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11.4.1951, consegna della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera della Marina Mercantile


di Antonio Cimmino




Prologo

La Confederazione Italiana Combattenti e Veterani delle Patrie Battaglie, il 26 settembre 1950 offrì una che raccoglieva i combattenti di tutti i gradi, di tutte le armi e di tutte le guerre e le madri, le vedove e i figli di caduti in guerra, nel corso delle onoranze nazionali alla marina da guerra e alla marina mercantile che si svolsero al teatro Adriano a Roma, offrì una simbolica bandiera di combattimento alla marina mercantile italiane. La stessa organizzazione, traendo motivo dal contributo di valore e sacrificio offerto silenziosamente dalla marina mercantile in tutte le fortunose vicende della patria in armi, rivolse un vivo appello alle competenti autorità governative affinché il suddetto vessillo di combattimento fosse decorato con la medaglia d’oro al valor militare e affidato alla custodia di una delle più gloriose città marinare italiane. (Genova)

Relazione del Capo di Stato Maggiore della Marina che accompagna
la proposta per la concessione della Medaglia d’oro al Valor Militare alla Bandiera della Marina Mercantile
L‘opera degli equipaggi mercantili nel corso della guerra 1940-1945 non può essere illustrata se non riassumendo tutta la guerra sui mari, che a stata principalmente una lotta per assicurare i rifornimenti alle truppe operanti oltremare, lotta durante la quale i mercantili sono stati sempre a fianco delle Unita militari dividendone l’onere ed i rischi.
Le statistiche sull’attività svolta, con la fredda voce dei numeri, stanno solo a dimostrare schematicamente l’opera compiuta, senza porre tuttavia nella sua giusta luce l’opera stessa, che deve essere esaminata avendo presente in particolare il quadro generale delle operazioni in Mediterraneo, in acque cioè contrastate con tutti i mezzi da avversari potentemente e perfettamente armati, ed avendo per base porti continuamente esposti all’offesa aerea.
Le percentuali delle perdite subite convalidano come, nonostante tutto, la Marina Mercantile in uno con quella Militare, sia riuscita a trasportare nelle varie zone di operazioni la massima parte degli uomini a dei materiali spediti.
Non si può pertanto parlare di singoli episodi, ma di diuturni silenziosi sacrifici, di accanita lotta senza tregua, con mezzi di offesa e di difesa inadeguati, sotto l’assillante offesa, particolarmente subacquea ed aerea, di avversari a tutto decisi. Le ricompense al Valore Militare concesse a personale della Marina Mercantile solo in parte premiano gli episodi di valore che molte volte sono rimasti sconosciuti, avendo avuto come testimone solamente il mare, che custodisce ora nelle sue profondità tante giovani vite sacrificatesi per la Patria.
Propongo pertanto che alla Marina Mercantile venga conferita
LA MEDAGLIA D’ORO AL VALORE MILITARE
Roma, 31 dicembre 1950.
F.to F. MAUGERI

Attività in dettaglio
La marina mercantile è chiamata a rivestire una parte di fondamentale importanza a fianco della marina militare in un Mediterraneo divenuto campo di lotta senza quartiere. E ciò a tutti i costi, senza alcun risparmio tanto da uscirne falcidiata e meritare il conferimento alla sua bandiera della medaglia d’oro al valore militare. Ma, bisogna dirlo a chiare lettere, assicurando malgrado tutto, fino all’esaurimento, i collegamenti marittimi propri e impedendo quasi completamente quelli dell’avversario costringendolo a fare il giro dell’Africa insidiato a sua volta dai sommergibili. Fatto si è che vengono effettuati.
I convogli impegnati furono 4500 convogli (una media di 4 al giorno) con il trasporto di 1.200.000 uomini e 4.500.000 tonnellate di materiali subendo perdite del 7%-9% in uomini e del 14% – 29% nei materiali con un massimo del 29% nei carburanti particolarmente presi di mira. La marina mercantile concorse ai servizi di prima linea con 1.700 navi maggiori e minori con 25.000 uomini d’equipaggio che conta 7164 caduti. Nè mancarono i violatori di blocco in un’attività oceanica che non può essere che avventurata. Un’organizzazione molto impegnativa disciplinata dal Co.Ge.Na., Comitato interministeriale per la Gestione delle Navi, che rimase attivo anche nel dopoguerra per le impellenti necessità del momento. Da ricordare il benemerito servizio delle 10 navi ospedale, navi di linea sottoposte ad impegnativi lavori di adattamento, che accolsero 281.260 feriti e malati in 467 missioni di trasporto e 156 di soccorso in mare aperto. Un’operazione quasi del tutto sconosciuta riguarda il salvataggio e rientro in patria degli italiani dell’Africa Orientale, quasi 28.000 tra donne, bambini e uomini con l’impiego di 4 transatlantici e 2 petroliere sotto l’egida del Comitato Internazionale della Croce Rossa, effettuato tra il 1942 e il 1943 con circumnavigazioni dell’Africa. Va ricordato anche lo scambio di prigionieri grandi invalidi italiani, inglesi e tedeschi avvenuto davanti a Smirne, in Turchia. Non va sottaciuto infine il nome di una unità, il “Toscana”, un vecchio piroscafo del gruppo “Regioni” acquistato al tempo della campagna d’Etiopia, che ha imbarcò 46.460 feriti, malati, profughi, esuli (Pola 1947) ed emigranti per l’Australia in una continua attività in guerra e poi nei seguenti anni di scarsa pace con un totale di 54 missioni e viaggi fino al suo disarmo seguito dalla demolizione.

Consegna M.O.V.M.
La M.O.V.M. venne consegnata il 16 settembre 1951 a Genova dal Capo dello Stato Luigi Einaudi. In porto si trovavano, per rendere omaggio, la motonavi Saturnia, Conte Grande e Italia, l’incrociatore Giuseppe Garibaldi e le corvette Ibis e Chimera. La bandiera, portata dalla M.O.V.M., capitano di lungo corso Cesare Rosasco, venne decorata dal Presidente della Repubblica.

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