Marinai di una volta

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    20.8.1910, varo della regia nave Dante Alighieri

    a cura Antonio Cimmino

    …a Castellammare di Stabia c’era una volta un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Il 20 agosto 1910 veniva varata nei cantieri navali di Castellammare di Stabia la regia nave Dante Alighieri, prima nave italiana monocalibro (dreadnought). Il suo motto era “con l’animo che vince ogni battaglia”.

    Caratteristiche tecniche
    Prima dreadnought italiana (monocalibro)
    Varata a Castellammare di Stabia il 20 agosto 1910.
    Dislocamento di 21.800 tonnellate ( a pieno carico);
    Dimensioni: metri 168,1 x 26,6 x 9,4;
    Alimentata da 23 caldaie collegate a 4 turbine
    4 eliche ed un velocità di 23 nodi;
    Armamento:
    12 cannoni da 305/46 mm;
    20 cannoni da 120/50 mm;
    16 cannoni da 76/40 mm
2 cannoni da 40/39 mm
6 mitraglie in coperta;
    3 tubi lanciasiluri da 450 mm;
    970 uomini di equipaggio;
    Radiata il 1° luglio 1928
.

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    Hugo Pratt (Rimini, 15.7.1927 – Losanna, 20.8.1995)

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    (Rimini, 15.7.1927 – Losanna, 20.8.1995)

    Corto Maltese ha più di cinquant’anni. Il suo creatore, Hugo Pratt, se fosse vivo sarebbe certamente fiero della sua creatura riccioluta, dagli enormi basettoni, con l’orecchino sul lobo sinistro. Come molti marinai anche lui ha doppiato Capo Horn, con quella sigaretta sottile accesa, con quella divisa sempre a posto, mai sgualcita, giaccone blu con bottoni dorati e pantaloni tipici da vecchio lupo di mare che gli conferiscono quell’aria da gentiluomo, di sognatore disincantato che sa affrontare la vita con il suo disarmante e accattivante sorriso. Tanto tempo è passato dalla sua prima apparizione: un’avventura ricca e piena di amore e passione per il mare. Un eroe che non si arrende mai, neanche quando naufraga, ricco di principi ed elegante nei tratti che ricorda molto il genovese descritto nel motivo di Paolo Conte “con quella faccia un po’ così e l’espressione un po’ così”. Una esistenza vissuta intensamente e dedicata al mare, ricca di risvolti e connotazioni tale da renderla assolutamente diversa da ogni altra condizione di vita e di impiego. Una realtà che richiede capacità di adattamento ed un impegno non comuni, specie quando si affronta la navigazione. E’ proprio sul mare che il nostro eroe, come del resto tutti i marinai, svolge quell’esperienza nella quale si forgia il carattere e la professionalità di ogni uomo di mare. Andando per mare ha imparato a valutare le situazioni, ad affrontare i pericoli e a conoscere soprattutto se stesso trovando quell’equilibrio che la frenesia della società moderna molto spesso ci impedisce di raggiungere. Andare per mare educa al rispetto ed impara a non sottovalutare niente. C’è un elemento che unisce i continenti della terra ed i suoi abitanti: il mare! In ogni essere vivente c’è un calore interno che rimane lungamente e non scappa, si trova in ognuno di noi ed è questo calore che riesce coniugare anima e vita. Il miglior modo per sprigionare questo calore è la parola. Il miglior mezzo di comunicazione è il “contatto umano” tra soggetti apparentemente diversi. Il mare, forse da sempre è il canale preferenziale per stabilire questo contatto; per far avvicinare i popoli della terra. Noi marinai e Corto Maltese lo sappiamo: chi va per mare, conosce i sacrifici, i rischi, le gioie ma anche le sofferenze ed è per questo che chi va per mare ama la vita: l’unica vera “ancora di salvezza”.

