Recensioni

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    6.12.1941, entra in servizio il regio sommergibile Giada

    di Carlo Di Nitto

    Battello della classe 600, serie “Platino”, il regio sommergibile “Giada” dislocava 712/865 tonnellate (emersione/immersione). Impostato il 16 ottobre 1940 presso i Cantieri C.R.D.A di Monfalcone, era stato varato il 10 luglio 1941 ed era entrato in servizio il 6 dicembre successivo.
    Dislocato a Cagliari, dopo un lungo periodo di addestramento, compì la prima missione di guerra nella prima metà del giugno 1942 operando tra le isole Baleari e la costa algerina, al fine di contrastare le operazioni di rifornimento a Malta. In particolare, il 14 giugno, con un’ardita azione tentò il siluramento della portaerei “Eagle”. Nel successivo mese di agosto, durante la “Battaglia di Mezz’Agosto”, venne avvistato ed attaccato da un aereo mentre si immergeva. A causa dei danni subìti, fu costretto a riemergere ma riuscì a far desistere l’aereo dall’attacco dopo averlo danneggiato. Poco dopo fu nuovamente attaccato da un altro aereo con bombe e mitragliamento. La precisa reazione del “Giada” riuscì ad abbattere l’aereo, ma nell’azione rimase ucciso il sottocapo cannoniere Francesco Nacca ed altri marinai rimasero feriti. Il battello fu costretto a rifugiarsi temporaneamente nel porto spagnolo di Valencia dove sbarcò la salma del Caduto e, in sole sette ore, effettuò delle riparazioni indispensabili per la navigazione ed il rientro alla base.

    Nella foto il “Giada”, dipinto con la caratteristica pitturazione mimetica, è ripreso in fase di semi affioramento, verosimilmente durante i lavori del periodo 1942 – 1943.

    Tornato in servizio dopo un ciclo di lavori, il 23 gennaio 1943 avvistò un grosso piroscafo fortemente scortato. Lanciò una salva di quattro siluri e dovette immediatamente disimpegnarsi immergendosi. L’esito di questa azione non è noto.
    All’atto dell’armistizio, obbedendo agli ordini ricevuti, l’11 settembre 1943 diresse su Bona (Algeria) dove si consegnò agli alleati. Successivamente si trasferì a Malta.
    Rientrato a Taranto nel mese di ottobre, effettuò un lungo turno di lavori. Nell’aprile 1944 fu inviato a Colombo, nell’isola di Ceylon, per addestramento di unità aeronavali alleate. Nell’ottobre successivo ritornò a Taranto dove rimase inattivo fino al termine del conflitto.
    Con la firma del trattato di pace doveva essere consegnato alla Francia che vi rinunciò imponendone però la demolizione. Quindi, nel 1948 venne radiato e disarmato. Per impedirne la demolizione, fu trasformato in pontone di carica e denominato V. 2. In realtà si trattò di uno stratagemma per continuare ad addestrare i sommergibilisti italiani nonostante le severe clausole del trattato di pace. Il battello effettuava uscite notturne per tornare a fingersi pontone di carica durante il giorno,
    Il 1° novembre 1952, in seguito all’ammissione dell’Italia nella N.A.T.O., fu reiscritto nei quadri del Naviglio Militare e rimesso in servizio, denominato nuovamente “Giada”.
    Nel periodo 1952 – 1953, effettuò importanti lavori di trasformazione allo scafo e cambiamenti (eliminazione delle artiglierie, modifica della falsatorre, installazione del radar e altre) che comportarono anche un leggero aumento del dislocamento. Trasformato in unità cacciasommergibili e addestrativa per le nuove generazioni di sommergibilisti, fu anche intensamente impiegato per compiti addestrativi delle unità di superficie.
    Venne definitivamente radiato il 1° giugno 1966 e avviato alla demolizione.
    ONORE AI CADUTI!

  • Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni

    6.12.1986, viene consegnata nave Linosa (MCC 1102)

    a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Nave Linosa è una Moto Cisterna Costiera (M.C.C.), che prende il nome dall’omonima isola nell’arcipelago delle isole Pelagie. Il suo abituale porto di assegnazione è Augusta.
    E’ una unità adibita al trasporto di combustibile TIPO F-76 per le esigenze logistiche della Marina Militare ed in caso di necessità della comunità civile nazionale.
    L’unità è peraltro impiegata quale idoneo strumento addestrativo per la formazione degli Ufficiali di Vascello nell’ambito delle Sessioni di Scuola Comando Navale e dei Tirocini di Manovra
    Costruita nel Cantiere Navale “Ferrari” di La Spezia, l’unità è stata consegnata alla Marina Militare il 6 dicembre 1986 con il nome di “Moto Cisterna Costiera 1102”, ed assegnata alla sede di Augusta, alle dipendenze del Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia (MARISICILIA).

    Nata come Unità “galleggiante semovente” e nominativo M.C.C. 1102, con Comando assegnato a Sottufficiale di categoria nocchiere, a partire dal 12 settembre 2004 è stata ridenominata Nave Linosa ed assegnata per la prima volta quale Comando a Tenente di Vascello.
    Il distintivo ottico è A537
    Il motto della classe: “Prompti ad Agendum”.

    Caratteristiche tecniche

  • Curiosità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni

    Inclinometro o clinometro

    a cura Carlo Di Nitto

    … riceviamo e pubblichiamo.

    Buongiorno marinai,
    sapete dirmi che cosa può essere e a che serviva questo oggetto?
    Mastro Cencio Vincenzo Dobboloni.

    Riteniamo che possa trattarsi di un interessante vecchio inclinometro (o clinometro) elettrico. Si tratta di uno strumento per misurare gli angoli di inclinazione, trasversale e longitudinale, di un aeromobile o di una nave.
    La ditta produttrice Hartmann & Braun, fu una ditta di Francoforte, attiva dal 1901 al 1933, rinomata per la qualità dei suoi strumenti.

  • Marinai,  Marinai di una volta,  Per Grazia Ricevuta,  Recensioni

    Romano Fanelli (Roma, 5.12.1963 – 20.1.2016)

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com(Roma, 5.12.1963 – 20.1.2016)

    MARINAIO DI SPIRITO SANTO PER GRAZIA RICEVUTA

    Caro Romano “Poldo”,
    in certi momenti della vita scrivere o comunicare sentimenti diventa difficile e oggi lo è ancora di più. Si ha sempre la sensazione che le parole siano vuote e che non possano esprimere appieno la nostra tristezza. Facciamo ancora fatica a crederci, siamo arrabbiati, nella nostra mente non possiamo pensare altro a frasi come: ”Non è giusto!” o come “Lui non se lo meritava!”.
    Forse questi pensieri ti possono sembrare semplici esternazioni ma sono profondamente veri. La Tua morte porta solo dolore nei nostri cuori, specie nel mio perché sei stato fra quelli che mi ha esortato a proseguire la carriera in Marina.

    Romano Fanelli per www.lavocedelmarinaio.com

    
La cosa che mi hai insegnato è l’importanza della famiglia, il valore degli amici, a sostenerci l’un l’altro, a credere e a lottare in cui si crede e si ama: Dio!
 Dio ci fa comprendere proprio in questo giorno, insieme ai tuoi familiari, che se anche ci mancano le persone a noi più care, come te Romano, Lui ci ha donato la Grazia che è l’amicizia nel prossimo e l’amicizia nel prossimo è la Sua Grazia, in una parola sola: amore.
Lo stesso amore che tu hai riposto in noi oggi e noi lo riponiamo in te.
Riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo magari pregando per noi come noi preghiamo per te.

    I Fratelli dell'emingrante di poppa - www.lavocedelmarinaio.com

    P.s. dimenticavo Romano … Forza Roma e damose da fà!


    La tua amata consorte Elena Duccillo ti ha raggiunto in paradiso il 10 ottobre 2022.
    Adesso navigate felici insieme nell’immenso mare della Misericordia Divina.
    Grazie per tutto l’amore che ci avete regalato su questa navigazione terrena.