Recensioni

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    Gian Galeazzo Frigerio (Milano, 20.4.1841 – Roma, 7.4.1911)

    a cura Roberto Tento (*)

    (Milano, 20.4.1841 – Roma, 7.4.1911)

    Gian Galeazzo Frigerio nacque a Milano il 20 aprile 1841, ammesso alla Scuola di Marina di Genova nel 1853, fu nominato guardiamarina nel 1856. Sottotenente di vascello nel 1860, prese parte alla campagna del 1860-1861 imbarcato sulla pirofregata Carlo Alberto, meritando una prima medaglia d’argento per il comportamento tenuto nei fatti d’arme di Ancona e una seconda per essersi distinto nell’assedio di Gaeta. Partecipò alla campagna navale in Adriatico del 1866 contro l’Austria imbarcato sull’ariete torpediniere Affondatore; da capitano di fregata ebbe il comando della pirofregata Maria Adelaide (1874-1876) e dell’avviso Staffetta (1877-1879), con il quale effettuò la campagna nell’America Meridionale. Nel 1880 in comando della corvetta a ruote Ettore Fieramosca fu inviato in Mar Rosso ad Assab, dove era in corso l’acquisizione della località; l’anno seguente assegnò alla spedizione geografico-diplomatica di Giuseppe Maria Giulietti diretta alla regione del Tigrè, una scorta di dieci marinai al comando del sottotenente di vascello Giuseppe Biglieri, che il 25 maggio 1881 fu trucidata a Beilul in un’imboscata tesa da armati del locale sultano.
    Da capitano di vascello comandò le corazzate Dandolo e Roma e prese parte alla campagna d’Africa del 1884-1885 in comando delle pirofregate corazzate Venezia e San Martino. Promosso contrammiraglio nel 1889, fu Direttore generale del personale e del servizio militare. Viceammiraglio nel 1895, ebbe l’incarico di comandante in capo, in successione dei Dipartimenti militari marittimi di Taranto, di Venezia e di Spezia. Il 2 aprile 1900 fu nominato Capo di stato maggiore della Marina, carica che tenne fino al 30 giugno 1902, quando riassunse il comando del Dipartimento di Spezia e poi di quello di Venezia. Tra le sue cariche da ricordare quella di ufficiale di ordinanza di S.A.R. il duca di Monferrato (1862-1866) e quella di aiutante generale del re Umberto I (1892-1896).
    Nel 1904 fu nominato senatore del Regno. Collocato nella riserva navale nel 1906, morì a Roma il 7 aprile 1911.
    Tratto da Uomini della Marina 1861-1946 – U.S. Marina Militare

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    Gino Montipò (Casalgrande (Reggio Emilia), 20.4.1879 – Modena, 26.12.1961)

    a cura Antonio Pisanelli (*)

    (Casalgrande (Reggio Emilia), 20.4.1879 – Modena, 26.12.1961)

    Nacque a Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, il 20 aprile 1879, ultimo di dieci fratelli, figlio di Silvestro e Matilde Cuoghi. Cresciuto a Sassuolo, in provincia di Modena, all’età di diciassette anni si arruolò nella Regia Marina, incominciando la sua carriera militare a La Spezia come semplice mozzo. Conobbe Guglielmo Marconi nelle sue prime sperimentazioni di radio trasmissione e si iscrisse a corsi di formazione per poter far carriera militare. Partecipò alla guerra italo-turca e successivamente alla Grande Guerra, nel corso della quale partecipò alle più temerarie imprese della Flottiglia MAS, da quelle iniziali nel giugno 1916 a Durazzo fino alle ultime nel novembre 1918 con l’affondamento della nave da battaglia Viribus Unitis. Alla fine della guerra era stato insignito di cinque medaglie di bronzo al valor militare, una croce al merito di guerra e una promozione per merito di guerra. Si distinse nel corso della beffa di Buccari con Gabriele D’Annunzio; imbarcato come Capo timoniere di prima classe sul MAS 95, si dimostrò tra i marinai più coraggiosi, tanto da essere ricordato come “uno dei 30 di Buccari”. Proprio in quell’occasione venne soprannominato “il filibustiere del Carnaro” dal poeta Gabriele D’Annunzio e gli alti comandi della marina gli affidarono il comando del MAS 95, che resse fino al termine del conflitto.
    Dopo la fine della Grande Guerra, nonostante avesse la possibilità di intraprendere una brillante carriera in Marina, decise di restare a Modena e si congedò nel marzo 1919. Nel 1922 vinse il concorso per il comando di compagnia del corpo dei vigili urbani della città e lo ricoprì per 25 anni. Nella città emiliana diede vita alle associazioni dei combattenti e reduci e a quella dell’Unione Marinai d’Italia (4 dicembre 1921). Inoltre fu tra i membri che diedero vita al comitato per la costruzione del monumento ai caduti della città. Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu richiamato in servizio a Brindisi come comandante del MAS 519 e poi come comandante della X Squadriglia della 2ª Flottiglia MAS, venendo decorato con una croce di guerra al valor militare e una seconda croce al merito di guerra. Posto in posizione di riserva nel febbraio 1943, dopo la fine della guerra riprese il servizio nel corpo dei vigili urbani, che avrebbe dovuto lasciare per anzianità nel 1946 dopo 31 anni di servizio, ma, grazie a speciali deroghe concesse dall’allora sindaco Alfeo Corassori, si congedò definitivamente nel 1948. Morì nella sua abitazione il 26 dicembre 1961.

