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9.2.1943, affonda il regio sommergibile Malachite

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

In ricordo del regio sommergibile Malachite, colpito “al cuore” alle ore 11.00 del 9 febbraio 1943, dal sommergibile olandese Dolphin.

Il regio sommergibile Malachite era in missione di guerra sin dai primi mesi del 1941.
L’unità era al comando del Tenente di vascello Alpinolo Cinti, di ritorno da una missione sulle coste algerine. L’ordine era quello di trasportare undici incursori del Battaglione San Marco, per un’azione di sabotaggio sulla costa algerina, con lo scopo di conquistare il ponte ferroviario di El Kejur.
Il 6 febbraio 1943, sbarcata la pattuglia al largo di Capo Matifou, si dirigeva a terra.
Il 9 febbraio 1943, colpito al centro da uno dei quattro siluri lanciati dal sommergibile olandese Dolphin, in agguato a poche miglia da Cagliari, si inabissò. 
Solo 8 membri dell’equipaggio si salvarono dal siluramento del Malachite che giace, da allora, a 124 metri di profondità.

Caratteristiche tecniche
Classe: Perla;
Impostato: 1935;
Varato e completato presso i cantieri O.Y.O. di La Spezia: 1936;
Dislocamento: 855 t;
Lunghezza: 60,18 m;
Larghezza: 6.45;
Immersione: 4,7;
Velocità: 14 nodi e 7,5;
Equipaggio: 44 uomini.
La controplancia era dotata di deflettore per il vento e un paraspruzzi sotto i finestrini della plancia.
Le camicie dei periscopi erano accorciate rispetto alle altre unità della stessa serie e la traversa di sostegno dell’antenna r.t. abbassata. L’armamento era simile alle altre unità gemelle con in dotazione anche un fucile mitragliatore da 6,5 mm.

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