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24.11.1941, motonave Attilio Deffenu

di Claudio53

…riceviamo e pubblichiamo.

Egregio sig. Ezio, di seguito alcuni approfondimenti relativi all’Incrociatore Ausiliario Deffenu (https://www.lavocedelmarinaio.com/2014/09/michele-capasso-e-la-nave-attilio-defennu/ data dell’affondamento sbagliata e nome del sommergibile inglese non corretto). Ho fatto alcune ricerche che sono scaturite in un articolo. A lei la decisione se quanto prodotto è utile o meno.
Distinti saluti
Claudio53

nave-attilio-deffenu

La Motonave Attilio Deffenu, che portava il nome di un interventista sardo molto attivo nella Prima Guerra Mondiale, è stata costruita nei cantieri Ansaldo di Sestri Ponente tra il dicembre 1927 ed il giugno 1929 per la Compagnia Italiana Transatlantica (CITRA). La nave, così come le gemelle Olbia e Caralis, era una motonave passeggeri da 3510 tonnellate dotata di due motori Diesel a tre cilindri Savoia-Cornigliano, provvisti di una scorta di 1250 tonnellate di carburante, imprimevano a due eliche la potenza di 4045 CV, consentendo una velocità di crociera di 14 nodi ed una massima di 15,65.

attilio-deffenu

Nel marzo 1932 la CITRA si fuse con la Florio-Società Italiana di Navigazione formando la «Tirrenia Flotte Riunite Florio-Citra», che il 21 dicembre 1936, a seguito dell’unione con altre compagnie minori, formò la Tirrenia Società Anonima di Navigazione.
La Attilio Deffenu era iscritta al Compartimento Marittimo di Napoli matricola n.401 ed originariamente era impiegata come “postale” nei collegamenti con la Sardegna ma, come molte navi dell’epoca, aveva le predisposizioni per essere armata con cannoni.
Ulteriori particolari sull’unità si trovano su Internet al link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Attilio_Deffenu_%28incrociatore_ausiliario%29
L’11 maggio 1940 la nave fu requisita dalla Regia Marina nel porto di Civitavecchia, iscritta in pari data nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato e trasformata in Incrociatore Ausiliario con compito di scorta convogli.
crest-del-thrasherIl 25 novembre 1941 alle ora 16.55 mentre scortava un convoglio partito da Patrasso e diretto a Brindisi, composto dai piroscafi Resurrectio e Caterina Madre, la nave fu silurata dal sommergibile inglese “Thrasher” in posizione 40°30’N – 018° 15’E.
La richiesta di soccorso venne intercettata dal Cacciatorpediniere Strale, comandato dal Capitano di Corvetta Palmas, che era nelle vicinanze e a sua volta stava scortando il piroscafo Bosforo proveniente dall’Africa settentrionale. Il Comandante Palmas, dopo aver ordinato al Bosforo di proseguire per Brindisi, si diresse verso il Deffenu. Giunto sul posto, nonostante l’equipaggio avesse già abbandonato la nave e si trovasse sulle scialuppe di salvataggio, imbarcò solo i feriti e poiché l’incrociatore era ancora in galleggiamento, nella speranza di far salvare la nave facendola arrenare, fece reimbarcare il resto dell’equipaggio. Successivamente si mese alla ricerca del sommergibile nemico.
Da Brindisi partirono anche due rimorchiatori, per cercare di prendere a rimorchio l’Attilio Deffenu, ed un MAS per sostituire lo Strale che doveva continuare la sua scorta. I soccorsi giunsero alle 21.30 ma era troppo tardi perché l’Incrociatore ausiliario, alle 21.00, si era già inabissato nelle acque di San Cataldo di Lecce in posizione 40°30’ N e 18°15’ E. L’equipaggio aveva abbandonato l’unità poco prima.
comandante-del-thrasheerDai documenti inglesi risulta che il siluramento è avvenuto alle 16.53 in posizione era 40°31’5″N – 018°13’E. Furono lanciati 4 siluri verso l’Attilio Deffenu ed uno andò a segno. Il lancio di un siluro sulla una seconda unità di scorta fallì (la Caterina Madre). Il Comandante del sommergibile era il Lt. Hugh Stirling Mackenzie, RN.
Il relitto della Attilio Deffenu giace su un fondale minimo di 24 metri e massimo di 33 con fondo sabbioso. Un emozionante filmato è presente su YouTube al seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=J6pEpYALy64
Il relitto dell’Attilio Deffenu, di cui nel trambusto della guerra si erano perse le coordinate di affondamento, fu ritrovato per caso nel maggio del 1942 durante le ricerche dello scafo di un sommergibile nemico che si presumeva fosse stato colpito dalla bombe di profondità della torpediniera Orsa. Un palombaro recuperò la bandiera e la fiamma.
Le missioni eseguite nel conflitto del sommergibile Thrasher sono riportate al seguente link: http://www.uboat.net/allies/warships/ship/3501.html
Un particolare curioso e allo stesso tempo fortunato per il battello avvenne nel febbraio del 1942. Il Comandante era sempre il LT Mackenzie, il 16 febbraio il sommergibile attaccò il mercantile tedesco Arkadia nella Baia di Suda (Creta).

