Marinai di una volta

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    1.10.1900, entra in servizio regia nave Coatit

    di Carlo Di Nitto e Antonio Cimmino



    … a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Il regio incrociatore torpediniere Coatit (poi Esploratore), classe “Agordat”, dislocava 1610 tonnellate a pieno carico. Elaborato dal famoso progettista navale Naborre Soliani, fu impostato l’8 aprile1897, varato il 15 novembre 1899 presso i Cantieri di Castellammare di Stabia ed entrò in servizio il 1° ottobre 1900.
    Dopo un primo periodo di attività di squadra, venne destinato nelle acque coloniali del Mar Rosso dove operò intensamente in compiti di repressione del contrabbando di armi.
    Nel 1904 rientrò in Italia per riprendere la normale attività di squadra.
    Nel periodo 1909 – 1910, a seguito di una collisione con l’incrociatore Amalfi, rimase inattivo a Napoli per lavori.

    Durante il conflitto Italo-turco del 1911 l’incrociatore torpediniere Coatit fu assegnato come unità esplorante della Seconda Squadra del vice ammiraglio Faravelli; bombardò diverse volte le posizioni nemiche lungo la costa, prese parte all’occupazione di Rodi e catturò una pirobarca nemica. Partecipò all’occupazione di Rodi effettuando anche crociere nel golfo di Smirne, Mitilene e Scio. Bombardò le fortificazioni di Kalamaka distruggendo quindi, con le sue artiglierie, le caserme di Samos.
    Dopo la cessazione delle ostilità contro la Turchia, rimase nel Levante fino al 1913, quando rientrò in Italia per lavori. Rientrato in squadra, fu destinato in Cirenaica e in Egeo.
    Il 4 giugno 1914 fu riclassificato come “Esploratore”.
    Durante la Prima Guerra Mondiale fu impegnato in crociere di sorveglianza antisommergibile nel Basso Adriatico, nello Jonio e nel Tirreno, nonché per la scorta convogli.
    Nel 1918 svolse numerose azioni offensive contro i sommergibili nemici nel mare di Sicilia.
    Al termine del conflitto fu dislocato in Libia, nel Dodecaneso e in Tripolitania. Successivamente raggiunse Valona, in Albania a disposizione del comando di quella base,
    Ritornato a La Spezia, a datare dall’11 giugno 1920, venne radiato dal Quadri del Naviglio Militare.
    Il suo motto fu “Sempre pronti”.

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    Caratteristiche tecniche
    Impostato: 8.4.1897.
    Varato: 15.11.1899.
    Entrata in sevizio: 1.10.1900.
    Riclassificato esploratore: 4.6.1914.
    Radiazione: 11.6.1920
    Dislocamento a pieno carico: 1610 tonnellate.
    Dimensioni: 91,6 x 9,3 x 3,5.
    Apparato motore: 8 caldaie Blechynden + e motrici a triplice espansione.
    Potenza: 8.129 cavalli.
    Eliche: 2.
    Nodi: 22.
    Armamento: 12 cannoni da 76 mm + 2 tubi l.s.
    Equipaggio: 184 uomini.

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    Pasquale “Simone” Neri (Messina, 15.10.1979 – Giampilieri, 1.10.2009)

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    (Messina, 15.10.1979 – Giampilieri, 1.10.2009)

    Non serve fingere, non serve mai, tanto meno di fronte a un ragazzo diventato uomo in Marina che adesso non c’è più.
    Non c’è più il suo sguardo che ci fa sentire “dentro” questa grande famiglia chiamata Marina Militare, come in un gioco di specchi, quanto il nostro modo di essere solidali per Simone.

    L’esempio conta, l’amore conta.
    E’ la “traccia terrena” di un percorso da non dimenticare.
    Quando ognuno di noi avverte che un raggio di queste sensazioni scende a riscaldargli il cuore,  vuol dire che quell’estremo sacrificio è diventato anche per tutti una festa straordinaria, la più commovente, la più ambita.
    Una madre nutre il proprio figlio fino a quando è capace di affrontare da solo le difficoltà del vivere.
    Un padre è primariamente colui che genera, dà un nome, determina il diritto familiare, da il pane e sostenta.
    Ambedue genitori educano e correggono, fanno titolare il figlio della propria eredità.
    Questo è quanto hanno saputo fare  i genitori di Simone.
    Pasquale Neri detto “Simone” era un marinaio vero, di quelli che vanno per mare e sono consapevoli di trovarsi in un elemento in cui sono ospiti e la solidarietà tra gli uomini di buona volontà che lo solcano è il primo principio a cui obbedisce ogni marinaio: soccorrere chi si trova in difficoltà.
    Questo principio diviene forma mentis che ti accompagna per tutta la vita.
    C’è un bambino che piange, vado a salvarlo”, “…qualunque cosa succeda, ricordati che ti amo” sono state le sue ultime parole sussurrate al telefono alla fidanzata.
    Simone è morto dopo aver salvato la vita ad altre persone. E’ morto in missione: “missione divina sulla terra ferma”.


