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10.3.2016, un anno si celebrava l’ultimo ammaina bandiera di nave Danaide

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Carissimi fratelli di nave Danaide,
stare con voi, almeno virtualmente, è come dare il meglio di sé senza pensare di ricevere e senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine perché siete quotidianamente presenti in me. Essere legati a voi, pur essendo liberi. Essere un tutt’uno con voi, pur essendo se stessi perché la cosa più importante che ricordo è quella di essere stato accettato da voi così come sono.

Noi marinai sappiamo che la vita è troppo breve per non viverla in piena serenità con se stessi,   il nostro senso della vita è dare il meglio di noi stessi, ogni giorno.
Siamo persone belle perché abbiamo vissuto con stima reciproca momenti belli e, nonostante tutto vada male, siamo alla ricerca di un sorriso da offrici nella speranza di vederci felici.
All’ultimo ammaina della nostra nave non vi siete dimenticati di un emigrante di poppa (partito da quelle parti) che ama la vita, la famiglia, la musica e naturalmente il mare e che, pur non più in servizio attivo, tira avanti dando “la voce ai marinai” di buona volontà.
Ed io un anno dopo non mi sono dimenticato di voi.
In definitiva sempre: “agere non loqui!” … come mia e vostra consuetudine.
Che Dio protegga noi e le nostre famiglie.

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