C'era una volta un arsenale che costruiva navi

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    18.3.1922, varo della regia nave Generale Antonino Cascino

    di Carlo Di Nitto

    Varato il 18 marzo 1922 nei Cantieri Odero di Sestri Ponente,  era entrato in servizio l’8 maggio successivo.
    Nel 1929 fu riclassificato Torpediniera.
    Svolse intensa attività di squadra e bellica di scorta convogli e protezione al traffico.
    Svolse complessivamente 228 missioni di guerra (158 di scorta, 9 di caccia antisommergibile, una di posa mine, 68 di altro tipo) percorrendo circa 69.000 miglia nautiche.
    Nave “Cascino” risulta essere stata la terza tra le più attive torpediniere italiane della Seconda Guerra Mondiale.
    Alla proclamazione dell’armistizio l’unità si trovava a La Spezia per lavori. Non essendo in grado di muovere, per evitare la cattura, il 9 settembre 1943 la nave si auto affondò nel porto della città.
    Il relitto venne recuperato nel 1947 e demolito.

    Il regio cacciatorpediniere “Generale Antonino Cascino” fotografato con le unità gemelle della 1^ Squadriglia CC.TT. nel porto militare di Gaeta durante il mese di dicembre 1922.

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    17.3.1923, varo della regia nave Calatafimi

    di Carlo Di Nitto

    Torpediniera dal 1938

    Il regio cacciatorpediniere “Calatafimi”, sigla CM, classe “Curtatone”, dislocava 1214 tonnellate a pieno carico. Costruito nei Cantieri Navali Orlando di Livorno, fu impostato il 1° dicembre 1920 e varato il 17 marzo 1923. Fu consegnato alla Regia Marina il 24 maggio 1924.
    Appena entrato in servizio, assegnato alla 3^ squadriglia CC.TT., iniziò la sua attività nel Tirreno per poi passare alle dipendenze della 4^ squadriglia della Divisione siluranti partecipando a tutte le esercitazioni svoltesi fino al 1927.
    Il 4 novembre 1927 ebbe a bordo il Re di Spagna ed altre personalità. Nell’aprile 1928 trasportò a Corinto materiale sanitario e personale della Croce Rossa per soccorrere quella popolazione colpita da un terremoto.
    Negli anni successivi compì diverse crociere toccando numerosi porti del Dodecaneso, della Libia, della Grecia e del Mediterraneo orientale.
    Nel 1933, dopo aver effettuato un ciclo di grandi lavori, fu destinato come stazionario nel Dodecaneso e in Cirenaica. Rientrato in Italia, con base a La Spezia, fu spesso distaccato a Livorno per servizio dell’Accademia Navale.
    Il 1° ottobre 1938 fu declassato a torpediniera.

    Pochi giorni dopo l’inizio delle ostilità, all’alba del 14 giugno 1940, attaccò arditamente e senza esitazione con lancio di siluri una grossa formazione navale francese in azione offensiva contro Genova. L’ardita azione della “Calatafimi”, pur non avendo colpito alcun bersaglio, ottenne il positivo risultato di far desistere la formazione nemica dall’attacco che stava conducendo, facendola allontanare. A seguito di questa azione il comandante dell’unità, T.V. Giuseppe Brignole, fu decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare.
    Successivamente la regia nave Calatafimi venne prima destinata a Brindisi per la difesa del traffico nel Basso Adriatico e poi nelle acque greche dove svolse un’attività bellica molto intensa consistente in servizi di scorta, caccia antisommergibili e posa di sbarramenti di mine. Nell’esplicare tale attività percorse oltre 55.000 miglia.
    Alla proclamazione dell’armistizio si trovava al Pireo. Il 9 settembre 1943, dopo essere stata sabotata e abbandonata dall’equipaggio, fu catturata e riutilizzata dai tedeschi con la denominazione TA 19.
    L’unità andò definitivamente perduta il 9 agosto 1944 nell’Egeo orientale, al largo dell’isola di Samos, silurata probabilmente dal sommergibile greco “Pipinos”.

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    16.3.1888, entra in servizio la regia nave Vesuvio

