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26 marzo 1941, l’attacco a Suda e la cinematografia dell’epoca

di Pancrazio “Ezio”Vinciguerra


Nella notte del 26 marzo 1941, dopo quattro falliti tentativi contro Alessandria e Gibilterra, la Regia Marina porta a compimento il primo importante successo dei mezzi d’assalto. Ricevuto l’ordine, il comandante del Crispi, capitano di fregata Ferruta e il tenente di vascello Faggioni, comandante della spedizione dei mezzi d’assalto, procedono per l’attacco a unità inglesi ormeggiate nella baia di Suda.
Una precedente ricognizione aerea segnalava l’arrivo a Creta di un convoglio di 12 piroscafi scortato da tre cacciatorpediniere. Quella stessa notte i due regi cacciatorpediniere Sella e Crispi, diressero per Suda dove alle ore 23.30, a sei miglia dal promontorio di Acrotiri, misero a mare sei mezzi d’assalto precedentemente imbarcati.
I mezzi d’assalto, agli ordini del tenete di vascello Faggioni, si diressero verso l’ingresso della baia e, superando gli sbarramenti, alle ore 05.00 riuscirono a penetrare nella baia. Faggioni diede le ultime istruzioni prima dell’attacco per l’assegnazione dei bersagli tra cui l’incrociatore York ormeggiato.
Questi furono gli ordini impartiti:
– al sottotenente di vascello Cabrini e al capo motorista Tedeschi venne assegnato come bersaglio l’incrociatore York;
– al sergente cannoniere Barbieri la petroliera ormeggiata davanti al paese di Suda;
– al capo cannoniere De Vito e al 2° capo motorista Beccali fu ordinato di rimanere nelle vicinanze del mezzo di Faggioni.
L’attacco andò a buon fine, i due barchini centrarono la York e il terzo la petroliera.
Il tenente di vascello Faggioni ordinò a Beccali l’attacco di un’altra petroliera ma Capo Beccali, giunto a 300 metri dal bersaglio, si lasciò cadere in acqua.
Solo il mattino seguente gli inglesi compresero che non si era trattato di un attacco aereo ma di un attacco di superficie. La base di Suda era stata violata dagli uomini della Regia Marina.
I sei gli arditi incursori furono presi prigionieri dagli inglesi e, al loro rientro in patria, furono insigniti di medaglia d’oro al valor militare.


In quella notte, tra il 25 e il 26 marzo 1941, operatori della X^ MAS con dei barchini esplosivi, trasportati da due regi cacciatorpediniere Crispi e Sella, assaltarono la rada e il porto di Suda Bay. I 6 barchini erano al comando del Tenente di Vascello Faggioni, pilotati dallo stesso Faggioni, da S.T.V. Cabrini, dal C° 2^ Mc Alessio De Vito, dal C°3^ Tullio Tedeschi, dal 2^C°Mc Lino Beccati e dal Sergente Giulio Barberi.
All’interno della baia di Suda sono alla fonda, protette da reti antisiliuro:
. Incrociatori York, Gloucester, Calcutta.
. CT Hasty
. Navi appoggio Cherryleat,Doumana
. Petroliere Desmoulea, Marie Maersk, Pericles.
Al termine dell’attacco il cacciatorpediniereYork era stato messo fuori combattimento come pure la petroliera da 8500 tonnellate Pericles.
Tutti gli operatori furono catturati. I sei arditi della X^ vennero decorati con medaglia d’oro al valor militare mentre i due Comandanti dei cacciatorpediniere Crispi (Capitano di Fregata Ugo Ferruta) e Sella (Capitano di Fregata Del Mestri) furono insigniti della medaglia d’argento al valor militare.
Fino a 50/60 anni fa, o quasi, la cinematografia nazionale proponeva, in continuazione, film di qualità su i più noti fatti bellici. In rete ce n’è disponibile uno anche sui barchini che vi posto e consiglio di vedere questa sera un po’ prima di recarvi a Messa di mezzanotte. Buona visione del film “Siluri umani” e ancora tanti auguri.
Ezio Pancrazio Vinciguerra

9 commenti

  • Carlo Di Nitto

    Nel film “Siluri umani”, nei panni di “capo Luigi Magrini” compare un giovane Carlo Pedersoli, campione italiano di nuoto. Qualche anno dopo sarebbe diventato più famoso come Bud Spencer:

  • Raffaele Napolitana

    ONORI A TUTTI LORO. GRANDI PROTAGONISTI. LA MARINA E L’ITALIA SONO FIERI DI VOI. UN MIO PRSONALE GIUDIZIO SIETE STATI, SIETE E SARETE INEGUAGLIABILI.

  • Gennaro Ciccaglione

    Grazie, carissimo Ezio: avevo un chiodo fisso nella mente. Scrivere oggi qualcosa sull’azione di Suda, una delle più brillanti della Regia Marina, della X MAS “MEMENTO AUDERE SEMPER”. Non l’ho fatto, e mi è costato molto, perchè ogni giorno che passa mi porta a constatare, con enorme amarezza, che di queste cose si… legge poco o nulla e… malvolentieri!
    Purtroppo!…
    Ma grazie a te, ed a quelli che come te NON MOLLANO, si riverdiscono comunque i ricordi!
    Mi chiedo in quanti siamo, nella mia città, nel mio Molise, a sapere che Capo Tedeschi, Tullio Tedeschi, “Lo squalo che volò più alto del gabbiano”, è una delle due Medaglie d’Oro al Valor Militare concesse ad altrettanti Marinai molisani?
    Io non ho conosciuto questo Eroe ma, qualche anno, invitato ad Isernia, dalla figlia Rosangela, a partecipare ad una commemorazione dell’evento presso l’Università del Molise, giunsi qualche minuto prima della cerimonia ed ebbi modo di assistere alla proiezione di un filmato-intervista proprio a Tullio Tedeschi: il giornalista, alla fine, chiese se lo avrebbe fatto ancora, un gesto di quella portata. E Tullio Tedeschi, senza un attimo di esitazione rispose “Si… se servisse ad assicurare la pace.”
    Questo è eroismo! Eroismo puro, eroismo tanto… eroico quanto… dimenticato!
    Grazie Ezio, di vero cuore!

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