grande nave e grandi uomini (meno il comandante) io ci ho vissuto per 19 mesi e congedato un mese prima di quell’evento!!un abbraccio a tutti quelli che hanno avuto l’onore di calpestare le lamiere di quella nave!!! AD ASPERA IMPETUS X SEMPRE:
caro ezio non capisco il perchè tu abbia oscurato il mio post!!? forse perche non ho parlato bene del comandante? se è cosi allora mi sembra abbastanza grave!!
1 min
Un Grazie a Ezio Pancrazio Vinciguerra per l’opportunità che mi dà col suo sito di ricordare e di far ricordare che 50 anni fà eravamo dei veri lupi di mare e di ringraziare tutti coloro che quel giorno hanno fatto nient’altro che il loro dovere. Ad Aperas Impetus
Volevo appunto chiederti se ti ricordi che a bordo c’erano dei giornalisti, e se sai dove si potrebbe trovare magari un racconto di quel giorno,tramite il giornale di bordo? Grazie se rispondi
Bellissimo questo post e grazie a Marras ed a Ezio per avercelo ricordato. C’ero anch’io in quel famigerato giorno, giovane allievo radarista appena sedicenne e ricordo perfettamente quell’evento, che ancora oggi, ripensandoci, mi viene la pelle d’oca. Fu il mio battesimo del mare e mi riprometto di dare, prossimamente, una intensa e lunga testimonianza di quell’evento. Ancora grazie a Marras per averlo ricordato.
Non sembra vero che sono passati 50 anni, ringraziamo Dio che siamo ancora qui a raccontare, è sempre viva l’immagine di quei momenti vissuti in sala macchina di poppa, allarmi che suonavano, temperature che superavano di molto quello consentito perché non circolava acqua di raffreddamento, eliche fuori dall’acqua, turbine che precipitando di giri facevano chiudere la valvola oliodinamica del vapore, non potevi stare in piedi ma ti dovevi adoperare per cercare di riordinare al meglio tutti i servizi. Ricordo, una volta arrivati a Cagliari mi recai nel santuario della Madonna di Bonaria, protettrice dei naviganti e accesi 5 candele per grazia ricevuta. Un abbraccio a tutti
tu quante volte ai supplicato Santa Barbara per intercessione dell’Altissimo al riguardo? Io da furiere tantissimo forse nulla in confronto delle altre categorie imbarcate… continuiamo la navigazione terrena!
Era la prima volta che vedevo un mare così,la mia guardia essendo ecg ,ero di supporto in plancia.Ricordo il cmte.De Palma, impassibile, impartire ordini per la ns sicurezza e per una migliore navigazione in quel mare tempestoso-Il ns sgt Arrighi Roberto,essendo noi ancora pivellini ci infondeva coraggio e forza. Esperienza bellissima, forse l’incoscienza non ci faceva conoscere la paura,dormivamo nei corridoi sdraiati alla meglio non potendo almeno noi gruppo ecogoniometristi raggiungere i nostri locali posti sotto i cannoni di prua.Nave solida,sicura ,ci ha portato a Cagliari sani e salvi.Ringrazio e saluto tutti coloro che erano a bordo 50 anni fa.Arturo Cappadonia ,sottocapo ecg.
Ermanno, Antonello, ammazza se ricordo, che disavventura, eravamo in C.O.C. ma non potevamo fare nulla, il TTN, il radar era in avaria, non funzionava niente ed abbiamo assistito alla litigata del direttore di macchina che passando dalla coc è andato dal C/te ( è un eufemismo ) per riferigli che le macchine non c’è la facevano più e la nave non andava avanti, perchè avevamo il mare di prora e si rischiava di perdere anche i motori, ma quella specie di c/te non voleva accostare e prendere il mare di poppa. Ricordo pure che il T.V. Polacchini ( nostro C° Servizio ), provò a convincere il c/te ad accostare e ricordo pure che il buon Polacchini sbattette la porta della plancia in faccia al c/te con la seguente frase:” se riesco a toccare terra, giuro che non metterò mai più piede su una nave”. Ci sarebbe molto altro da dire, ma per adesso mi fermo qui; e finisco col dire “c’è l’abbiamo fatta. Un grosso abbraccio. Ciao
Bellissimo questo post e grazie a Marras ed a Ezio per avercelo ricordato. C’ero anch’io in quel famigerato giorno, giovane allievo radarista appena sedicenne e ricordo perfettamente quell’evento, che ancora oggi, ripensandoci, mi viene la pelle d’oca. Fu il mio battesimo del mare e mi riprometto di dare, prossimamente, una intensa e lunga testimonianza di quell’evento. Ancora grazie a Marras per averlo ricordato.
