Un mare di amici

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    Stefano D’Orazio (Roma, 12.9.1948 – 6.11.2020)

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    …un amico per sempre!

    (Roma, 12 settembre 1948 – Roma, 6 novembre 2020)

    “Stefano D’Orazio… Quello dei Pooh è sceso dalla grande astronave luminescente e fortunata che per tanti anni lo ha trasportato in una lunga avventura indimenticabile, spesso faticosa, quasi sempre straordinaria.
    Un viaggio iniziato spensieratamente, quasi per gioco, in quel tempo in cui il nostro futuro, sembrava essere così lontano…
    E’ salito in cielo, tanto per farsi un giro, senza bagagli, perché lì, nel paradiso della musica non occorrono, solo un paio di bacchette… “il cielo è blu sopra le nuvole!”
    Nella sua vita terrena ha raccontato cose di musica, di teatro e di vita, a coltivato capperi a Pantelleria e la sera andato a cena da Mario…
    Era partito da Ostia senza bagagli ma, strada facendo, ha dovuto comprare parecchie valige per riuscire ad infilarci dentro tutto quello che gli accadeva, e oggi,  rovistando tra i nostri ricordi, nelle nostre valigie, nei nostri bauli, nei nostri album di ricordi, ci siamo resi conto che abbiamo perso un “amico per sempre”…

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    Lucio Battisti (Poggio Bustone, 5.3.1943 – Milano, 9.9.1998)

    I giardini di marzo
    (Mogol – Battisti)

    Lucio Battisti (Poggio Bustone, 5.3.1943 – Milano, 9.9.1998)

    Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati
    al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti
    io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
    il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti.
    All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
    io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
    poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli
    e alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli.
    Che anno è che giorno è
    questo è il tempo di vivere con te
    le mie mani come vedi non tremano più
    e ho nell’anima
    in fondo all’anima cieli immensi
    e immenso amore
    e poi ancora ancora amore amor per te
    fiumi azzurri e colline e praterie
    dove corrono dolcissime le mie malinconie
    l’universo trova spazio dentro me
    ma il “coraggio di vivere quello ancora non c’è”…
    I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
    e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori,
    camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti “tu muori
    se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori”
    ma non una parola chiarì i miei pensieri
    continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri.
    Che anno è che giorno è
    questo è il tempo di vivere con te
    le mie mani come vedi non tremano più
    e ho nell’anima
    in fondo all’anima cieli immensi
    e immenso amore
    e poi ancora ancora amore amor per te
    fiumi azzurri e colline e praterie
    dove corrono dolcissime le mie malinconie
    l’universo trova spazio dentro me
    ma “il coraggio di vivere quello ancora non c’è”…