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23 giugno 1940, Pietro Venuti e il sommergibile U-212A (S-528)

di Giuseppe Lo Presti (*)

Giuseppe Lo Presti per www.lavocedelmarinaio.comL’unità porta un nome glorioso nella storia della Marina Militare Italiana, quello del Secondo Capo silurista Pietro Venuti, decorato con medaglia d’oro al valor militare alla memoria per il gesto eroico compiuto a bordo del Sommergibile Luigi Galvani nel giugno del 1940.
Durante un attacco nemico, da parte della cannoniera britannica Falmouth, nel mar Arabico (Golfo di Oman) nella seconda guerra mondiale, sacrificò la propria vita per consentire a buona parte dell’equipaggio di mettersi in salvo. Il Pietro Venuti, gioiello della tecnologia firmata Fincantieri è il 101/o sommergibile realizzato al Muggiano dal 1907, la sua consegna alla Marina Militare è prevista a fine del prossimo anno.

Caratteristiche tecniche
Dislocamento in immersione: 1830 ton;
Dislocamento in emersione: 1450 ton;
Lunghezza: 56.6 mt;
Larghezza: 7 mt;
Profondità operativa: > 200 mt;
Propulsione: ibrida (diesel-elettrico) / AIP (fuel cell);
Velocità in immersione: 20 nodi;
Equipaggio: ventisette persone;
Sensori di bordo: Sonar media e bassa frequenza, ESM, periscopio, albero optronico, radar;
Armamento: sei tubi lanciasiluri da 533 mm in due complessi trinati12 siluri Whitehead BSA.
Sommergibili Classe U-212.

somergibile venuti (foto marina militare)

Gli U-212 sono una classe di sottomarini di progettazione tedesca. I battelli di questa classe realizzati in Italia su licenza per la Marina Militare, Salvatore Todaro (S 526), Scirè (S 527) e Pietro Venuti (S 528) sono anche indicati come Classe Todaro, dal nome della prima unità.
Il programma iniziato nel 1994 nell’ambito del German Submarine Consortium ha portato alla realizzazione di sei unità per la Marina Tedesca ed in Italia, dei due battelli Todaro e Scirè, consegnati da Fincantieri rispettivamente nel 2006 e nel 2007, con opzione per altri due sommergibili.
I Sommergibili italiani sono leggermente diversi da quelli tedeschi poiché destinati ad operare nel Mediterraneo e non nel Mare del Nord e nel Baltico come quelli tedeschi e costituiscono il tipo U-212A.
I battelli tipo U-212A è l’ultimo modello di sottomarini diesel-elettrici tedeschi, e sono tra i migliori a livello mondiale. Il loro progetto non deve quasi nulla ai precedenti che sostanzialmente erano “ingrandimenti” del disegno originario, potenziato via via, della prima classe di sottomarini tedeschi postbellici, la classe 204. Molto compatti, silenziosi, dotati di sistema AIP per la rigenerazione dell’aria. I Sommergibili U-212A sono unità di medie dimensioni, e nella loro costruzione sono state impiegate tecnologie innovative che permettono prestazioni molto avanzate.
Lo scafo realizzato in materiale amagnetico ha concezioni “Stealth” con notevole riduzione della segnatura acustica, ottenuta anche grazie alla propulsione AIP, basata sull’impiego delle celle a combustibile, in cui l’idrogeno e l’ossigeno vengono fatti reagire per produrre energia elettrica, indipendentemente dall’aria. Un sistema innovativo per la generazione di energia, che garantisce un’autonomia in immersione da tre a quattro volte superiore a quella dei sistemi a batteria e che può trovare applicazione in molteplici settori. Questi battelli sono sottomarini d’attacco progettati per affrontare sia unità subacquee sia di superficie e sono in grado di sbarcare sotto costa reparti d’incursori.
I due battelli italiani si sono già distinti per le loro qualità tecniche nell’ambito di alcune campagne addestrative multinazionali, soprattutto in Atlantico dove hanno operato al fianco dei sottomarini a propulsione nucleare della US Navy. Lo Scirè nel corso del 2009 ha partecipato alle esercitazioni congiunta con la US Navy JTFEX (Joint Task Force Exercise) e CONUS ’09. Invece il Todaro nel 2008 ha svolto una campagna addestrativa oltre Atlantico prendendo parte insieme a sottomarini a propulsione nucleare della US Navy alle esercitazioni JTFEX (Joint Task Force Exercise), tra le più importanti esercitazioni multinazionali nel settore subacqueo; con quella crociera da 15000 miglia il Todaro è stato il primo sottomarino italiano a raggiungere gli Stati Uniti.

