Sociale e Solidarietà

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    18.3.1968, Robert Kennedy e il Prodotto Interno Lordo (P.I.L.)

    a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero conseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow Jones né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo. Il P.I.L. comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine settimana. Il P.I.L. mette nel conto le serrature speciali delle nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle, comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini, cresce con la produzione di Napalm e missili a testate nucleari e con gli equipaggiamenti… che la polizia usa per sedare le rivolte e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il P.I.L. non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago, non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari o l’intelligenza del nostro dibattere, il P.I.L. non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese …misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta, può dirci tutto sull’America ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.”

    (Robert Kennedy il 18.03.1968 a Los Angeles tre mesi prima di essere assassinato).

  • Attualità,  Per Grazia Ricevuta,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà,  Storia,  Un mare di amici

    Don Tonino Bello (Alessano, 18.3.1935 – Molfetta, 20.4.1993)

    PER GRAZIA RICEVUTA

    Cambiare la storia (don Tonino Bello)

    Chi spera cammina,
    non fugge!
    Si incarna nella storia!
    Costruisce il futuro,
    non lo attende soltanto!
    Ha la grinta del lottatore,
    non la rassegnazione che disarma!
    Ha la passione del veggente,
    non l’aria avvilita di chi si lascia andare.
    Cambia la storia, non la subisce!

  • Attualità,  Le vignette,  Per Grazia Ricevuta,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà

    Se non c’è trasparenza non è scienza

    di Pancrazio”Ezio” Viciguerra
    Vignetta di Sci Oh

    …ovvero se stiamo male ci sarà un perché?

    C’era una volta una donna bellissima. Fisico slanciato, ricca e di buon cuore. Il suo nome era Italia. Un giorno la signora Italia cominciò a sentirsi male, e non capiva per quale motivo. Fortunatamente bussarono alla sua porta di casa, e guarda caso si presentò un dottore, prima ancora che lei lo chiamasse.
    Il dottore disse di sapere bene cosa gli era successo e gli suggerì una bella cura, fatta di dieta, ossigeno e una fiala dal nome strano. La povera Italia colta allo stremo delle forze decise di accettare il suggerimento. Dopo qualche giorno si accorse che stava sempre più male, così richiamò il dottore, suggerendo che forse era il digiuno che la debilitasse, ma il dottore, dall’alto delle sue referenze, disse che doveva continuare a digiunare e che avrebbe dovuto farsi somministrare un’altra dose della medicina, perché senza quella medicina sarebbe morta di sicuro. La signora Italia impaurita nel frattempo continuò la cura, fino a quando cadde inerme senza forze.
    Giunta in cielo lo spirito di Italia si rivolse a Dio e disse:
    – “Signore perché mi ha abbandonato? Io ero malata e Tu mi hai lasciato morire”.
    Dio allora rispose:
    – “Carissima Italia, ti ho creata libera di scegliere, e tu hai scelto. Il diavolo ti ha offerto il veleno e ti ha ingannata, ma nulla è stato fatto contro il tuo volere, unica legge imprescindibile e sovrana che regola il vostro mondo.”

    MORALE: Nulla e nessuno può impedirci di fare le nostre scelte. Se stiamo male è solo perché non abbiamo il coraggio di scegliere la via che porta alla felicità.

  • Attualità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Per Grazia Ricevuta,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà,  Storia

    La nostra “Banca della Memoria” è come il tramonto degli Eroi, non vedrà mai sera

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Molti lettori di questo blog si sono accorti che da tempo questo modesto blogger ed i suoi collaboratori intendono portare avanti il progetto della “banca della memoria” per non dimenticare e far cadere nell’oblio le gesta di quei marinai che non fecero ritorno all’ormeggio: i Caduti del dovere.
    Qualcuno ci accusa di parlare troppo al passato, altri che parliamo troppo di morti e defunti, altri ancora di tacere…
    A questi “illuminati di niente” rispondiamo con semplicità che solo attraverso il nostro passato, la nostra storia, quelli come noi ancora arrossiscono di fronte alla vergogna e che non parliamo dei morti se non favorevolmente (De mortuis nihil nisi bonum). Quelli come noi hanno compreso lo “spirito” e ci siamo abbastanza adeguati per questa illuminata pietà che ci spinge ad applicare il precetto cui si ispira la massima.
    Noi e quelli come noi (anche su richiesta dei parenti e familiari) cerchiamo semplicemente di dare dignità al ricordo di chi non ha una tomba o un sacrario su cui pregare i loro affetti …specie se risultano dispersi in mare!

    Un verso di Plauto riporta “Quem dii diligunt, adilescens moritur” (Muore giovane chi è amato dagli dei) che può sembrare una frase retorica, sicuramente aborrita da noi e dai rispettivi familiari, ma che riporta in sé una grande saggezza. Quei giovani (e anche meno giovani) che ricordiamo e celebriamo nella nostra “banca della memoria” credevano, e ci si crede solo quando si è giovani. Da vecchi, ci si può solo rammaricare ed allora sosteniamo:
    “MUORE GIOVANE COLUI CHE A DIO E’ CARO”.

  • Recensioni,  Sociale e Solidarietà,  Storia

    Libere – Donne contro la mafia

    Teatro alla Civita 9 e 10 Marzo 2024

    Dopo i successi della PUGLIA torna in città LIBERE – donne contro la Mafia.

    A gentile richiesta torna in scena LIBERE  – donne contro la mafia di Cinzia Caminiti che ne ha curato testo e Regia.
    Questa volta in un quartiere antico, popolare, nel cuore della città.
    Dopo quattro anni di repliche e spettacoli in teatri prestigiosi, in scuole, comunità,  fuori e dentro la Sicilia ecco che approda alla Civita organizzato e fortemente voluto da Melo Zuccaro, Carmela Pappalando e Gaetano Strano.
    Dopo Capaci, Carini in presenza di vittime di mafia, dopo Legalitria ass. antimafia in Puglia, dopo Agende rosse, dopo Genova e dopo tante scuole e progetti sulla legalità rieccole ancora una volta nella nostra città a raccontare il dolore di alcune donne che hanno vissuto il dolore di vedersi strappato un loro caro per mano della mafia. Sono Cinzia Caminiti, Sabrina Tellico, Barbara Cracchiolo, Simona Scuderi e Nicoletta Nicotra alle musiche
    E’ questo uno spettacolo che ha meritato il successo avuto, è uno spettacolo che merita ancora di essere visto e sentito e noi ci auguriamo sia proprio così.

    “la mafia si combatte levandole il consenso” diceva P. Borsellino e raccontarla nella sua ferocia e crudelta, non tralasciando la poesia e la speranza  serve a questo.