Buon giorno Domenico sono un Caf 5/46 sono stato imbarcato sulla De Cristofaro dal novembre 66 all’agosto del 68 e anch’io ho passato a bordo quella giornata del ,27/11/67 sul Golfo del Leone, con quella tempesta, dopo siamo riparato a Tolone, comunque a Giovanni Marras avevo chiesto se si poteva trovare qualche aneddoto su quel giorno essendo con noi imbarcat due giornalisti ma non ha risposto, ho letto che anche lei ha qualcosa da raccontare circa quel giorno, mi farebbe veramente piacere leggere in quanto quel giorno non me lo sono mai dimenticato, quando siamo arrivati a Tolone scortati dal Doria enon ricordo bene mi sembra dall’Impetuoso e ho visto che la forza del mare aveva piegato i candelieri di prua,ho pensato che veramente avevamo passato dei bruttiu momenti, comunque grazie in anticipo se vorrà pubblicare qualcosa in merito Cordiali saluti.
Ditemi chi non ha beccato mare forza 7/8,….
Ricordo di una VI.PE. nel 1980 imbarcato sulla Corvetta Airone…mare 7 moto ondoso lungo e ciliegina sulla torta incendio al fumaiolo che su quelle Corvette era normale, eravamo le torce del “mammellone” lavigna la vigna …e come si RACCAVA alla grande…specie chi come me di guardia ai telegrafi di Plancia e brogliaccio…Io e il mio secchiello ROSSO…
Nocchiere Paolo trebiani Camogli sono imbarcato sul d 558 a trieste nel settembre 1967 e ci sono rimasto fino al congedo aprile 68 di quel giorno ricordo tutto ma una cosa mi è rimasta in mente stavo salendo in c. O. C. Misi un piede sulla scala e mi ritrovai in cima saluti a tutti i marinai e ufficiali ad aspera impetus
C’ero anche io nel locale G.E. , mio battesimo con il mare, e nessuno dice o si ricorda che l’incrociatore francese COLBERT per un po’ci riparò dalle onde per farci provare ad accostare ma dopo 2 o 3 sberle ha detto auguri Italiani io rientro a Tolone mentre noi siamo andati a finire a Cagliari….
34 commenti
MARINO MARTELLI
grande nave e grandi uomini (meno il comandante) io ci ho vissuto per 19 mesi e congedato un mese prima di quell’evento!!un abbraccio a tutti quelli che hanno avuto l’onore di calpestare le lamiere di quella nave!!! AD ASPERA IMPETUS X SEMPRE:
MARINO MARTELLI
caro ezio non capisco il perchè tu abbia oscurato il mio post!!? forse perche non ho parlato bene del comandante? se è cosi allora mi sembra abbastanza grave!!
Giovanni Marras
1 min
Un Grazie a Ezio Pancrazio Vinciguerra per l’opportunità che mi dà col suo sito di ricordare e di far ricordare che 50 anni fà eravamo dei veri lupi di mare e di ringraziare tutti coloro che quel giorno hanno fatto nient’altro che il loro dovere. Ad Aperas Impetus
Giorgio Zenaro
Io c’ero 5/46 su De Cristofaro Usque ad finem et ultra
Giovanni Marras
Quel giorno il fotografo pazzo ero io brrr!!! ^_^
Giorgio Zenaro
Volevo appunto chiederti se ti ricordi che a bordo c’erano dei giornalisti, e se sai dove si potrebbe trovare magari un racconto di quel giorno,tramite il giornale di bordo? Grazie se rispondi
Giancarlo Leandri
Nel 1961 golfo del leone c’ero mare 10 in aumento, tanta paura ma poi tutto liscio.