    Onorificenze
    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Comandante in sott’ordine di MAS ha preso parte a ardite missioni sulla costa nemica e ha condotto l’unità di suo comando al siluramento di tre piroscafi carichi di truppe e materiali, dimostrando grande calma e abilità. Durazzo, 6-7 e 25-26 giugno 1916.» — Decreto Luogotenenziale 9 maggio 1918.

    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Comandante in sott’ordine dava prova di coraggio nell’audace attacco di naviglio nemico nella lontana e munita Baia di Buccari. Buccari, 10-11 febbraio 1918.» — Decreto Luogotenenziale 26 maggio 1918.

    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Imbarcato su motoscafo antisommergibile partecipava con abnegazione, sereno coraggio e fervido entusiasmo all’impresa per il forzamento della piazzaforte di Pola. Pola, notte del 14 maggio 1918.» — Decreto Luogotenenziale 22 dicembre 1918.

    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Comandante in sott’ordine di motoscafo antisommergibile prendeva parte al forzamento di ben difeso porto nemico e, sotto il fuoco delle batterie costiere, dava brillante prova di grande ardimento ed elevate virtù militari. Trieste, maggio 1918-Punta Fontana-Istria, ottobre 1918.» — Regio Decreto 10 agosto 1919.

    Medaglia di bronzo al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
    «Comandante di MAS, efficacemente cooperava al forzamento della Piazza marittima di Pola che portava alla distruzione di nave ammiraglia nemica. Pola, notte sul 1° novembre 1918.» — Decreto Luogotenenziale 16 febbraio 1919.

    Croce di guerra al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Croce di guerra al valor militare
    «Mediterraneo, 10 giugno 1940-9 giugno 1942.» — Determinazione del 19 giugno 1945.

    Croce al merito di guerra  – nastrino per uniforme ordinaria Croce al merito di guerra.

    Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia – nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia

    Gino Montipò  è stato un marinaio e militare italiano, particolarmente distintosi nel corso della prima guerra mondiale, durante la quale partecipò alla “Beffa di Buccari”. In questa occasione il poeta Gabriele D’Annunzio gli diede lo pseudonimo di Filibustiere del Carnaro. Alcuni suoi cimeli sono oggi conservati al Vittoriale degli Italiani.

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    Antonio Santoro (31.7.1974 – 20.4.1995)

    di Vincenzo Santoro

    (31.7.1974 – 20.4.1995)

    … riceviamo e, con le lacrime agli occhi, orgogliosamente pubblichiamo.

    Buongiorno Ezio,
    carissimo fratello di Mare, questo è il mio amato figlio Antonio Santoro nato il  31 luglio 1974, deceduto appena ventenne il 20 aprile 1995 a seguito di un incidente.
    Se puoi pubblicare “nella tua rubrica per non dimenticare“ te ne sarei grato.
    Aveva davanti a se una splendida carriera militare, purtroppo il “destino“ è stato avverso
    Grazie e ti auguro sempre Buon Vento.
    Vincenzo

    Provengo da una famiglia di sottufficiali: io, il mio papà, mio figlio e mio fratello Sergente Vittorio Santoro Vittorio anche lui deceduto a 34 anni.
    Grazie che mantieni sempre vivo il ricordo dei nostri Marinai d’Italia.
    Attualmente ricopro l’incarico di vice presidente A.N.M.I. di Corsico-Abbiategrasso (MI).

    Dormi sereno piccola stella nel mare dell’Altissimo, cullato dalle onde della Sua immensa Misericordia Divina, onori.
    Colgo l’occasione per ringraziare Vincenzo Santoro per questo suo bellissimo, struggente e commovente ricordo del figlio, e dei suoi parenti marinai, nella banca della memoria per non dimenticarlo mai.
    Ricevi gradito un abbraccio grande come il mare della Misericordia Divina e grande anche come il tuo cuore fraterno e solidale di marinaio per sempre.
    Onori anche a te Vincenzo.
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    Lino Russo (Crotone, 16.1.1944 – 20.4.2020)

    di Antonio Zingali (*)

    (Crotone, 16.1.1944 – 20.4.2020)

    Capo di 1^ classe Np Lino Russo nasce a Crotone il 16.1.1944, amico fraterno, marinaio e pittore per passione.

    Cosa mi resterà di te, della tua navigazione terrena?

    Mi sento di raccontarlo anche a quelli che non ti hanno conosciuto (anche nome di tutta la grande famiglia dei marinai e gridare che occuperai per sempre un posto speciale nel mio cuore, nei nostri cuori di marinai per sempre.