Pietro Venuti e il regio sommergibile Galvani
2°C°-Pietro-VenutiE’ nato a Codroipo (Udine) il 10 giugno 1912. Volontario nella Regia Marina dal marzo 1931, frequentò a Pola il Corso per Specializzazione Torpediniere, al termine del quale imbarco sul cacciatorpediniere Strale, successivamente sulla torpediniera Cantore e poi sui sommergibili Squalo e Sciré, ottenendo la promozione a Sottocapo nel 1935.
Partecipo alle operazioni militari in Spagna e, promosso 2° Capo, il 7 aprile 1939 prese imbarco sul Sommergibile Galvani, il quale all’inizio delle ostilità viene dislocato in Mar Rosso.
Il 10 giugno 1940, il Galvani, al Comando del Capitano di Corvetta Renato Spano, salpò da Massaua, diretto in zona d’agguato all’imboccatura del Golfo di Oman, nella quale il battello giunse la sera del 23.
Alle 23.08 il Galvani fu avvistato dalla corvetta britannica Falmouth che aprendo immediatamente il fuoco, un proiettile lo colpì nella zona poppiera, l’esplosione provocava una pericolosa via d’acqua nel locale affidato al 2°C° Silurista Pietro Venuti.
Per cercare di sfuggire viene ordinata un’immersione immediata, il 2°C° Silurista Pietro Venuti consapevole di votarsi a morte certa cercando di salvarsi, non esitò (come, si legge nella motivazione della medaglia d’oro alla memoria) a bloccare da dentro la porta stagna della zona dove si trovava evitando l’allagamento di tutto il sommergibile. Immediatamente la Falmouth avvicinandosi al sottomarino scaricò una serie di bombe di profondità provocarono enormi danni costringendo il battello a riemergere. L’emersione riesce parzialmente permettendo a buona parte dell’equipaggio (31 persone tra i quali il Comandante Spano) di salvarsi, recuperati dalla stessa corvetta britannica. Poco dopo il Galvani affondò definitivamente, trascinando con sé gli altri 26 uomini dell’equipaggio.
Seguendo un piano d’operazioni sviluppato in preparazione per le imminenti ostilità, il battello con la missione più lunga, fu assegnato al Golfo di Oman. La missione del Galvani avrebbe dovuto durare approssimativamente 28 giorni, ed era intesa all’interdizione del traffico petrolifero dal Golfo Persico.
Il battello arrivò nella zona assegnata il 23 giugno, ma al quel punto la segretezza della missione era già era stata compromessa. La sera stessa, inconsapevole della situazione, il Galvani entrò nel golfo scoprendo che l’usuale traffico delle petroliere era completamente assente; subito dopo, il battello fu avvistato dalla corvetta Falmouth.
La relazione ufficiale britannica specifica che l’equipaggio della Falmouth avvistò un’ombra approssimativamente a due miglia e mezzo si avvicinò per completare l’identificazione, scoprendo che questi era un sottomarino che stava procedendo in superficie.
Alle 23.08, la Falmouth fece il segnale notturno di “chi va là”, quindi aprì il fuoco col cannone prodiero da quattro pollici.
Il comandante del Galvani, ordinò immediatamente l’immersione rapida, ma mentre il battello procedeva lentamente all’immersione la sezione poppiera era ben visibilmente sul pelo dell’acqua e fu colpita da un proietto. A questo punto, con la carena resistente compromessa, Pietro Venuti, con la lucida realizzazione che il battello era perduto, e che parte dell’equipaggio potesse ancora essere salvato evacuò la camera lanciasiluri poppiera e chiuse la porta stagna, cosi sacrificandosi per la salvezza del battello.
Il comandante ordinò l’emersione, operazione questa che fu completata con grandi difficoltà, probabilmente a causa delle molte tonnellate d’acqua a bordo ed i vari danni agli organi di manovra. Dei 57 dell’equipaggio, 31 furono salvati dai britannici, mentre i rimanere 26, inclusi tre ufficiali, scomparvero a bordo del Galvani.
Sono le 02.17; mi sono appena allontanato dal battello quando questo si dispone verticale con circa otto metri di prora fuori acqua e quindi affonda rapidamente.