Marino Martelli
Io c’ero
Mauro Petruzzella
condivido
Domenico Tringali
condivido
Antonello Franco Bonin
Io c’ero.
EZIO VINCIGUERRA
Si ringrazia Giovanni Marras per questa testimonianza. Un abbraccio grande come il mare e grande come il suo cuore Impetuoso di Marinaio per sempre
Domenico Tringali
Bellissimo questo post e grazie a Marras ed a Ezio per avercelo ricordato. C’ero anch’io in quel famigerato giorno, giovane allievo radarista appena sedicenne e ricordo perfettamente quell’evento, che ancora oggi, ripensandoci, mi viene la pelle d’oca. Fu il mio battesimo del mare e mi riprometto di dare, prossimamente, una intensa e lunga testimonianza di quell’evento. Ancora grazie a Marras per averlo ricordato.
Giovanni Marras
lo riproporrò il giorno 27/11/2017
Sergio Matta
Non sembra vero che sono passati 50 anni, ringraziamo Dio che siamo ancora qui a raccontare, è sempre viva l’immagine di quei momenti vissuti in sala macchina di poppa, allarmi che suonavano, temperature che superavano di molto quello consentito perché non circolava acqua di raffreddamento, eliche fuori dall’acqua, turbine che precipitando di giri facevano chiudere la valvola oliodinamica del vapore, non potevi stare in piedi ma ti dovevi adoperare per cercare di riordinare al meglio tutti i servizi. Ricordo, una volta arrivati a Cagliari mi recai nel santuario della Madonna di Bonaria, protettrice dei naviganti e accesi 5 candele per grazia ricevuta. Un abbraccio a tutti
Francesco Allegro
Ad aspera impetus si ma tu sei andato oltre
Giovanni Marras
Ad aspera impetus si ma tu sei andato oltre
EZIO VINCIGUERRA
tu quante volte ai supplicato Santa Barbara per intercessione dell’Altissimo al riguardo? Io da furiere tantissimo forse nulla in confronto delle altre categorie imbarcate… continuiamo la navigazione terrena!
Arturo Cappadonia
Era la prima volta che vedevo un mare così,la mia guardia essendo ecg ,ero di supporto in plancia.Ricordo il cmte.De Palma, impassibile, impartire ordini per la ns sicurezza e per una migliore navigazione in quel mare tempestoso-Il ns sgt Arrighi Roberto,essendo noi ancora pivellini ci infondeva coraggio e forza. Esperienza bellissima, forse l’incoscienza non ci faceva conoscere la paura,dormivamo nei corridoi sdraiati alla meglio non potendo almeno noi gruppo ecogoniometristi raggiungere i nostri locali posti sotto i cannoni di prua.Nave solida,sicura ,ci ha portato a Cagliari sani e salvi.Ringrazio e saluto tutti coloro che erano a bordo 50 anni fa.Arturo Cappadonia ,sottocapo ecg.
Ermanno Trementini
Anch’io.
Antonello Franco Bonin
Ciao Ermanno, non mi azzardano scendere dalla COC
Antonello Franco Bonin
..Azzardavo
Ermanno Trementini
Me lo ricordo Antonè, il tempo non passava mai ed eravamo fermi. Il TTN era fermo.. che tempi. E’ bello rivedere queste testimonianze.
