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U-boot Classe IX

di Claudio53

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Dopo aver analizzato la Classe VII in un precedente articolo su questo blog (https://www.lavocedelmarinaio.com/2016/10/gli-u-boot-classe-vii/), esaminiamo ora la Classe IX, anche essa, come la classe VII, derivata dalla Classe IA (nota 1). Ricordo che l’U-boot seguito da un numero indica un particolare battello mentre la Classe o Tipo indica i sommergibili/sottomarini che sono stati costruiti con la stessa configurazione. Nell’ambito della stessa Classe sono stati costruiti anche Modelli con caratteristiche tecniche diverse/migliorate o per compiti specifici (posamine, rifornimento, corpi speciali, ecc…).

immagine1L’U-boot Classe IX era un battello di grande autonomia specificatamente costruito per gli oceani e per maggiori profondità rispetto al Tipo VII. Era dotato di 6 tubi lanciasiluri posizionati sotto la linea di galleggiamento (4 a prua e 2 a poppa) e 22 siluri con possibilità di sistemazione esterna in 5 recipienti (2 a prora e 3 a poppa). Poteva trasportare anche 44 mine TMA (ancorate) oppure 66 mine TMB (magnetiche oppure acustiche con contatore di passaggi navi). I primi modelli avevano ben 3 periscopi (uno nella sala di controllo e due nella torretta). Quello della sala di controllo fu eliminato a partire dal modello C. Come armamento di difesa aveva un cannone navale da 105 mm con 110 colpi e 4 mitragliatrici antiaeree. L’introduzione dei sommergibili Tipo IX portò ad un iniziale incremento delle perdite alleate che furono in seguito ridotte solo grazie alle decrittazioni con ULTRA che servirono per pianificare rotte per allontanare i convogli dalle zone di agguato. Le grandi dimensioni resero inadatti questi battelli per alcuni dei teatri operativi come il Mar Mediterraneo.
Tipo IX-A
Era il modello base, furono costruiti 8 battelli, consegnati tra il 1938 ed il 1939, con numerazione da U-37 ad U-44.
Autonomia:
– in emersione 10.500 miglia a 10 nodi;
– in immersione 78 miglia a 4 nodi.
Tipo IX-B
Versione migliorata del tipo base, più pesante e con maggiore autonomia. Questo tipo è quello che fra gli U-boot tedeschi ha affondato il maggior numero di tonnellaggio navale ed alcuni di questi sommergibili diventarono famosi per alcune azioni che i loro Comandanti eseguirono in Guerra come ad esempio l’U-boot 123 (che si distinse nell’Operazione Drumbeat o Paukenschlag che prevedeva all’entrata in guerra degli USA di posizionare alcuni sottomarini classe IX di fronte alle coste americane e canadesi per affondare quante più navi possibili allo scopo di demoralizzare le popolazioni nord americane ed impedire i rifornimenti all’Inghilterra) e l’U-107 che è stato il sommergibile, fra tutti i modelli, che ha affondato più naviglio. Furono costruiti 14 battelli, consegnati tra il 1939 ed il 1940, con numerazione da U-64 ad U-65, da U-103 ad U-111 e da U-122 ad U-124.
Autonomia:
– in emersione 12.000 miglia a 10 nodi;
– in immersione 64 miglia a 4 nodi.

immagine2Tipo IX-C
Ulteriore aumento dell’autonomia, rispetto al modello B imbarcava 43 tonnellate di combustibile in più. Da questo modello in poi venne eliminato il periscopio della sala di controllo riducendo il numero complessivo a due (uno nella sala di controllo ed uno nella torre). Gli ultimi 35 U-boot di questa serie, a partire dall’U-162, non trasportavano mine. Furono costruiti 54 battelli, consegnati tra il 1941 ed il 1942, con numerazione da U-66 ad U-68, da U-125 ad U-131, da U-153 ad U-166, da U-171 ad U-176 e da U-501 ad U-524.
Autonomia:
– in emersione 13450 miglia a 10 nodi;
– in immersione 63 miglia a 4 nodi.

immagine3(nota2)
Tipo IX-C/40
Rispetto al tipo IX-C questa versione aveva un leggero dislocamento in più, autonomia leggermente aumentata ed un piccolo incremento di velocità. Sui battelli costruiti da 1943 in poi fu anche eliminato il cannone. Furono costruiti 87 battelli, consegnati tra il 1942 ed il 1944, con numerazione da U-167 ad U-170, da U-183 ad U-194, da U-525 ad U-550, da U-801 ad U-806, da U-841 ad U-846, da U-853 ad U-858, da U-865 ad U-870, da U-877 ad U-881, U-889 e da U-1221 ad U-1235.
Autonomia:
– in emersione 13.850 miglia a 10 nodi;
– in immersione 63 miglia a 4 nodi.