Regio-sommergibile-Galvani-classe-Brin

Motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare
«Di guardia in camera di lancio addietro di sommergibile che nel corso di ardua missione di guerra in mari lontani dalla Patria, veniva improvvisamente attaccato, in fase di immersione, da preponderanti forze di superficie avversarie, si distingueva con bravura e coraggio. Danneggiata irreparabilmente la zona poppiera da colpo di cannone che apriva una pericolosa via d’acqua nel locale a lui affidato, anziché cercare la propria salvezza, consapevole di votarsi a morte certa, vi si chiudeva stoicamente, bloccando la porta stagna. Con il suo cosciente, sereno sacrificio, evitava l’improvviso allagamento di tutto il sommergibile, rendeva possibile la temporanea immersione del battello ed assicurava la salvezza di gran parte dell’equipaggio mentre egli che alla Patria ed al dovere aveva offerto la vita scompariva in mare con l’unità che successivamente si inabissava.
Esempio luminoso di sublimi virtù militari. Mare Arabico, 24 giugno 1940.»

regio sommergibile Galvani

Il 9 ottobre 2014 presso gli Stabilimenti Fincantieri del Muggiano (La Spezia) è stato varato il sommergibile Pietro Venuti (S-528), terza unità della classe U-212A (classe Todaro) per la Marina Militare Italiana, che affianca i sommergibili Todaro e Scirè.
In particolare il Pietro Venuti è la prima unità della seconda serie, costituita da due unità: Pietro Venuti (S 528) e Romeo Romei (S 529) in fase di realizzazione e se ne prevede la consegna ad agosto 2016.
Le differenze rispetto alla prima serie riguarderanno principalmente il sistema di combattimento e di comunicazione. In particolare i battelli della seconda serie avranno capacità di collegamento satellitare ad alta velocità, saranno dotate di un albero optronico ed avranno un nuovo sistema d’arma basato sul siluro Black Shark Advanced della WASS.
Alla cerimonia del varo erano presenti il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il Capo di Stato Maggiore della Marina, Am. Sq. Giuseppe De Giorgi, l’A.D. di Fincantieri, Giuseppe Bono ed il Presidente Giuseppe Petrone, il Comandante in Capo del Comando Marittimo Nord Am. Sp. Andrea Toscano e varie autorità militari, civili e religiosi locali. Inoltre, alla cerimonia ha partecipato anche l’A.D. di Finmeccanica, Mauro Moretti.
Madrina del varo è stata la nipote Maria Venuti accompagnata sul luogo della cerimonia dal Comandante designato del battello Capitano di Fregata Giuseppe Galeandro, accolta con applausi da quanti convenuti alla cerimonia.
Il varo è filato liscio, a parte un piccolo inconveniente, la bottiglia di spumante lanciata dalla madrina a causa del vento che aveva attorcigliato la cima che la legava non si è rotta. Successivamente ripetuta l’operazione si risolveva positivamente tra gli applausi (anche liberatori) dei presenti.

Varo del sommergibile Venuti (foto Marina Militare) Muggiano 9.10.2014 - copia

(*) Elaborato a cura di 1° M.llo Lgt. Giuseppe Lo Presti
Notizie presenti sul:
– www.marina.difesa.it;
– Wikipedia, Sommergibili italiani;
– Regio Sommergibile Galvani di A. Turrini e O. Miozzi;
– Regiamarina – Battelli – R.Smg Galvani di Cristiano D’Adamo (Collezione Privata n° 10 di 10 ).

Dello stesso argomento sul blog:
https://www.lavocedelmarinaio.com/2012/06/pietro-venuti/

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