Attualità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

Ricordando il 75° anniversario del disastro del convoglio Duisburg

di Carlo Di Nitto

banca-della-memoria-www-lavocedelmarinaio-com

carlo-di-nitto-per-www-lavocedelmarinaio-comQuest’anno, il 9 novembre , ricorre il 75° anniversario della distruzione del convoglio “Beta”, meglio noto come convoglio “Duisburg” Fu, sicuramente, l’evento più disastroso che colpì la Marina Mercantile Italiana nel traffico per l’Africa settentrionale.
Ben sette mercantili nella notte fra l’8 ed il 9 novembre 1941, nonostante fossero ben scortati, vennero intercettati e distrutti sulla rotta per la Libia da una formazione britannica, la “Forza K”, partita da Malta. In questa occasione anche il Regio CT “Libeccio, mentre era intento nell’opera di soccorso ai naufraghi, venne silurato e affondato dal sommergibile britannico “Upholder”.
La formazione era composta dalle seguenti navi:
Piroscafo tedesco “Duisburg” (7.389 tsl);
Piroscafo tedesco “San Marco” (3.113 tsl);
Motonave “Rina Corrado” (5.180 tsl);
Piroscafo “Sagitta” (5.153 tsl);
Motonave “Maria” (6.339 tsl);
Motocisterna “Minatitland” (7.599 tsl);
Pirocisterna “Conte di Misurata” 5.014 tsl).

mattino-del-9-novembre-1941-aerei-italiani-sorvolano-la-motocisterna-minatitland-in-fiamme-unico-mercantile-del-convoglio-duisburg-ancora-a-galla-www-lavocedelmarinaio-com

Trasportavano materiali, munizioni, automezzi e carburanti per complessive 34.473 tonn. destinati al fronte libico dove si stava profilando una ripresa dell’offensiva nemica.
Sul disastro del convoglio “Duisburg”, sulle colpevoli cause della sua distruzione e sulle responsabilità dei comandi italiani, sono state scritte moltissime pagine, alle quali rimando per gli eventuali approfondimenti. Desidero però ricordare la ricorrenza con l’intensa, drammatica testimonianza tratta dal diario di mio zio Alfonso Di Nitto, guardiamarina osservatore, accorso poche ore dopo, con il suo idrovolante Cant Z 506, sulla zona del disastro. Mio zio, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, verrà dato per disperso, durante un volo di guerra, il successivo 18 dicembre. Il suo diario lo conservo io gelosamente.

9-11-1941-aerei-italiani-sorvolano-la-motocisterna-minatitland-in-fiamme-unico-mercantile-del-convoglio-duisburg-ancora-a-galla-www-lavocedelmarinaio-com

9 NOVEMBRE – Domenica
Non ceno – Questa mattina in missione speciale con 506 per ricerca naufraghi convoglio 7 piroscafi sdrumati dagli inglesi.
Alle 08.30 in Lat. = 37 ° 10′ Long. = 17° 40′ avvisto due CC.TT. OR – GR a lento moto rotta NW .
Alle 9 in Lat. = 37° 10′ – Long. = 17° 50′ avvisto la 3a. divisione con rotta 130 .
Alle 9.10 in Lat. = 37° 10′ Long- = 18° 10′ 1 piroscafo 1 cisterna in fiamme, 3 CC.TT. uno dei quali Libeccio alle 11.30 affonda .
In zona molti naufraghi che segnalo ai CC.TT.
Alle 11 una nave ospedale in Lat. = 36° 50′ Long. = 17° 50′ (Arno) alla quale indico la zona sulla quale poi dirige .
 10 NOVEMBRE – Lunedì
Questa mattina in volo con 506 per ricerca naufraghi nella zona nota .
Arrivo ad avvistare Cefalonia e Zante. Mi viene il desiderio di andare ad ammarare ad Argostoli a trovare Vincenzo !
Arrivato in zona avvisto un naufrago a mg. 8 per 290° dalla cisterna. Lo segnalo e gli lancio una cassetta viveri con fumate. Nel pomeriggio viene salvato.
11 NOVEMBRE – Martedì
In volo per la solita ricerca naufraghi .
App. n° 1-170 S.T. Colli 1° pilota –
Zona di relitti e nafta molto più vasta – Non avvisto naufraghi .
Alle 10.35 in Lat. = 37° 20′ Long. = 18° 05′ avvisto 1 Blenheim a sinistra a quota 300 col quale sostengo combattimento per 20 minuti
Il velivolo nemico esegue tre passaggi 2 in prua ed uno laterale – Nessun colpo a bordo .
Mitragliera da 12.7 inceppata poi ultimi 5 m. disimpegno.
Nemico sicuramente colpito – Probabilmente abbattuto . »
Desidero inoltre ricordate i Marittimi italiani deceduti negli affondamenti delle rispettive navi. Ho cercato i loro nominativi sull’Albo d’Oro della Marina Mercantile. La ricerca non è stata semplice; è certamente incompleta: sicuramente presenta omissioni ed errori che, spero, potranno essere corretti con le segnalazioni che gli Amici lettori faranno. Ritengo però che sia la prima volta che vengono elencati i nomi di questi Eroi del mare. E’ quanto sono riuscito a fare per la conservazione della Loro Memoria.

