci, non dimenticandoci che l’unione fa la forza, la nostra forza quella di diventare dei cittadini di serie “A” e non di serie”C”. 
Abbiamo il potere in mano, utilizziamolo per come deve essere fatto, non vogliamo fare nessuna rivoluzione, ma vogliamo un cambiamento radicale del sistema soprattutto da parte di tutte quelle Istituzioni che ci rappresentano,che non sono direttamente vicini non alle persone fisiche, almeno possono contribuire aiutando le Associazioni che lottano giornalmente perché i diritti vengano almeno rispettati.

     

    Lottare è un nostro dovere ed anche un nostro diritto, l’assistenza sanitaria ci è dovuta, non possono schiacciarci come se nulla fosse, come se non esistessimo, siamo presenti e vogliamo che i nostri diritti siano rappresentati da persone che hanno a cuore le nostre problematiche, sia ben chiaro noi non ci fermeremo, giornalmente la nostra voce sarà ascoltata da coloro che debbono tutelarci, cercando di essere il più uniti possibile e molto presenti, così solo non potranno dimenticarsi di noi. 
Forza, Italiani dobbiamo dare democraticamente un segno positivo a tutto il mondo, dimostrando di essere solidali con coloro che hanno bisogno di noi, della nostra vicinanza per non sentirsi soli.


    Ai giovani eroi
    di Giovanni Vittorio Adragna

    … caduti per la pace nel mondo.

    Sei entrato nei nostri cuori,
    sei l’immagine del dovere,
    hai sacrificato la tua giovane vita,
    perché tutti i popoli possano
    essere liberati dagli oppressori,
    e per i tuoi ideali umanitari
    che si contemplano, nella
    lealtà, sincerità e amicizia,
    avresti voluto diffonderli
    a tutta l’umanità, insegnando
    i veri valori della vita e del cuore.

    Che il tuo coraggio sia da esempio
    e da guida a tutti coloro che rischiano
    la vita, perché il mondo sia libero
    ed indipendente, avresti voluto
    gli oppressi al tuo fianco
    trionfatori della democrazia,
    della libertà e della giustizia,
    il sacrifico della tua vita e di tutti i
    tuoi compagni non rimanga vano,
    che gli oppressi possano trionfare
    sugli oppressori e possa tornare
    la pace in questo povero mondo
    martoriato da uomini senza scrupoli.

    Tu giovane eroe del cielo e della terra,
    che sei entrato nella gloria eterna
    e divina, possa illuminare gli uomini
    al rispetto della vita, dei valori morali
    e umanitari, facendo prevalere
    la giustizia su tutto e su tutti,
    sei la guida dei nostri cuori, sei
    il destino delle nostre vite, sei
    la gioia della nostra anima stessa,
    dacci la giusta forza di poter vivere
    e poter lottare contro le ingiustizie
    nel mondo, e sorridere alla nuova vita.

    Vorremmo ricordarti dentro i nostri cuori
    per l’eroe che sei e sei sempre stato,
    addio giovane vita umana, trucidata
    dagli uomini e glorificata dal cielo e da Dio.

     

    31.8.1960, l’amicizia vera non si spezza mai
    di Gigi Gonzaga

    29 aprile 2014 – 13:42

    …anche se un amico è salpato per l’ultima missione non si spezza mai.

    Con Vittorio”Giovanni” Adragna (*) ci siamo conosciuti il 31 agosto 1960 e ci siamo sentiti, al telefono per l’ultima volta, il 25 marzo 2012, quando Vittorio era all’ospedale a Palermo.
    Pochi giorni prima mi aveva spedito questa sua poesia, che vorrei che tutti leggessero.

    (Dedicata ad un carissimo e grandissimo amico).
    Giovanni-Vittorio-Adragna-per-www.lavocedelmarinaio.com_Tu che mi sei stato prezioso nella vita, mi hai sempre aiutato con la tua presenza continua e disinteressata, sei stato l’ombra della mia persona, con i tuoi preziosi consigli hai reso il percorso della mia vita molto tranquillo,averti come amico è stato importante, con il tuo carattere solare e aperto mi hai dato quella forza necessaria a combattere e sopravvivere a tutte le problematiche della vita.
    Nei miei momenti difficili amichevolmente hai saputo essermi vicino e i tuoi preziosi consigli, mi hanno aiutato ad essere me stesso, avere un amico, nella vita è un bene prezioso, l’amicizia è un sentimento durevole se è sincera e disinteressata, vorrei dirti mio caro amico, che l’averti conosciuto mi ha fortificato il carattere rendendomi la vita serena e tranquilla, hai saputo farmi superare tutte le difficoltà della vita, la bontà del tuo animo e il tuo coraggio, sono riusciti a dare il meglio di me, non credevo che potesse accadere, ma adesso sono una persona molto felice, tutte le fragilità  e le paure che mi hanno accompagnato nella vita non esistono più, grazie amico mio per tutto quello che hai fatto per me.
    Che queste mie frasi possano riempire il tuo cuore, la mia gratitudine sarà per sempre eterna, virtualmente mi sei sempre stato vicino, il tuo carisma mi ha dato la forza di lottare nella vita per la vita.
    Ciao Gigi sei stato sempre nei miei pensieri, sei sempre stato un grande, con la tua forza e il tuo coraggio supererai anche questo grande ostacolo.
    Composta: da Giovanni Vittorio Adragna.
    Ciao Vittorio.
    (*) https://www.lavocedelmarinaio.com/2014/03/27-3-2012-luogotenente-giovanni-adragna/

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