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14.9.1942, Mario Dell’Amura invalido di guerra


di Antonio Cimmino



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Mario Dell’Amura è un Marinaio di una volta, nato a Castellammare di Stabia (Napoli).
Grande invalido di guerra, a seguito del il bombardamento di Tobruch, ha perso entrambe le gambe ma non la voglia di essere fiero di aver servito la sua Patria.
Era il 14 settembre 1942, un giorno che Mario non dimenticherà perché, anche se ha perdonato, le cicatrici restano.

A proposito di Mario Dell’Amura
di Antonio Cimmino
Abitava a Scanzano (frazione di Castellammare) ed era amico di mio padre e di Gennaro Cardone. Un trio di amici inseparabili e insieme nella R.M.. Quando seppero che Mario era stato inviato a Tobruk chiesero anch’essi di essere trasferiti, ma la moglie di Gennaro intervenne presso un Capo di Castellamare e fece bloccare, fortunatamente per loro, il trasferimento. Mario dopo la guerra, con due gambe di legno, fu assunto come grande invalido nella Navalmeccana, cantieri navali di Castellammare. Mio padre mi raccontò che durante le prime elezioni, a Scanzano nei pressi dell’ abitazione di Mario, si svolse un comizio del Partito Monarchico. Dopo l’oratore ufficiale Mario chiese di intervenire. Figuratevi la gioia degli organizzatori, avere un grande invalido di guerra a perorare la loro causa! Aiutato a salire sul palco, Mario, appoggiandosi alla balaustra, si tolse una gamba di legno e mostrandola alla gente disse:
La monarchia mi ha mandato in guerra e questo è il risultato“.
Ci fu una confusione enorme, fischi e parolacce dal pubblico, per la maggior parte di sinistra e i monarchici tolsero velocemente le tende.

Marinaio di una volta, marinaio per sempre!

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13 commenti

  • Alfredo Verdi Demma

    Questo articolo mi fa emozionare.Mi fa ricordareil mio papa’.Marinaio imbarcato sull’incrociatore “Trento”,affondato nella “Battaglia del 15 giugno” .Mio padre si chiamava Demma Filadelfo ed e’ stato uno dei pochi sopravvissuti, ma la sua salute era oramai irremidiabilmente compromessa.Era Grande Invalido di Guerra,deceduto per cause di servizio. Un Rispettoso saluto a Tutti.

  • ezio

    Buongiorno signor Alfredo,
    grazie per questa sua commovente testimonianza.
    Siamo certi che il Marinaio per sempre Filadelfo Demma ci ascolti da lassù e che ci esorta a continuare, in questa navigazione terrena, a proseguire degni e fieri perché sa che noi non abbiamo dimenticato Lui e tutti coloro che non fecero rientro alla base o sono salpati per l’ultima missione: quella di Marinai per sempre!
    Un abbraccio a Lei e ai suoi cari grande come il nostro mare ma anche come il suo cuore amorevole, pio e misericordioso di figlio.
    Pancrazio “Ezio”

  • Babi Dell'amura

    Buongiorno,ho letto poco fa un articolo su La voce del Marinaio del 2015 di Antonio Cimmino…riguardante Mario Dell’Amura (mio nonno)…avete qualche racconto in più?sapete quale era la persona che lo portò in spalla dopo il bombardamento di Tobruch in cui perse entrambe le gambe?Purtroppo non ho mai conosciuto mio nonno perché morto qualche anno prima che io nascessi,ma leggere quell’articolo,per caso,mi ha emozionato!e vi ringrazio di questo!

  • EZIO VINCIGUERRA

    Buongiorno Barbara, ho contattate Antonio Cimmino (può darsi che abbia qualche notizia in più) e, se reputa necessario, ci invii una foto di suo nonno e il nome, cognome e la data di nascita/decesso per iniziare le ricerche.
    Cordialità Ezio

  • Babi Dell'amura

    perfetto grazie mille!
    Babi Dell’Amura
    purtroppo ho visto che ce ne sono veramente tanti di Antonio Cimmino…nn saprei proprio chi possa essere…
    appena trovato!

  • Antonio Cimmino

    Caro Ezio, già fatto. Mario Dell’Amura era amico di mio padre e insieme dopo la guerra hanno lavorato nel cantiere navale. Mio padre come saldatore elettrico e Mario, quale grade invalido di guerra, come addetto alla portineria operai. Ora amici di fb, alla figlia di Mario ho inviato un’altra foto del padre e le ho detto che se trovo, nel mio disordine, l’originale della foto-tessera del padre gliela invierò. Potenza della Voce del Marinaio!
    Un abbraccio
    Antonio

  • EZIO VINCIGUERRA

    spero di essere compreso e perdonato … ogni volta che faccio incontrare parenti di reduci marinai mi emoziono e allo stesso tempo eccitato da tanta felicità mi commuovo.
    Un abbraccio grande come il mare della vita

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