9-novembre-1941-aerei-italiani-sorvolano-la-motocisterna-minatitland-in-fiamme-unico-mercantile-del-convoglio-duisburg-ancora-a-galla-www-lavocedelmarinaio-com

MARITTIMI CADUTI SULLE NAVI MERCANTILI ITALIANE
Convoglio “DUISBURG” – 9 novembre 1941

piroscafo-conte-di-misurata-www-lavocedelmarinaio-commotonave-da-carico-maria-www-lavocedelmarinaio-compiroscafo-da-carico-sagitta-www-lavocedelmarinaio-compiroscafo-da-carico-rina-corrado-www-lavocedelmarinaio-commotonave-minatitland-1-www-lavocedelmarinaio-commotonanve-minatitland-2-www-lavocedelmarinaio-comaltri-caduti-nellevento-www-lavocedelmarinaio-com

« Salutate gli Eroi, gli Eroi del Mare…
In alto, in alto i remi: pace alla terra e agli uomini, …
sempre avanti, lunga è la rotta che ci attende. Avanti!
Remi in mare! Timoniere alla barra dai la voce:
“Cento volte nascessi, cento volte,
sul mare vorrei nascere e morire ».
Dal “Canto degli Eroi del Mare” di A. G. Parodi».

Bibliografia essenziale
– Ufficio Storico della Marina Militare – La difesa del traffico con l’Africa settentrionale, vol. VII dal 1° ottobre 1941 al 30 settembre 1942 – Roma, 1976.
– Francesco Mattesini – Il disastro del convoglio Duisburg – In Bollettino d’archivio dell’Ufficio. Storico della Marina Militare – Parte prima: Anno X, settembre 1996 e Parte seconda: Anno X dicembre 1996.
– Giorgio Giorgerini – La battaglia dei convogli in Mediterraneo – Mursia, Milano 1977.
– Gianni Rocca – Fucilate gli ammiragli – Mondadori, Milano 1987
Albo d’Oro della Marina Mercantile Italiana 1800 – 1953 – F.lli Pagano, Genova 1953.

Didascalie delle foto
– Mattino del 9 novembre 1941. Aerei italiani sorvolano la motocisterna Minatitland in fiamme, unico mercantile del Convoglio Duisburg ancora a galla.
– Il Regio CT Libeccio affonda dopo essere stato silurato dal Smg. Britannico Upholder. Era intento a recuperare i naufraghi del Convoglio Duisburg, distrutto la notte precedente.

regio-ct-libeccio-affonda-dopo-essere-stato-silurato-dal-smg-britannico-upholder-www-lavocedelmarinaio-com

28 commenti

  • Gio Barcaccia

    io ho conosciuto uno dei sopravvissuti di un altro disastro italiano,CAPO MATAPAN…IVO VILLA era il suo nome ed i suoi racconti estremamente toccanti..

  • FRANCO ex marinaio militare

    gli inglesi una bruttissima razza anche vigliacchi non si colpisce chi da soccorso DIO lo vuole

  • Gennaro Ciccaglione

    Ringrazio di cuore l’amico Ezio Pancrazio Vinciguerra per la puntualità davvero encomiabile nel riportare questi epici eventi: e lo faccio a titolo personale ma anche quale figlio di questo “povero” Molise su cui si accanisce anche qualche politico di altissimo rango!
    Non intendo fare politica ma solo ricordare, a chi pare non volerlo intendere, che il Molise non è solo quello che appare oggi ma è stato un pezzo d’Italia che non si è sottratto ai propri doveri, specie quando essi richiedevano sacrifici immensi: il Capitano di Corvetta M.O.V.M. Mario Milano, comandante del Fulmine e sepolto in mare conm la sua Nave ed i suoi Marinai era un termolese!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno carissimo e stimatissimo Gennaro Ciccaglione concordo al 100% con te, oramai siamo un popolo smemorato, che non ricorda e celebra i suoi uomini e le sue donne migliori… un popolo che non arrossisce più alla vergogna, avido di denari e tutto ciò che è materiale: chissà se siamo destinati a soccombere.
    Un abbraccio a te grande come il mare e come il tuo cuore misericordioso.