Tipo IX-D
Classe nata dall’esigenza di avere un U-boot che coniugasse alta velocità e una lunga autonomia. Ai primi due sommergibili, denominati modello D1, furono sostituiti i motori diesel MAN standard, normalmente impiegati dalla marina tedesca per i battelli, con sei diesel Daimler Benz MB501. A scapito di una autonomia ridotta si ebbe una velocità che superava i 20 nodi. Questi due battelli ebbero molti problemi tecnici ai motori che furono superati rimuovendo i nuovi motori e reinstallando i motori MAN. I due sommergibili così modificati furono impiegati per il trasporto di materiali. I successivi 28 battelli, chiamati modello D2, furono costruiti con due gruppi di motori diesel anziché uno. Per le basse velocità veniva impiegato un gruppo più piccolo (in immersione), mentre quello più grande era impiegato per la massima velocità (in superfice). Questo sistema consentì un incremento straordinario dell’autonomia e permise alla Germania di estendere il raggio d’azione degli U-boot sino all’Oceano Indiano, consentendo di aiutare l’alleato Giapponese. Il sommergibile venne impiegato anche per rifornire altri battelli.immagine4

Furono costruiti, in totale, 30 battelli consegnati tra il 1942 ed il 1944, con numerazione per i due Modelli D1 U-180 e U-195, per i restanti Modelli D2 da U-177 ad U-179, da U-181 ad U-182, da U-196 ad U-200, da U-847 ad U-852, da U-859 ad U-864 e da U-871 ad U-876. L’autonomia era:
– in emersione 23.700 miglia a 12 nodi (secondo alcune fonti 31.500 a 10 nodi);
– in immersione 57 miglia a 4 nodi.
Da evidenziare tra i vari U-boot della serie la storia dell’U-852 che dopo aver silurato Il 13 marzo 1944 il mercantile greco Peleus, al largo dell’Isola di Ascensione, prima si allontanò ma poi tornò indietro e, nonostante l’opposizione del Comandante in Seconda, con raffiche di mitragliatrice e bombe a mano affondò i battelli di salvataggio. Gli unici 3 naufraghi sopravvissuti furono raccolti, il 20 aprile, dal piroscafo portoghese Alexandre Silva. Il successivo 2 maggio nel corso di un’azione il sommergibile fu danneggiato al largo della Somalia permettendo la cattura del battello e dei superstiti dell’equipaggio. Nonostante la morte del Comandante in Seconda deceduto nel corso dell’azione, e che invano si era opposto all’azione criminale, il battello fu facilmente collegato con la strage del Peleus tramite la lettura del giornale di bordo.

immagine5Il 17 ottobre 1945, un tribunale militare celebrò ad Amburgo il processo contro il Comandante del sommergibile, che giustificò l’azione come una necessità operativa per evitare che la presenza dei superstiti e dei detriti avrebbe facilitato la scoperta dell’U-852 da parte della componente aerea alleata. Con lui furono incriminati anche i componenti dell’equipaggio che parteciparono all’azione criminosa. Il processo si concluse con le seguenti condanne:
• il Comandante dell’U-852 Heinz-Wilhelm Eck, condannato a morte per fucilazione;
• il Direttore di Macchina, Hans Lenz, unico reso confesso, condannato all’ergastolo;
• il Medico di bordo, Walter Weisspfennig, condannato a morte per fucilazione;
• l’Ufficiale alle armi August Hoffmann, condannato a morte per fucilazione;
• il Caporale Wolfgang Schwender, che aveva sparato solo su relitti, condannato a 15 anni di reclusione.
La condanna a morte fu eseguita il 30 novembre 1945 presso la Landa di Luneburgo (GE). Il Comandante dell’U-852 Heinz-Wilhelm Eck è stato l’unico Comandante di U-boot ad essere processato e condannato a morte per crimini di guerra.

Note
(1) Gli U-boot Classe IA furono realizzati in solo due esemplari. Costruiti nel 1936 fu la prima classe di battelli progettata per operare a grande distanza. Non erano molto manovrieri, poco impiegati in Guerra vennero principalmente utilizzati per addestramento. Furono, comunque, alla base dei progetti successivi di U-boot, in particolare per le classi Tipo VII e Tipo IX.
(2) L’azione riportata nella sequenza fotografica relativa al recupero dei naufraghi del sommergibile U-175, da parte della nave della Guardia Costiera americana Spencer, fu rallentata poiché l’unità fu colpita per errore da un colpo sparato dal nucleo militare addetto alle armi installate a bordo di una delle navi mercantili scortate. A bordo vi furono 25 vittime fra cui 1 morto, RM 3/c Julius T. Petrella di 21 anni di Brooklyn, NY, di origini italiane.

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