    di Carlo Di Nitto

    Il regio ariete torpediniere (incrociatore) Vesuvio, classe “Etna”, dislocava 3797 tonnellate a pieno carico. Fu varato il 21/03/1886 presso i Cantieri Navali Orlando di Livorno. Classificato in un primo momento come “nave da battaglia di 4a classe”, era dotato inizialmente di velatura aurica su due alberi. Nel tempo venne sottoposto a rimodernamenti e modifiche che ne variarono aspetto ed armamento.
    Entrò in servizio il 16/03/1888 e svolse inizialmente attività di squadra e compiti di rappresentanza, alternando frequentemente il servizio attivo con periodi passati in disponibilità e riserva.
    Nel 1897 fu destinato a Creta per tutelare gli interessi nazionali nelle acque del levante. In quel contesto, vennero utilizzati suoi reparti di marinai in operazioni di sbarco.
    Nel 1900 fu destinato alla Forza Navale Oceanica in Estremo Oriente e partecipò a numerose operazioni e missioni in Cina durante la famosa rivolta dei “Boxers”. Vi rimase per circa due anni contribuendo al mantenimento dell’ordine ed alla protezione delle concessioni europee.
    Tornato in Italia, nel periodo 1903 – 1905 fu sottoposto a grandi lavori allo scafo e all’apparato motore.
    Nel 1906 fu nuovamente destinato in Estremo Oriente. Stazionario a Shangai vi rimase fino al 1908.
    Il 10 gennaio 1909 lasciò Hong Kong per rimpatriare. Nel viaggio di ritorno effettuò una lunga crociera nell’Oceano Indiano e nel Mar Rosso toccando i principali porti.
    L’8 giugno 1909 giunse a Venezia e tre giorni dopo fu messo in disponibilità.
    Il 18 ottobre successivo fu posto in disarmo.
    Venne radiato l’11/05/1911 a La Spezia. Lo scafo fu rimorchiato prima a Brindisi (1912) e poi a Taranto (nel 1915), dove fu trasformato in deposito munizioni galleggiante. Qualche tempo dopo fu avviato alla definitiva demolizione.

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    15.3.1923, radiazione della regia nave Regina Elena

    di Carlo Di Nitto

    La regia nave da battaglia di 1a classe “Regina Elena”, classe omonima era una bella e possente unità che dislocava 13804 tonnellate a pieno carico. Costruita nei cantieri dell’arsenale Marina Militare di La Spezia, fu varata il 19/06/1904 ed entrò in servizio l’ 11/09/1907.
    Nei primi anni svolse intensa attività di squadra e di rappresentanza. Nel corso della guerra Italo – Turca, scortò i convogli diretti a Bengasi ed appoggiò gli sbarchi e l’occupazione delle città libiche. Contribuì all’occupazione di Rodi e delle altre isole del Dodecaneso, effettuando numerose crociere nel mar Egeo.
    Durante la Prima Guerra Mondiale, essendo ormai tecnicamente superata, svolse attività bellica assai limitata, prevalentemente in Adriatico. Dopo il conflitto passò in disponibilità e usata come nave scuola per sottufficiali e allievi torpedinieri.

    Nel 1921 venne declassata a “Corazzata Costiera”; posta in disarmo il 16/2/1923, venne radiata il 15 marzo successivo.
    Il suo motto fu “Pro Patria et Rege”.

    REGIA NAVE DA BATTAGLIA REGINA ELENA – Una suggestiva immagine da prora della prora


    CONSEGNA DELLA BANDIERA DI COMBATTIMENTO ALLA REGIA CORAZZATA “REGINA ELENA”

    Domenica 21 aprile 1907, a La Spezia, il re Vittorio Emanuele III dopo aver presenziato in arsenale al varo della nave da battaglia Roma (2^), nel corso di una solenne cerimonia consegnò la Bandiera di combattimento alla regia corazzata “Regina Elena” (comandante, capitano di vascello David Gerra). L’artistico vessillo, racchiuso in un elegante cofano e benedetto dal vescovo di Luni – Sarzana (poi La Spezia), monsignor Giovanni Carli, era stato eseguito e ricamato dalle allieve della Scuola professionale di Roma sopra tessuti serici di produzione italiana.

    Dopo i discorsi di rito, e la firma del verbale di consegna, il comandante affidò la Bandiera ai guardiamarina Zina e Grana che l’alzarono al picco di maestra tra le salve delle artiglierie di bordo ed il saluto dell’equipaggio.Nella foto è ripreso questo momento della cerimonia.
Una curiosità: la Regina non poté presenziare alla cerimonia per un malore dovuto all’appena iniziata gravidanza della futura principessa Giovanna.
La Regia Nave da Battaglia “Regina Elena” entrò in servizio nella Regia Marina il successivo 11 settembre. Fu radiata nel 1923.

    a cura Fernando Antonio Toma


    Questa cartolina commemorativa d’epoca illustra il varo della regia nave Roma. A La Spezia il re Vittorio Emanuele, dopo aver presenziato in arsenale al varo della nave da  battaglia Roma (classe Vittorio Emanuele), nel corso di una solenne cerimonia consegnò la bandiera di combattimento alla nave da Battaglia Regina Elena. Per l’occasione fu coniata una medaglia commemorativa con il motto “Pro Patria et Rege” scelto proprio dalla stessa regina.

    Dello stesso argomento sul blog:
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2019/04/21-4-1907-consegna-bandiera-combattimento-alla-regia-nave-regina-elena-e-varo-regia-nave-roma/
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2015/10/augusta-li-13-10-1907-saluti-dalla-regia-nave-regina-elena/