    Anche se la tua vita non e’ stata lunga l’hai sicuramente vissuta intensamente e fuori dal comune, una vita straordinaria come la sua fine terrena, tra cielo e quel mare che hai lodato per tutta la vita e servito come sottufficiale dal 1962 al 1981.

    Te ne sei andato in solitudine, in una giornata uggiosa ma, per un attimo, il cielo sopra la nostra Crotone si è illuminato il 20.4.2020.

    Adesso riposa in pace fra i flutti dell’altissimo nell’infinito mare della Misericordia Divina colorando l’aldilà con quei colori che chiamavi Angeli.

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    In ricordo del “Maestro” Santo Confessore (Buonvicino (CS), 20.4.1932 – Brindisi, 15.3.2022)

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    (Buonvicino (CS), 20.4.1932 – Brindisi, 15.3.2022)

    Scriviamo spesso di eroi, Ufficiali e Sottufficiali decorati o che si sono distinti in servizio e quasi mai di altre figure professionali che ci sono o ci sono state negli anni nella nostra organizzazione marinara. Oggi vogliamo ricordare un operaio specializzato che il 15 marzo è partito per l’ultima navigazione, si avete capito bene “navigazione”. Il “maestro” Santo Confessore ha lasciato il servizio nell’aprile del 1999 dopo 42 anni di ininterrotto servizio. Incominciò a lavorare agli inizi degli anni ‘50 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri a Brindisi e nel 1957, quando gli fu proposto l’assunzione a tempo indeterminato a bordo delle navi della Marina Militare, trasferì la famiglia a Taranto imbarcando nell’ottobre come cuoco civile su una nave appena entrata in servizio: la fregata Castore.
    L’unità fu ordinata ai cantieri italiani dagli Stati Uniti e poi assegnata all’Italia nell’ambito del MDAP (Mutual Defense Assistence Program) per conto della NATO. Quarta della classe dopo Canopo, Centauro e Cigno, il Castore fu classificato subito fregata mentre le prime tre furono inizialmente classificate come “avviso scorta” e riclassificate fregate con D.P.R. del 13 maggio 1957. Il Castore fu costruita nei cantieri navali di Taranto. Impostata il 14 marzo 1955, varata l’8 luglio 1956 ed entrò in servizio il 14 luglio 1957.

    F553 – Fregata A/S Castore

    Il maestro Confessore era a bordo del Castore la notte del 22 marzo 1965 quando, durante le manovre cinematiche di zigzagamento antisommergibile, per una errata manovra il Castore taglio la rotta di nave Etna e nonostante le manovre messe in atto la collisione fu inevitabile. L’Etna squarciò la poppa del Castore e persero la vita quattro membri dell’equipaggio: il Sottocapo Aristide Duse, il Marinaio Vittorio Celli ed i Marinai Domenico Franzese e Franco Pardini. Furono ritrovati i corpi solo dei primi due mentre gli altri risultarono dispersi in mare. Nave Castore fu rimessa in linea e successivamente radiata il 1° gennaio 1983. Affondò il 30 marzo 2001 al largo di Civitavecchia mentre veniva rimorchiata in Turchia per essere demolita.

    (https://www.lavocedelmarinaio.com/2018/03/22-3-1965-collisione-fra-le-navi-castore-e-etna/)

    Sbarcato dal Castore subito dopo l’incidente, dopo altri brevi incarichi, fu destinato sulla fregata Alpino raggiungendo la nuova unità nella sede dei cantieri navali di Riva Trigoso. L’imbarco sull’Alpino durò sino al 1972.

    F 580 – La Fregata portaelicotteri Alpino

    In particolare, con l’Alpino partecipò alla crociera in Atlantico dal 14 gennaio al 6 giugno 1973 in quella che per l’epoca fu la “più lunga navigazione ininterrotta” di Unità della nostra Marina Militare (496 ore di moto – 7315 miglia nautiche percorse). Avendo svolto anche la navigazione tra i ghiacci del Mare di Labrador, secondo tradizione, l’occhio di cubia fu dipinto di blu (Nave Alpino Naso Blu). L’atmosfera di stima, di amicizia ed anche di affetto che si creò a bordo durante la lunga navigazione atlantica è stata mantenuta fra alcuni componenti dell’equipaggio ed è stata oggetto di numerosi incontri fra alcuni dei componenti dell’equipaggio con il loro Comandante Giuseppe De Micheli.

    Ultimo raduno dei “Nasi Blu” (il primo da sinistra il maestro Confessore)
    https://www.lavocedelmarinaio.com/?s=naso+blu

    Dopo 15 anni di imbarco sulle unità navali nel 1972 e fu destinato a Brindisi presso il Comando della Terza Divisione Navale dove rimase sino al suo pensionamento.
    Ammiragli ed intere generazioni di Ufficiali e Sottufficiali, e spesso anche le rispettive famiglie, lo hanno sempre ricordato negli anni per la professionalità, l’onestà, la quotidiana assiduità con le quali svolgeva il suo compito, al fine di mantenere alta la tradizione di qualità ed eccellenza della mensa alla quale per tanto tempo si è dedicato. Di seguito quanto riportato sulla fotografia consegnatagli nel giorno del suo invio in pensione: