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23.9.1943 Leros, Marinaio Pietro Mancini disperso

di Giorgio Andreino Mancini

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giorgio-andreino-mancini-www-lavocedelmarinaio-comBuongiorno Ezio,
volevo farti partecipe anch’io dei fatti accaduti a Lero nel lontano 1943. E’ la storia di un marinaio, il mio pro zio, che in quel periodo era sull’isola. Si chiamava Mancini Pietro ed era dislocato nella batteria San Giorgio per l‘appunto a Lero.
Purtroppo le lettere che aveva ed era riuscito a spedire sono andate perdute, resta però il ricordo della lettera che la mia bisnonna mi ha letto una volta, dove zio Pietro raccontava le vicissitudini e le difficoltà di quel ragazzo di quasi 19 anni.
Una generazione la loro che si trovò a combattere prima gli inglesi e poi i tedeschi. 
Una cosa è certa, nessuno di quei ragazzi a Lero si è tirato indietro e nessuno potrà mai biasimare lo spirito di abnegazione nel servire la Patria.
La mia bisnonna mi raccontava della sua ansia, delle lunghe ore in attesa per ricevere notizie di questo suo figlio Marinaio che non fece più ritorno a casa. 
La Marina gli inviò una lettera dove c’era scritto: “il Marinaio Mancini Pietro risulta DISPERSO”.

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Ezio carissimo, ufficiosamente sono venuto a conoscenza che il mio prozio, come tutti i cannonieri della Batteria San Giorgio rimasti in vita, furono tutti passati per le armi.
Mi piace pensare che tutti i Marò della Batteria San Giorgio vigilano sul proprio posto di combattimento sul Monte Scumbarda quota 334.
Con l’occasione ti segnalo anche un libro all’argomento che si intitola “Diario dell’Egeo, Rodi – Lero: agosto – novembre 1943” di Giuseppe Corrado Teatini (Editore Mursia).

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Non posso affermare che siano stati degli eroi, come leggo negli articoli e nelle testimonianze che ti inviano i lettori del tuo blog ma, mi sento di affermare che ne a Zio Petro, ne agli altri Marinai di Lero potrà essere imputata la colpa di essere dei vigliacchi.
Non sono molto bravo a scrivere e sono certo che tu avrai modo di presentare al meglio questo breve racconto di Marinaio.
 Ti allego la foto del mio prozio nella speranza che anch’esso venga inserito nella nostra BANCA DELLA MEMORIA perché è stato come dici tu: “un Marinaio di una volta e quindi un Marinaio per sempre.
Buona giornata!
Giorgio
P.s. Ti allego anche una foto mia da Marinaio di una volta.

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Ciao Giorgio,
accipicchia mi sono commosso. Non sapevo Frà che anche tu avessi dei parenti a Lero, l’isola degli Eroi.
In verità ti dico che sei molto più bravo a scrivere di quanto tu pensi semplicemente perché hai scritto col cuore di parente e di marinaio di una volta.
VOCAZIONE = AMORE.
Con l’aiuto di altri amici e colleghi nel blog, aggiungo questa tua testimonianza di Marinaio, ancor prima che nipote. Sono certo farà riflettere i lettori e confermare il nostro amore incondizionato per il mare e per la Marina che abbiamo servito in tempi diversi ma da “Marinai di una volta e quindi da Marinai per sempre”
Tuo Ezio
P.s. siamo sulla rotta giusta, la rotta della solidarietà che farà attraccare la nostra nave, Nave Gerusalemme al Porto dell’Altissimo …marinai di una volta!

Dello stesso argomento sul blog:

https://www.lavocedelmarinaio.com/2014/12/giacomo-corti-e-la-storia-di-lero-lisola-degli-eroi/
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https://www.lavocedelmarinaio.com/2012/04/lero-lisola-degli-eroi/

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