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Un natale quello del 1978 che non dimenticherò mai


di Francesco Carriglio


http://www.augusta-framacamo.net

…per l’inabissamento dell’aereo DC-9-32 dell’Alitalia I-DIK Q volo 4128.



Riceviamo e pubblichiamo.

Dopo cinque giorni di navigazione nella zona assegnata alla vigilanza pesca, la notte del 22 dicembre 1978 la Nave Todaro si dirigeva verso l’Isola di Lampedusa in attesa di cessare l’attività di vigilanza.
In questa circostanza la nave non veniva sostituita da nessuna altra unità per il fermo pesca del periodo natalizio, quindi si faceva ritorno alla base di Augusta. L’imprevisto era dietro l’angolo. Marisicilia Messina, comando di dipendenza per l’attività di vigilanza pesca, comunica al Comandate della Nave, C.F. Colonna di Stigliano, di dirigesi con l’unità per prestare soccorso nel mare antistante Punta Rais (Palermo), dove alle 00,40 circa si era inabissato l’aereo DC-9 del volo Alitalia 4128 Roma – Palermo con 129 persone tra passeggeri ed equipaggio.
corvetta-salvatore-todaro-f550-www-lavocedelmarinaio-comLa voce si è sparsa a bordo e il silenzio, come un velo, coprì la nave…
A causa della mancanza di personale che era in licenza ordinaria invernale, eravamo stanchi per i turni di guardia ravvicinati. Una notte in cui il tempo non era favorevole e il mare tempestoso, la forza, che coinvolgeva tutti e ammutoliva la stanchezza , era quella di fare presto e giungere in tempo per poter salvare qualche vita umana. Rotta Palermo con le macchine al massimo dei giri.
Le turbo soffianti fischiavano inneggiando la loro massima potenza, una notte in bianco in attesa dell’alba e proprio alle prime luci del giorno 23 dicembre giungevamo nel golfo di Palermo.
Il porto era affollato di natanti e unità di soccorso e nel mare antistante galleggiavano alcuni resti appartenenti ad un ala del DC-9. Il Comandante assunse il comando di coordinatore delle ricerche. Chi era libero dalla guardia dava comunque il suo supporto in coperta ad osservare il mare nella speranza di vedere qualcuno da salvare. La temperatura del mare era molto bassa e dopo tante ore la speranza di trovare delle persone in vita si era fatta vana.
Ciò che non cancellerò mai dalla mia mente è l’immagine di due scarpette da neonato legate assieme che galleggiavano tra le onde, un atroce pensiero che mi sconvolge ogni qualvolta penso a quel tragico giorno.
nave-todaro-vigilanza-pesca-20-12-1978-foto-p-g-c-francesco-carriglio-a-www-lavocedelmarinaio-comLa sera del 24 ormeggiavamo al molo del porto di Palermo, una gran folla ci aspettava, tra essi curiosi, giornalisti, ma sopratutto parenti dei dispersi che, alla vista della nostra imbarcazione, scrutavano ogni minima speranza che noi, purtroppo, …non portavamo!
Si salvarono solo 21 persone, soccorse da un peschereccio che aveva assistito all’impatto del DC-9 con l’acqua. Queste persone si salvarono perché il troncone di coda dell’aereo si spezzò in due e inconsapevolmente si trovarono in acqua. La fusoliera e il troncone centrale dell’aereo affondarono rapidamente trascinando con sé le altre persone.
Un natale quello del 1978 che non dimenticherò mai.

9 commenti

  • Massimo Pastore

    C’ero anch’io. Arrivammo subito dopo Natale a Palermo con due Dragamine della allora 53^ di Messina. Rimanemmo a dare assistenza alle ricerche, insieme al Proteo e al Visintini fino al giorno del recupero della prua dell’aereo con la maggioranza dei cadaveri al suo interno. Indimenticabile

  • Jolly451

    Come ricorda bene Massimo Pastore, c’era anche il Visintini a partecipare alle operazioni di recupero dei poveri cadaveri da fine dicembre 1978. La nostra gloriosa Corvetta F546 ospitava l’Ammiraglio a bordo che coordinava i mezzi impegnati nella dolorosa operazione. Di sera si rientrava in porto a Palermo, dove i familiari delle vittime aspettavano sul molo in attesa almeno di poter piangere sui corpi dei loro cari.
    Un bruttissimo periodo tra il S. Natale e l’Epifania.

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