    Sai Ezio, credo che il termine “eroe” serve più a definire una icona ormai mediatica che il fine reale del dramma.

    Credo che il tuo amico Simone “sindacalista” (così ci scherniscono molti nostri colleghi quando vai a perorare la causa della Rappresentanza Militare) abbia fatto il gesto che tutti si aspettavano di commentare (…compreso te) ma che pochi o nessuno oserebbero  solamente pensare di fare.
    Sai Ezio, credo la Marina Militare sia e debba essere orgogliosa di avere uomini di tal coraggio e che, al proprio servizio, decora l’immagine di quella divisa che indossiamo da tanto tempo.
    Medaglia o no che sia, vedo l’uomo che sapeva di poter essere d’aiuto e solamente ha dato la possibilità di vivere.
    La vita ha un senso e la vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio.
    Arrivederci Simone amico di tanto speranze combattute.Buon compleanno ovunque tu sia, il tuo amico “sindacalista” Ezio.

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    Olindo Bastianello (Venezia, 1.10.1915 – 29.9.1952)

     di Nicola Bastianello

    (Venezia, 1.10.1915 – 29.9.1952)

    …riceviamo e con immenso orgoglio pubblichiamo.

    Gentile Ezio, Mi permetto di scriverti per chiederti una info. In famiglia non abbiamo alcuna fotografia del nonno in uniforme. Era un Sottufficiale della Regia Marina nell’ultima guerra decorato di medaglia di bronzo.
    Un caro saluto e grazie a coloro che leggono nell’augurio che possano esaudire questa mi arichiesta.
    Nicola Bastianello

    Olindo Bastianello nasce a Venezia il 1 ottobre 1915, da Antonio e Filomena Angiolin.
    Appartenente alla leva di mare,  fu chiamato, nel 1935, alla Regia Marina. In questo primo periodo, faceva parte del Corpo Reale Equipaggi Marittimi, prestò servizio presso la Base Navale di Venezia – Centro RT Ricevente; fu congedato per fine ferma nel febbraio 1938.
    Richiamato nel 1939, prestò breve servizio presso la Stazione Semaforica di Punta Penna e rinviato in congedo nel settembre 1939.
    Nei primi mesi del 1940, è richiamato nuovamente in servizio presso la Base Navale di Venezia. Promosso Sottocapo Segnalatore dal 1.04.1941, viene destinato a bordo della Regia Motonave Scorta Convogli (incrociatore ausiliario) “POLA” ove, dal 8.3.1942 al 31.10.1943, partecipa all’effettuazione di 244 missioni di guerra. 


    In seguito agli eventi del 8 settembre 1943, viene internato presso il campo di prigionia tedesco di Valona.
    Fu insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:
    Bastianello Olindo, di Antonio e Filomena Angiolin, nato a Burano (Venezia) il 1°/10/1915 – matricola 97214 – Sottocapo Segnalatore “Animato da purissima fede, da elevato sentimento del dovere, partecipava all’organizzazione ed alla riuscita esecuzione di una ardita azione di sorpresa che immobilizzava le sentinelle armate poste a bordo dal nemico e permetteva il ritorno della nave in porto nazionale” –  Rada di Valona 26/9/1943 – (Determinazione del 18 novembre 1943)”. (Estratto allegato n. 1 al Foglio Ordini Matricolare del 11 dicembre 1943 – pag. 12).
    Concluse la permanenza nei ruoli militari presso la Base Navale di Taranto.
    Al termine del conflitto viene posto in congedo con il grado di Sergente Segnalatore.
    Rientrato alla propria famiglia a Marghera (VE), al suo lavoro come impiegato presso i Cantieri Breda, padre di 5 figli, muore per malattia nella seconda metà degli anni ’50.
    Con Decreto Ministeriale n. III/8/325/0077 in data 26.07.2000 gli è stato conferito – a titolo onorifico – il grado di Secondo Capo.
    E’ salpato per l’ultima missione il 29.9.1952.

