Sommergibile UC 12/U24/X1
di Claudio53
Allo scoppio della Grande Guerra la marina austroungarica si trovava in gravi difficoltà nel settore subacqueo. La marina tedesca le venne in aiuto con la cessione di diversi piccoli battelli della classe “UB 1” e “UC 1”.
Il sommergibile posamine tedesco UC 12 fu varato nel maggio del 1915 e fu subito ceduto alla Marina austroungarica ed inviato a Pola via ferrovia smontato in tre tronconi. Con equipaggio tedesco ed il nuovo nome di U 24 il sommergibile operò in Adriatico effettuando la posa di vari campi minati dal 27 giugno 1915 al 16 marzo 1916 effettuando sette missioni.
Sulle mine posate dal U 24 affondarono:
– il piroscafo francese Memphis (2382 tsl) il 16 febbraio 1916;
– la nave ospedale italiana Marechiaro (412 tsl) il 21 febbraio;
– il dragamine/cacciasommergibili italiano Monsone (249 t) il 23 febbraio;
– il peschereccio vedetta britannico HMD Lily Reach (88 tsl) il 26 febbraio;
– il peschereccio-vedetta inglese HMD Boy Harold (74 tsl) il 3 marzo;
– il peschereccio-vedetta inglese HMD Enterprise II (84 tsl) l’8 marzo.
Il 16 marzo 1916 l’U 24, mentre posava un campo minato sulla rotta di ingresso del porto di Taranto, nei pressi delle isole Cheradi, per una manovra errata attivò uno degli ordigni e lo scoppio spezzò in due il battello che affondò velocemente nel punto 40°27′ Nord e 017°11′ Est.
Morirono tutti i 15 uomini dell’equipaggio.
Individuato il relitto dai palombari dell’Arsenale di Taranto a circa 30 metri di profondità, dopo alcune verifiche, fu valutato dal Colonnello del Genio Navale Curio Bernardis, uno dei principali progettisti dei sommergibili italiani, che era possibile ricostruirlo con pochissime modifiche e fu quindi deciso di recuperarlo. I lavori iniziarono il 18 marzo 1916 ed il successivo 4 aprile il relitto fu portato in bacino nell’Arsenale di Taranto.
Dopo circa 1 anno dal recupero, il sommergibile ribattezzato con il nuovo nominativo di X 1, entrò in servizio per l’Italia con base a Venezia ed inquadrato nella Prima Squadriglia Sommergibili. Operò il Alto Adriatico posando diversi campi di mine sino alla fine del conflitto.
Fu radiato il 1° maggio 1919.
Poiché nella Regia Marina italiana non c’erano sommergibili posamine, il suo recupero e studio consentì al colonnello del Genio Navale Curio Bernardis di progettare due nuovi battelli della classe X (X2 e X3).
I 15 caduti dell’equipaggio del battello UC12 furono seppelliti nel cimitero comunale di Taranto
(Nominativo/Grado ed incarico/Note):
– Aichele, Friedrich -U-Maschinist –Anw
– Bär, Friedhold -U-F.T.Obergast -d.Res
– Berndt, Waldemar -Marine Ingenieur –Asp
– Bertram, Friedrich -U-Maschinisten –maat
– Cohrs, August -U-Oberheizer
– Fröhner, Eberhard -Oberleutnant zur See –Commanding Officer
– Katterle, Josef -U-Heizer
– Mann, Sebastian -U-Matrose
– Neugebauer, R. -U-Matrose
– Rolef, Peter -U-Matrose
– Scherb, Karl -U-Bootsmanns –maat
– Schmitt, Jakob -U-Obermaschinisten –maat
– Voss, Gerrit -U-Oberbootsmanns -maat d.Res
– Weicht, Kurt -U-Maschinisten –maat
– Zielinski, Karl -U-Steuermann.
8 commenti
Francesco Carriglio
Con questa pagina di storia aggiungiamo alla memoria un altro tassello della storiografia della Marina. Grazie
Nicola Cosimo Olivieri
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Lavinio Saltini
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Giancarlo Leandri
Sei veramente bravo. Ogni tanto ci rinfreschi la memoria.
Marinaio Leccese
Riposate in pace …una storia tutta Tarantina da riscoprire grazie a Claudio53
Eraldo Pirazzoli
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Gigi Rossi
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Egidio Alberti
Bella storia di ingegneria Navale da parte del Col. G.N. BERNARDIS. R.I.P l’ equipaggio dell’ UC 12