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Giuseppe Pisasale, marinaio per sempre e Medaglia d’Argento al valor civile

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

con la seguente motivazione:
Spinto da generoso impulso e noncurante della propria incolumità non esitava, unitamente ad altri animosi, a penetrare in un locale in preda ad un incendio ove la presenza di numerose bombole di gas liquido costituiva serio pericolo.
Con successivi interventi, nonostante il fumo e le fiamme, riusciva a trarre all’esterno i contenitori del gas, scongiurando così più gravi conseguenze.
Mirabile esempio di ardimento e di non comune coraggio
(3 maggio 1980 in Lentini – SR).

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Giuseppe Pisasale - www.lavocedelmarinaio.com

Che cos’è la vita?
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra”
È un abbraccio provvisorio dell’essere che si consuma nella dimensione del tempo. Questo abbraccio diventerà definitivo, quando attraverseremo, nell’attimo del decesso, quella misteriosa soglia.
Qual’è dunque il nostro compito nel tempo in cui ci è dato esistere quaggiù?
Un insieme di scelte che ci facciano diventare sempre più noi stessi; scelte anche di quotidiana entità che corrispondano al nostro essere più autentico. Quello che dico, faccio e penso deve somigliare sempre più a quello che sono davvero. Se questo non succede, incominciamo a provare una serie di stati interiori che vanno dal leggero disagio, all’insoddisfazione, alla frustrazione, ad un persistente senso di disonestà. Possiamo anche sperimentare l’angoscia come senso di perdita del nostro vero essere. Ci possiamo ammalare di depressione, fino a giungere a concepire il suicidio.
Diventare quello che si è, in un processo dinamico, mai lineare e spesso tortuoso e sfiancante, per il credente significa fare la volontà di Dio. Del resto, quest’abbraccio dell’essere così fragile e così continuamente esposto a separarsi da noi è l’abbraccio di Dio che, dall’eternità, ci ha pensati per entrare nell’avventura dell’esistenza. Quindi non è una minaccia questo tempo donato, ma una risorsa da spendere nella serenità e nella fiducia. Però bisogna cominciare a porre in essere tutte le piccole e grandi scelte che ci permettano di diventare quello che siamo. Non è mai troppo presto o troppo tardi per decidersi a farlo ed essere felici (“rubo quest’ultima affermazione dal un famoso filosofo dell’età ellenistica”).
La mia riflessione non è scaturita da un’esigenza di speculazione teorica, ma da un vissuto reale e anche drammatico che riscontro in  me e in gran parte delle persone che frequentano i nuovi mezzi di comunicazione offerti da internet. Molti di noi cercano, attraverso i social network, di colmare il loro vuoto esistenziale, di soddisfare illusoriamente i loro bisogni affettivi e sessuali. A dire il vero, c’è in questa grande piazza virtuale un’umanità piuttosto variegata: molti sono, per così dire, affettivamente risolti e trovano in questo mezzo un sano surplus di comunicazione; molti altri, invece, hanno come prevalente se non unico scopo, quello di soddisfare bisogni che rientrano nella categoria dell’inconfessabile. Altri, poi, hanno contratto una forma di dipendenza rispetto a questo mezzo di comunicazione e lo utilizzano con la passività compulsiva propria di tutte le dipendenze patologiche. L’abbraccio temporaneo dell’essere, che è la nostra vita, non può venir dissipato in ciò che ci allontana da noi stessi.
Guardiamoci dentro con onestà e coraggio, scopriremo quello che veramente favorisce il nostro benessere e quello che lo danneggia. Non confondiamo il bisogno compulsivo, che ci costringe a cercare in modo meccanico la sua soddisfazione, con il sano desiderio che è slancio vitale del nostro essere verso ciò che è bello e buono.
Per quanto mi riguarda, io voglio svegliarmi ogni mattina con la consapevolezza di aver compiuto il giorno prima solo azioni e scelte che la mia coscienza approva. Proverò a farlo tra tante contraddizioni e ricadute, ma non mi arrenderò.

Giuseppe Pisasale a sostegno dei due Marò prigionieri in India - www.lavocedelmarinaio.com
Ciao Ezio,
la verità è nella bocca di tanti, ma nel cuore di pochi…
Ognuno racconta quello che vuole, ma soprattutto quello che gli conviene. Tu ascolta il cuore, al resto ci pensa la vita…
Amico è una persona la quale al posto del suo nome ci si può mettere Amico; l’unica persona al mondo alla quale riveleresti i tuoi più grandi segreti; quella persona che non ti dimenticherà mai e ti starà sempre vicino; quella persona la quale, il solo sapere che lei esista ti dà la forza di andare avanti sempre; quella persona con la quale hai un’Amicizia talmente forte che la distanza o il tempo possono solo rafforzarla invece di indebolirla; un Amico è solo il sapere che c’è qualcuno che ti vuole bene e che è sempre dalla tua parte anche se non lo vedi.
L’Amicizia, è quel posto confortevole che ti accoglierà sempre a braccia aperte, sia nel bene che nel male, perché l’Amicizia con il tempo non s’intaccherà mai, ma anzi, questo speciale e indescrivibile legame si rafforzerà sempre più. Perché gli Amici saranno pronti a dividere con te gioie e dolori, perché gli Amici, i veri Amici con la A maiuscola, in fin dei conti, non sono altro che una tua seconda famiglia.
Giuseppe

Giuseppe Pisasale per www.lavocedelmarinaio.com
Carissimo Giuseppe,
nel percorso della nostra vita talvolta si è costretti a dover affrontare  momenti che hanno la parvenza di essere tristi quando una persona a noi cara sembra allontanarsi.
“Amico” è qualcosa di solito riservato a quelle persone a cui  piace interagire con il prossimo e chi ha avuto l’onore ed il piacere di conoscermi sa che per me è un cardine della mia filosofia di vita come del resto per altre persone di buona volontà.
Questa predisposizione a relazionarci e confrontarci con gli altri, anche se più volte è celata dai limiti del nostro carattere, può suscitare talvolta antipatie ed invidia.
Utilizzare al meglio i mezzi di comunicazione, per primo la parola e quindi il dialogo interpersonale per una maggiore e giusta visibilità e per la logica conseguenza di una “rispettabilità” da parte del cosiddetto “mondo civile”, contribuisce nel Sociale, specie il nostro, di stare bene e fare stare bene, senza mai chiedere nulla in cambio.
La voglia di ben figurare come membro della grande famiglia della società civile, si può e si deve perseguire specialmente durante il colloquio diretto e al buon esempio che si da e ma i si deve pretendere di ricevere.
Amico è questo.
Tuo carissimo Ezio

il marinaio Giuseppe Pisasale - www.lavocedelmarinaio.com

 

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