23.9.1943 Leros, Padre Igino Lega “l’uomo degli altri”
a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
Padre Igino Lega (Brisighella 14.11.1911 – Varese, 21.3.1951).
Padre Igino Lega era “l’uomo degli altri”, un cappellano militare gesuita.
Nasce a Brisighella il 14 novembre 1911, arrivò nell’isola di Leros nel febbraio 1942 per assistere i ‘suoi’ Marinai…addormentandosi sfinito al loro capezzale.
Dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943, sull’isola di Leros sbarcarono gli inglesi, cominciarono i bombardamenti tedeschi, ed ebbe inizio la cosiddetta “Battaglia di Leros”.
Sotto i bombardamenti, Padre Igino Lega celebrava anche da solo con il suo Crocifisso tra le mani, le sue funzioni religiose.
Fu anche preso prigioniero e deportato in diversi lager tedeschi, perché voleva seguire la sorte dei ‘suoi’ Marinai. Ne tornò con l’ultimo dei convogli, provato nel fisico e duramente ferito nell’animo…
Gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare per il suo operato spirituale opponendo al nemico i simboli della Fede.
I suoi Marinai, credenti o meno, gli scriveranno a lungo, continuando a chiedere la sua benedizione. La vita di Padre Lega ci ricorda quanto l’uomo ha bisogno di valori e di dignità, quanto riesce a conservare un ideale, anche in condizioni estreme di tragedia e sofferenza.
E’ in corso il processo di beatificazione.
Il libro è un’iniziativa dei Marinai d’Italia di Lugo e di Gallarate per immortalare la figura di Padre Igino Lega, una ristampa della biografia, scritta dal confratello Padre Alessandro Scurani, edita una prima volta nel 1953 e una seconda nel 1971: titolo ‘L’uomo degli altri’.
Il libro si può trovare presso l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia gruppo T.V.G.Miraglia di Lugo di Romagna con sede provvisoria in via Palazza 5 San Potito di Lugo (RA) o indirizzando la richiesta all’indirizzo e-mail amnilugo@racine.ra.it è gradito un contributo a sostegno delle spese di realizzazione.
Motivazione medaglia d’oro
“Cappellano militare del presidio di isola lontana dalla Patria e sottoposta a soverchiante e prolungato assedio, dava ogni propria energia superando disagi e pericoli, nell’assistenza spirituale e religiosa dei militari della guarnigione. Divenute precarie le condizioni del presidio frazionato in nuclei isolati dall’azione nemica, proseguiva a piedi – per vie dirute e battute dal fuoco – il proprio apostolato recandosi, anche allo stremo delle forze e sanguinante nei piedi, sui monti ove ferveva la lotta ed ovunque i morenti ed i sopravvissuti lo richiedessero, esponendo la vita con superba serenità e gravissimi rischi. Nell’imminenza dell’attacco decisivo all’isola, riusciva a raggiungere batteria circondata dal nemico, durante cinque giorni di aspri combattimenti, partecipando al combattimento come servente di cannone, era centro animatore di fede e di amor patrio per il personale duramente provato dall’impari e lunga lotta. Caduta l’isola, fisicamente sfinito, radunava i superstiti in attesa di feroce rappresaglia attorno all’altare e celebrava il servizio religioso levando alla presenza del nemico interdetto l’invocazione all’Italia, ripetuta dal presenti. Esempio altissimo di immacolata fede, di virile coraggio e di grande amore di Patria”.
Si consiglia la lettura del seguente link:
Padre Igino Lega (Brisighella 14.11.1911 – Varese, 21.3.1951)
3 commenti
Sebastiano Musumeci
In quel clima di sofferenza e di fratellanza c’era veramente spirito di abnegazione….. Oggi anche lui si sarebbe fatto i ….. fatti suoi. La gente oggi rivela la propria natura e non merita niente.
Girolamo Trombetta
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Girolamo Trombetta
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