    Hugo Pratt nasce a Rimini il 15 luglio 1927 ed è considerato, senza ombra di dubbio, uno dei maestri indiscussi della storia moderna del fumetto. Nel 1967 crea Corto Maltese il personaggio che più lo rappresenta per il suo spirito libero. Amante dell’Irlanda decide di far nascere il suo personaggio più famoso proprio in questa splendida isola anche se lui vive la maggior parte della sua vita a Venezia, la bellissima città lagunare che alimenterà la sua creatività, genialità e fantasia. Nel corso della sua vita ha girovagato per il mondo: dall’Etiopia, nel 1937 a seguito della famiglia, per poi rientrare in Italia nel 1942 a Venezia. Esordisce nel mondo del fumetto con “L’asso di Picche”. Dopo una breve parentesi in Gran Bretagna e West Virginia torna in Argentina dove da vita ad “Anna della Giungla” una serie di fumetti ambientati in Africa. Rientra in Italia nel 1961 e collabora con il prestigioso “Corriere dei piccoli”. Il 1967 è l’anni della svolta. Esce a Genova “Sgt Kirk” una rivista che gli dedica molto spazio e tra i quali spicca, su tutti, Corto Maltese eroe che sarà per molti anni il protagonista di una lunga serie di splendide avventure. Muore a Losanna il 20 agosto 1995.

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    20.8.2014, in memoria di Danilo Vezzà

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Ciao Danilo, marinaio per sempre Ardito,
    sono trascorsi sei anni dalla tua dipartita ma il ricordo è ancora indelebile per quelli che come noi ti conoscevano personalmente.

    Mi sento di poter affermare, a nome di tutta la grande famiglia dei marinai, e di quella degli amici di nave Ardito, che hai occupato e che occuperai per sempre un posto speciale nei nostri cuori.
    Come tutti i marinai, anche se la tua vita non e’ stata lunga l’hai sicuramente vissuta intensamente e fuori dal comune, una vita straordinaria come la sua fine terrena, tra cielo e mare. 
    Noi ti ricordiamo così, sempre sorridente, sempre gioviale, sempre pronto ad essere pronto ed in aiuto perché avevi il dono speciale di saper ascoltare.
    Un abbraccio a te Danilo e ai tuoi cari, ovunque tu sia. Un abbraccio grande, profondo e trasparente come quel mare che navigammo, che ci portiamo dentro e che nessuno mai potrà inquinarci.
    Nihil obest

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    20.8.1941, varo del regio sommergibile Cobalto

    a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    … l’articolo è dedicato a Bruno Migheli.

    Il regio sommergibile Cobalto, classe Platino, fu costruito presso i cantieri O.T.O. di La Spezia.
    Impostato il 26 novembre 1940, fu varato il 20 agosto 1941 e consegnato il 30 ottobre successivo, fu dislocato ad Augusta (SR).

    Al Comando del Tenente di vascello  Raffaele Amicarelli, alle 11.30 del giorno 12 agosto 1942, fu colpito da bombe di profondità fu costretto a riemergere e venne speronato dal cacciatorpediniere britannico HMS Ithuriel che lo  affondò.
    Nello scontro persero la vita il Sottotenente di vascello Giovanni Gardella e il marinaio Mario Volpe.
    Tutti i sopravvissuti del Cobalto, 4 ufficiali (Amicarelli, Melosci, Giorguli e Romito) e 38 tra sottufficiali e marinai, vennero recuperati dall’Ithuriel.
    Fu radiato definitivamente il 18 ottobre 1946.

    Caratteristiche Tecniche
    Cantiere: O.T.O. La Spezia
    Impostato: 26.11.1940
    Varato: 20.8.1941
    Consegnato: 30.10.1941
    Affondato: 12.08.1942
    Radiato: 8.10.1946
    Dislocamento: Sup. 712 t. – Imm. 865 t.
    Dimensioni: lungh. 60,18 m.- largh. Max 6,475 m.
    Motori: 2 motori diesel Tosi; 2 motori elettrici Ansaldo; 1 batteria di accumulatori al piombo composta da 104 elementi.
    Potenza complessiva: motori a scoppio 1500 hp. – motori elettrici 800 hp.
    Velocità max: in superficie: 14 knt. – in immersione: 7,5 knt
    Autonomia in superficie: 2300 nm. a 14 knt. – 5000 nm. a 8,5 knt.
    Autonomia in immersione: 7 nm. a 7 knt. – 80 nm a 3 knt.
    Armamento: 4 tubi lanciasiluri AV da 533 mm.; 4 tubi lanciasiluri AD da 533 mm.; 8 siluri da 533 mm.; 1 cannone da 100/47 mm.; 2 mitragliere binate da 13, 2 mm.; 149 proiettili per il cannone
    Equipaggio: 4 ufficiali, 40 tra sottufficiali e marinai.


    Fonti:”Sommergibili italiani” di A. Turrini e O. Miozzi – U.S.M.M.