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    1.10.1868, viene posta in disarmo regia nave Euridice

    di Antonio Cimmino

    Varata come fregata con armamento velico a nave il 5.11.1828 nel cantiere La Foce di Genova per la Marina Sarda, aveva un dislocamento di 1.442 tonnellate, scafo in legno con crema ramata; dimensioni 44,1 x 11.71×5,8 metri. Era armata in origine con 44 cannoni da 24 libbre. Equipaggio di 339 (7 ufficiali). Passata nel 1861 alla Regia Marina, du classificata corvetta ed armata con 24 cannoni da 40 libbre e 5 cannoni-obici da 20.
    Come nave di istruzione per Sottotenenti di vascello e nave scuola per Mozzi e Novizi, effettuò diverse crociere in Atlantico e nel Pacifico, nel Mar Baltico e Mere del Nord.
    Posta in disarmo il 1° ottobre 1868, fu radiata e demolita il 9.5.1869.

    La polena, conservata nel Museo Navale di La Spezia, rappresenta la ninfa Euridice, sposa di Orfeo, in modo piangente e con la fiaccola della vita nella mano destra. Morta per il morso di un serpente, Orfeo intonò disperate commoventi canzoni in suo onore e chiese ad Ade e Persefone di lasciarla andare dal mondo dei morti. Costoro posero la condizione che non si dovesse mai guardare indietro suonando e camminando davanti ad Euridice. Giunto alla luce del sole, Orfeo si voltò contento, ma la sua amata non era ancora completamente uscita dal Regno dei Morti… così svanì nel nulla!

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    1.10.1938, viene declassata la regia nave Calatafimi

    Il regio cacciatorpediniere “Calatafimi”, sigla CM, classe “Curtatone”, dislocava 1214 tonnellate a pieno carico. Costruito nei Cantieri Navali Orlando di Livorno, fu impostato il 1° dicembre 1920 e varato il 17 marzo 1923. Fu consegnato alla Regia Marina il 24 maggio 1924.
    Appena entrato in servizio, assegnato alla 3^ squadriglia CC.TT., iniziò la sua attività nel Tirreno per poi passare alle dipendenze della 4^ squadriglia della Divisione siluranti partecipando a tutte le esercitazioni svoltesi fino al 1927.
    Il 4 novembre 1927 ebbe a bordo il Re di Spagna ed altre personalità. Nell’aprile 1928 trasportò a Corinto materiale sanitario e personale della Croce Rossa per soccorrere quella popolazione colpita da un terremoto.
    Negli anni successivi compì diverse crociere toccando numerosi porti del Dodecaneso, della Libia, della Grecia e del Mediterraneo orientale.
    Nel 1933, dopo aver effettuato un ciclo di grandi lavori, fu destinato come stazionario nel Dodecaneso e in Cirenaica. Rientrato in Italia, con base a La Spezia, fu spesso distaccato a Livorno per servizio dell’Accademia Navale.
    Il 1° ottobre 1938 fu declassato a torpediniera.

    Pochi giorni dopo l’inizio delle ostilità, all’alba del 14 giugno 1940, attaccò arditamente e senza esitazione con lancio di siluri una grossa formazione navale francese in azione offensiva contro Genova. L’ardita azione della “Calatafimi”, pur non avendo colpito alcun bersaglio, ottenne il positivo risultato di far desistere la formazione nemica dall’attacco che stava conducendo, facendola allontanare. A seguito di questa azione il comandante dell’unità, T.V. Giuseppe Brignole, fu decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare.
    Successivamente la regia nave Calatafimi venne prima destinata a Brindisi per la difesa del traffico nel Basso Adriatico e poi nelle acque greche dove svolse un’attività bellica molto intensa consistente in servizi di scorta, caccia antisommergibili e posa di sbarramenti di mine. Nell’esplicare tale attività percorse oltre 55.000 miglia.
    Alla proclamazione dell’armistizio si trovava al Pireo. Il 9 settembre 1943, dopo essere stata sabotata e abbandonata dall’equipaggio, fu catturata e riutilizzata dai tedeschi con la denominazione TA 19.
    L’unità andò definitivamente perduta il 9 agosto 1944 nell’Egeo orientale, al largo dell’isola di Samos, silurata probabilmente dal sommergibile greco “Pipinos”.

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    In ricordo di Antonio Cerchia, il marinaio pompiere

    a cura Antonio Cimmino

    Antonio Cerchia, classe 1901, era nato a Castellammare di Stabia.
    In servizio nel porto di Pola, è salpato per l’ultima missione nel mese di ottobre del 1958.

    SIAMO ALLA RICERCA DI ULTERIORI NOTIZIE E FOTO DA CONSEGNARE AI PARENTI E ALLA NOSTRA BANCA DELLA MEMORIA, PER NON DIMENTICARE MAI…