Marinai di una volta

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    18.9.1927, il monumento ai Caduti di Savona compie 96 anni. I rintocchi della Memoria

    di Luca Ghersi

    A Savona, in piazza Mameli, dal 18 settembre 1927, tutti i giorni alle ore 18.00, si ripete una cerimonia suggestiva che ha la durata di un minuto, con traffico veicolare e pedonale bloccato, quindi coinvolge tutti coloro che si trovano a piedi o su mezzi in piazza Mameli.
    Durante quegli interminabili secondi di silenzio cadenzato dalla campana con 21 rintocchi, uno per ogni lettera dell’alfabeto, sono ricordati tutti i Caduti e si riflette sull’orrore delle guerre.
    E’ un’evocazione commovente per tutti i presenti e indimenticabile per chi si trova per la prima volta a quell’appuntamento savonese, unico in Italia e non solo.

    Il monumento bronzeo di grande valore artistico è stato realizzato dallo scultore sestrese Luigi Venzano per volontà dell’Associazione delle Madri e delle Vedove della Grande Guerra.
    L’opera inaugurata il 18 settembre 1927, posta su un grande blocco granitico, è stata realizzata con il bronzo recuperato dalla fusione di cannoni della Grande Guerra. E’ costituita da due blocchi di figure che simboleggiano l’inizio e la fine della grande guerra o 1^ Guerra Mondiale. Da una parte un veterano pensante è seduto ai piedi di un soldato in partenza per il fronte, dall’altro un’anziana mamma affranta con la mano sul capo di una sposa in lutto che stringe un figlioletto in braccio. Al centro la grande Campana sorretta da quattro titani incatenati alle barre di sostegno.

    In Città, grazie all’Amministrazione Comunale, è nato il Comitato per la sua valorizzazione in occasione del 90 anniversario della inaugurazione alla presenza del Re.
    L’Ammiraglio Romano Sauro, passato di qui nell’ambito del Progetto Sauro100, rimase colpito da questa rimembranza unica in Italia e ci lasciò con la promessa di farla conoscere in giro per la Patria.
    Come cittadino Savonese, come Presidente dei Marinai Savonesi e come gemello in quanto nato nello stesso giorno, 18 Settembre di qualche anno dopo, ne sono particolarmente Orgoglioso.
    Marinai Savonesi Presenti … noi ci saremo sempre!
    W l’Italia

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    18.9.1907, entra in servizio la regia nave Artigliere

    di Carlo Di Nitto

    Il regio cacciatorpediniere Artigliere (1°) , classe “Soldato” (o “Bersagliere”), dislocava 415 tonnellate a pieno carico. Fu varato il 22 gennaio 1907 presso i Cantieri Ansaldo Armstrong di Sestri Ponente, ed entrò in servizio il 18 settembre successivo.
    Iniziò la propria attività addestrativa nel mese di settembre 1907 in Alto Tirreno facendo parte della 3^ Squadriglia cacciatorpediniere. Durante le grandi manovre del successivo ottobre ebbe a bordo il Re d’Italia partecipando successivamente a crociere di addestramento anche in acque greche.

    In occasione del disastroso terremoto calabro – siculo del 28 dicembre 1908 partecipò attivamente alle operazioni di soccorso. Nell’aprile 1909 ebbe nuovamente a bordo i Sovrani d’Italia in visita alle popolazioni colpite dal terremoto. Fu quindi inviato in missione nelle acque del levante in occasione dei torbidi colà verificatisi e che portarono al massacro delle popolazioni armene.
    Durante il conflitto italo turco operò nelle acque cirenaiche, catturando una nave ottomana e svolgendo scorta convogli. Fu poi inviato in mar Rosso, partecipando alle operazioni per il blocco delle coste d’Arabia, in Egeo e in acque albanesi.
    Dopo lo scoppio della Grande Guerra operò in Adriatico, nel basso Tirreno e nel mar Ligure per crociere di vigilanza, scorta e di difesa del traffico.
    Al termine delle ostilità operò in Dalmazia per la sorveglianza della navigazione con l’Italia. Nell’aprile 1919 raggiunse Smirne e il Dodecaneso ove disimpegnò intensa attività per la protezione di connazionali. L’ 1/7/1921 fu riclassificato come torpediniera con la sigla AR.
    Nel gennaio 1920, tornato in Italia, fu trasferito a Taranto dove rimase inattivo fino alla radiazione, avvenuta il 14 giugno 1923.
    Il suo motto fu: “Sempre e ovunque”.

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    18.9.1943, viene affondato il regio sommergibile H 6

    di Carlo Di Nitto

    Il regio sommergibile “H. 6”, classe “H.” o tipo “Holland canadese”, dislocava 360/474 tonnellate (emersione/immersione). Era stato impostato il 23 novembre 1916 presso i Cantieri “Electric Boat Company” di Montreal (Canada). Fu varato il 23 aprile 1917 e contestualmente consegnato alla Regia Marina Italiana. Come tutti I sommergibili della classe “H.”, si rivelò un eccellente battello.
    L’8 luglio 1917 entrò in servizio attivo e, dopo il completamento, partì dal porto canadese di Halifax per l’Italia. Purtroppo, dopo aver superato l’Atlantico, il 6 ottobre 1917 durante l’attraversamento dello Stretto di Gibilterra (effettuato in gruppo con i battelli gemelli “H. 7” e “H. 8”), venne attaccato e colpito dalla nave statunitense “USS Nahma”, che l’aveva scambiato per un sommergibile tedesco; alcuni colpi caddero a bordo provocando la morte di due marinai ed il ferimento di altri cinque componenti l’equipaggio, mentre la torretta subì danni abbastanza rilevanti. Riuscì comunque a raggiungere l’Italia dove fu sottoposto a di lavori di ripristino nell’Arsenale di La Spezia. Rimesso in sesto, il 18 marzo 1918, raggiunse Taranto dove iniziò ad operare in missioni esplorative e offensive lungo le coste meridionali dell’Adriatico, senza però ottenere risultati di rilievo.

    Al termine del conflitto, fu destinato a Brindisi con compiti addestrativi. Successivamente venne destinato a Taranto assegnato alla Flottiglia Scuola Comando.
    All’inizio del Secondo Conflitto Mondiale era in forza nella base di La Spezia e partecipò a diverse missioni di guerra lungo la costa francese con compiti di ascolto idrofonico e di ricerca e caccia di sommergibili nemici. Svolse anche missioni addestrative per la scuola idrofonisti di La Spezia.
    Alla proclamazione dell’armistizio, si trovava in Corsica, nel porto di Bonifacio ma i tedeschi ne impedirono la partenza. Il 14 settembre fu catturato a sorpresa da elementi germanici. Gli stessi, la sera del 18 settembre, lo affondarono a cannonate a poco meno di un miglio a ponente dal fanale della Madonnetta del porto di Bonifacio.
    ONORE AI CADUTI! 

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    Davide Simula (Carbonia, 18.12.1953 – Carbonia, 3.8.2023)

    di Adriano Simula

    (Carbonia, 18.12.1953 – Carbonia, 3.8.2023)

    … riceviamo e con orgoglio e commozione pubblichiamo.

    Salve Ezio,
    è mio desiderio aggiungere alla banca della memoria del tuo blog mio fratello  Davide Simula per ricordarlo a imperitura memoria, classe 1953, meccanico di elicotteri  M.M. a Maristaeli Catania.
    Nato a Carbonia il 18-12-1953 e deceduto a Carbonia il 3 agosto 2023.
    Cordiali saluti Adriano Simula