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    20.8.1918, viene rinominata la regia nave Valoroso

    di Carlo Di Nitto

    La regia cannoniera “Valoroso” (già “Baiardo”) dislocava 420 tonnellate.
    Ex piro-peschereccio d’altura francese “Boyard”, era stata varata nel 1913 nei cantieri Makie & Thomson di Glasgow (Inghilterra). Nel maggio 1915 fu acquistata dalla Regia Marina e, adattata come Rimorchiatore d’alto mare – Dragamine, entrò in servizio il 1° luglio successivo con il nome provvisorio di “Baiardo”.
    Il 20 agosto 1918 fu rinominata “Valoroso”. Nel 1919 fu radiata dal Naviglio Militare e trasferita a quello delle Ferrovie dello Stato.
    Il 19 luglio 1929 fu di nuovo e definitivamente ritrasferita alla Regia Marina che la armò e trasformò in cannoniera, utilizzandola nelle acque del Nord Africa, assegnata al Gruppo Naviglio Ausiliario della base di Tobruk.
    Il 5 giugno 1941 era partita da Bengasi per Tripoli in servizio di scorta a tre motovelieri, quando nel punto latitudine 31° 39’ Nord e longitudine 15° 39’ Est (Golfo della Sirte) fu avvistata dal sommergibile britannico “Triumph” che in emersione aprì subito il fuoco contro il piccolo convoglio. Il primo colpo inutilizzò il cannone della “Valoroso” che, nonostante l’evidente inferiorità, reagì con le mitragliere. Ben presto, però, l’unità subì altre gravissime avarie che la immobilizzarono provocando lo scoppio del deposito munizioni. Alle ore 14.00 affondò con la perdita di due Marinai e numerosi feriti.
    Onore ai Caduti!

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    20.8.1929, viene consegnato il regio sommergibile Tito Speri

    di Carlo Di Nitto

    Il regio sommergibile Tito Speri, classe “Mameli” dislocava 842,5/1010 tonnellate (emersione/immersione). Era stato impostato il 28 settembre 1925 presso i Cantieri Navali “Tosi” di Taranto. Fu varato il 25 maggio 1928 e consegnato alla Regia Marina il 20 agosto 1929.
    Il 1° dicembre dello stesso anno ricevette, a La Spezia, la Bandiera di combattimento donata dagli universitari bresciani.
    Durante il periodo prebellico effettuò le consuete crociere addestrative annuali, toccando numerosi porti in tutta l’area del mar Mediterraneo e, nel corso della guerra di Spagna, effettuò una missione speciale.
    Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, il battello era dislocato a Messina con la 31^ Squadriglia. Effettuò quindi missioni offensive di agguato a nord di Alessandria d’Egitto e nel Canale di Otranto. Nella primavera del 1941, in considerazione dello stato di usura dello scafo, dei motori e di alcune apparecchiature, venne destinato alla Scuola Sommergibili di Pola dove disimpegnò attività addestrativa effettuando anche qualche missione di pattugliamento antisommergibile.
    Nel febbraio 1942, il battello venne inviato a Taranto per essere sottoposto a grandi lavori di trasformazione. Alla proclamazione dell’armistizio si trovava ancora a Taranto.

    Nel febbraio 1944 lasciò Taranto per essere destinato presso la base americana delle Bermude dove svolse una intensa attività addestrativa antisommergibile per reparti aeronavali statunitensi. Nel febbraio 1945, con gli stessi compiti, raggiunse la base di Guantanamo, a Cuba. Per la qualità dei servizi addestrativi svolti, battello ed equipaggio ricevettero gli elogi degli alti comandi statunitensi. Rientrò in Italia nel dicembre 1945.
    Posto in disarmo, il 1° febbraio 1948 fu radiato ed avviato alla demolizione, così come imposto dalle clausole del trattato di pace.

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    Brulotti

    di Antonio Cimmino

    Antonio Cimmino per www.lavocedelmarinaio.comI brulotti erano piccoli natanti o vecchi bastimenti caricati con esplosivo e altro materiale infiammabile.
    Queste imbarcazioni venivano  usate come arma dirigendoli verso le navi nemiche per incendiarle o farle esplodere.  Nell’antichità furono impiegati sia dai cinesi che dai greci (guerra del Peloponneso 413 a.C.). Furono adoperati anche dagli inglesi il 27 luglio 1588 per sconfiggere l’Invincibile Armata di Filippo II che voleva invadere l’Inghilterra.