telegramma

L’attacco fallì ed il sommergibile subì 3 ore di intensa e dura reazione con bombe di profondità da navi ed bombe di aerei (in totale furono sentite 33 esplosioni). Nonostante il duro attacco il sommergibile riuscì ad allontanarsi ma dei rumori sospetti nella notte (17 febbraio) portarono alla scoperta di due bombe di aereo inesplose. Una bomba era visibile e leggermente incastrata allo scafo e l’altra non visibile era nell’interno del doppio fondo.

sommergibile-thrasher

La rimozione della bomba visibile fu facilitata con l’aumento di velocità del battello e con una leggera variazione dell’assetto mentre per la seconda bomba, che era nell’interno, si offrirono volontari il Lt. PSW Roberts, RN e il Sottufficiale T.W. Gould, che spostarono manualmente la bomba per 20 metri prima di farla uscire e liberare il battello. Per questa azione entrambi ricevettero la Victoria Cross. un filmato relativo ai festeggiamenti per tali decorazioni si trovano su Youtube al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=auAhwqLhToo

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Qualora non ancora conosciuto, ne approfitto per segnalare il libro “Dalle Alpi all’alto mare” del Capitano di Vascello Patrizio Rapalino. A mio avviso è il miglior libro scritto sino ad oggi dal dopoguerra. Vengono detti in maniera chiara anche gli errori strategici e tattici commessi ed i responsabili, basandosi su prove documentali con considerazione tecniche.
Claudio53

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QUESTO ARTICOLO E’ DEDICATO A MICHELE CAPASSO
Michele Capasso e la nave Attilio Deffenu

di Antonio Cimmino

Michele Capasso, Sottocapo Cannoniere, matricola 99076, nato a Somma Vesuviana (Napoli) il 26.9.1919. Naufrago della nave Attilio Deffenu, decorato con Croce di Guerra al Valor Militare.
La nave requisita dalla regia Marina e trasformata in incrociatore ausiliario era armata di 2 cannoni da 102/45 mm; 1 da 76/40 mm; 6 mitragliere a.a. da 13,2 e ferrogulde per trasporto e posa di 80 mine.
Il 24.11.1941 sulla rotta Patrasso Brindisi venne colpita da uno dei quattro siluri lanciati dal sommergibile inglese Thasher a 1,3 miglia da Brindisi.
L’equipaggio abbandonò la nave ed i feriti vennero raccolti dal regio cacciatorpediniere Strale, mentre gli altri furono rispediti a bordo per tentare di salvare l’unità che tardava ad affondare. Inutili furono i tentativi e la nave si inabissò, abbandonata dall’equipaggio, nelle acque di San Cataldo, in posizione 40°30’ Nord e 18°15’ Est.

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