Domenico Tringali
Ermanno, Antonello, ammazza se ricordo, che disavventura, eravamo in C.O.C. ma non potevamo fare nulla, il TTN, il radar era in avaria, non funzionava niente ed abbiamo assistito alla litigata del direttore di macchina che passando dalla coc è andato dal C/te ( è un eufemismo ) per riferigli che le macchine non c’è la facevano più e la nave non andava avanti, perchè avevamo il mare di prora e si rischiava di perdere anche i motori, ma quella specie di c/te non voleva accostare e prendere il mare di poppa. Ricordo pure che il T.V. Polacchini ( nostro C° Servizio ), provò a convincere il c/te ad accostare e ricordo pure che il buon Polacchini sbattette la porta della plancia in faccia al c/te con la seguente frase:” se riesco a toccare terra, giuro che non metterò mai più piede su una nave”. Ci sarebbe molto altro da dire, ma per adesso mi fermo qui; e finisco col dire “c’è l’abbiamo fatta. Un grosso abbraccio. Ciao
Antonello Franco Bonin
Comunque, adesso, un bel ricordo. Noi l’abbiamo vissuto, ed ha contribuito a farci diventare uomini e capire cos’è il pericolo.
Domenico Tringali
Il mio battesimo del mare, dopo sono diventato un lupacchiotto di mare
Renato Simonetta
condivido
Marinaio Leccese
Bellissimo questo post e grazie a Marras ed a Ezio per avercelo ricordato. C’ero anch’io in quel famigerato giorno, giovane allievo radarista appena sedicenne e ricordo perfettamente quell’evento, che ancora oggi, ripensandoci, mi viene la pelle d’oca. Fu il mio battesimo del mare e mi riprometto di dare, prossimamente, una intensa e lunga testimonianza di quell’evento. Ancora grazie a Marras per averlo ricordato.
Giorgio Zenaro
Buon giorno Domenico sono un Caf 5/46 sono stato imbarcato sulla De Cristofaro dal novembre 66 all’agosto del 68 e anch’io ho passato a bordo quella giornata del ,27/11/67 sul Golfo del Leone, con quella tempesta, dopo siamo riparato a Tolone, comunque a Giovanni Marras avevo chiesto se si poteva trovare qualche aneddoto su quel giorno essendo con noi imbarcat due giornalisti ma non ha risposto, ho letto che anche lei ha qualcosa da raccontare circa quel giorno, mi farebbe veramente piacere leggere in quanto quel giorno non me lo sono mai dimenticato, quando siamo arrivati a Tolone scortati dal Doria enon ricordo bene mi sembra dall’Impetuoso e ho visto che la forza del mare aveva piegato i candelieri di prua,ho pensato che veramente avevamo passato dei bruttiu momenti, comunque grazie in anticipo se vorrà pubblicare qualcosa in merito Cordiali saluti.
Antonio Fazzino
Ditemi chi non ha beccato mare forza 7/8,….
Ricordo di una VI.PE. nel 1980 imbarcato sulla Corvetta Airone…mare 7 moto ondoso lungo e ciliegina sulla torta incendio al fumaiolo che su quelle Corvette era normale, eravamo le torce del “mammellone” lavigna la vigna …e come si RACCAVA alla grande…specie chi come me di guardia ai telegrafi di Plancia e brogliaccio…Io e il mio secchiello ROSSO…
Antonio Fazzino
Comsquacorv Due
AIRONE
ALCIONE
ALBATROS
AQUILA
Dario Manzato
condivido
Trebiani Paolo nocchiere camogli
Nocchiere Paolo trebiani Camogli sono imbarcato sul d 558 a trieste nel settembre 1967 e ci sono rimasto fino al congedo aprile 68 di quel giorno ricordo tutto ma una cosa mi è rimasta in mente stavo salendo in c. O. C. Misi un piede sulla scala e mi ritrovai in cima saluti a tutti i marinai e ufficiali ad aspera impetus
Claudio 66vo248t s/tlc
C’ero anche io nel locale G.E. , mio battesimo con il mare, e nessuno dice o si ricorda che l’incrociatore francese COLBERT per un po’ci riparò dalle onde per farci provare ad accostare ma dopo 2 o 3 sberle ha detto auguri Italiani io rientro a Tolone mentre noi siamo andati a finire a Cagliari….