  • Gennaro Ciccaglione

    Carissimo Ezio, consentimi di riportare, per quei pochi che avranno la pazienza di leggere il seguito, e che ringrazio sin d’ora, una pagina di “NAVE CAMPOBASSO Marinai molisani in guerra” a proposito della battaglia per il Convoglio Duisburg:
    “È l’alba: le navi da carico italiane sono tutte distrutte.
    LIBECCIO, che pur colpito da una granata che ne ha attraversato lo scafo senza esplodere è impegnato nel soccorso ai naufraghi, alle ore 10.46 viene silurato dal sottomarino UPHOLDER, e perde la poppa. EURO lo affianca per tentarne il rimorchio e trasbordare quante più persone è possibile, ma assiste impotente alla sua inevitabile agonia che ha termine alle 11.15. Il Comandante
    eroico dell’EURO, già all’epoca decorato di M.O.V.M., capitano di corvetta Giuseppe Cigala Fulgosi, così ricorda quegli attimi:
    “Quando il Libeccio ha cominciato ad affondare decisamente il comandante di quell’unità, Tagliamonte, è salito verso la plancia e l’ultima visione che ho di questa unità è la sua prua dritta
    Pagina 57
    verso il cielo ed il suo magnifico comandante che aggrappato in alto, in tenuta di panno, con colletto duro e berretto, senza salvagente, salutava col braccio”.
    È evidente che il comandante Tagliamonte aveva deciso di morire con la sua nave ma, risospinto in superficie da un’ondata prodotta da una bolla d’aria, sarà salvato dal prevalente istinto di sopravvivenza: inizierà a nuotare riuscendo a raggiungere una zattera.
    Fin qui la nostra cronaca,ma quali testimonianze più dirette abbiamo su questa ennesima tragedia della guerra sul mare? Il Quaderno di Chiesuola del TRENTO ci racconta:
    “Attacco di due incrociatori nemici al convoglio.Alle ore 01.05 il TRENTO apre il fuoco. Alle 01.10 si nota l’incendio del piroscafo di testa della colonna di dritta del convoglio. Alle ore 01.29 il Comando ordina di sospendere temporaneamente il tiro. Alle ore 01.30 il nemico sospende il tiro e si allontana per N.E.. I P/fi del conv. sono stati tutti colpiti ed incendiati. Il Ct. Fulmine è affondato. Grecale e Euro sono colpiti. Alle ore 06.47 il Maestrale avvista un smg
    nemico. Alle ore 06.48 il Libeccio riceve un siluro a poppa ed è preso a rimorchio dall’Euro. Alle ore 11.07 il Trento schiva con la manovra un siluro.Alle ore 11.09 il Libeccio affonda.”
    La storia dettagliata della battaglia è ben riportata nel volume di Flavio Serafini “Ponte Di Comando”. Dallo stesso volume apprendiamo anche di quella che fu l’ultima cena nel quadrato
    ufficiali del FULMINE:
    “Eccoci a Messina, nel quadrato ufficiali del caccia Fulmine, a tavola, animata dalla presenza di ufficiali ospiti, tra cui un ufficiale di marina tedesco, Schuman. È un pittore di Kiel che si diverte a stendere rapidi bozzetti di quello che osserva. Si conversa serenamente parlando dei terribili incrociatori di base a Malta. Si è confortati dal sapere che Trento e Trieste parteciperanno alla scorta del convoglio. Si beve un bicchierino al termine della cena, si parla dell’ultimo
    varietà visto a Napoli, mentre la costa della Sicilia si allontana. Poi taciturni ci si separa, con alcuni che prendono servizio per la notte. L’ufficiale di macchina Maurizio Badoglio è particolarmente silenzioso. Forse pensa alla moglie, appena sposata, con cui ha trascorso una settimana. Il giorno dopo si uniscono altri mercantili e gli incrociatori. Con maggiore fiducia si entra nel buio della sera. È l’una di notte quando arrivano le esplosioni e le fiamme illuminano
    il buio. Il Fulmine è subito colpito. Fughe di vapore e le macchine che si fermano. Badoglio e altri corrono in coperta spazzata da raffiche di mitragliatrice. Il caccia affonda in dodici minuti. Morti, feriti, tutti i mercantili distrutti. Ci si butta sul battello di salvataggio, che però si rovescia più volte.Molti annegano o muoiono assiderati nelle gelide acque di novembre…”.
    Ecco i volti veri della guerra sui mari….

  • Tedisco Giovanni

    Mi chiamo come mio nonno imbarcato per la prima volta sul piroscafo “Sagitta” che, purtroppo, mai ho potuto conoscere. Riposa in pace nonno.

  • Antonino Licata

    Leggo adesso queste pagine di tristezza e di Onore dei nostri militati della Regia Marina. Mi chiamo Antonino Licata ho 70 anni e porto il nome di mio nonno Antonino Calajò Capo segnalatore di prima classe in servizio permanente effettivo 50 anni. Mio nonno perse la vita sul Fulmine che fu tra i primi ad affondare. Ho dei vaghi ricordi dei racconti di mia madre, Inuccia Calajò che, a seguito di testimonianze di sopravvissuti, venne a conoscenza di quei momenti terribili dell’affondamento. Pensavo non trovare nulla che ricordasse questo evento tragico della nostra cara Marina invece, con grande piacere scopro Voi cari Signori che mantenete vivo questo ricordo che, seppur tragico fa parte in maniera indelebile della nostra esistenza. Consentitemi di inviarvi un virtuale abbraccio e un sentito ringraziamente. Antonino Licata
    licanto.51@gmail.com

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *